Capitolo 17

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"Morire non è nulla; non vivere è spaventoso"
Victor Hugo

Bianca
Seguii Luna e Lelahel per gli infiniti corridoi color mogano.
Avevo deciso di sottopormi a duri allenamenti per poter controllare i miei poteri e non fare del male alle persone che amavo..
Ma Lelahel..
Quell'angelo non mi convinceva affatto.
Qualcosa in lui mi faceva rivoltare le budella dal disgusto
-Dove stiamo andando?- sbraitai.
Arrabbiata e impaziente piu con me stessa che con loro.
-Da Seth- la voce di Luna mi arrivò in un sussurro. Non mi guardava neanche. Continuava a camminare imperterrita con l'angelo che mi mandava continue occhiate.
Il suo sguardo era come acqua gelida sulla mia pelle.
Ripensai a quando venii qui. Avevo abbandonato Carmen e Lizzy. Le mie due migliori amiche.. E per cosa? Per un futuro che nemmeno era certo.
Ripensai a tutti i momenti passati con loro, alle loro voci, ai loro volti.
Mi mancavano terribilmente.
Chissà cosa avrebbero detto se avessero saputo che mi ero innamorata di un angelo dagli occhi come le pietre umane che loro tanto agognano. Due smeraldi bellissimi, incastonati in un viso scolpito da un abile artista.
Soffocai una risatina. No, probabilmente loro lo avrebbero trasformato in un mucchietto di cenere.
Persa come ero nei miei pensieri non mi accorsi che eravamo arrivati di fronte a una porta di legno scurissimo e liscio.
Luna busso' e la voce di Seth tuonò da oltre la soglia.
-Avanti-
Il respiro si incastro' nella mia gola, la mia testa si svuoto' alla vista di Zac in lacrime.
Il mio petto si schiaccio' contro un invisibile peso. Il dolore tornò.
-Cosa volete?- la sua voce mi fece quasi diventare le gambe di gelatina.
La mia punizione.
L'angelo dai capelli cosi simili ai miei guardò fisso Seth, ed ebbi l'impressione che stessero comunicando nella mente.
Proprio in quel momento gli occhi di Zac incontrarono i miei.
Il tempo si fermò. Ogni cosa smise di esistere.
Sentii tutto. Il suo dolore, il suo amore, la sua tristezza..
Gli occhi mi si appannarono.
-Zac..- sillabai senza emettere un suono.
Volevo dirgli tante cose, volevo aprirmi completamente a lui.
Ma non potevo.
-Vi guardate come se nulla a parte voi esistesse- la voce di Luna mi fece sbattere ripetutamente gli occhi, per combattere la coltre di lacrime.
-È cosi- sussurrai, poi incapace di fare altro la guardai. I suoi occhi grigi mi fissavano con dolcezza -Tu lo hai mai provato?-
-Si, con il mio re- un sorriso si aprì sul suo volto, e la tempesta nelle sue iridi si schiari -In genere questo è quello che provano le anime gemelle-
Tornai a guardare Zachariel -Ho fatto bene secondo te?-
-È stato un gesto nobile da parte tua. Hai accettato per amore-
-È cosi evidente?- chiesi ironica.
-Non c'è nulla di male a provare nuove opportunità. Nella vita bisogna buttarsi, o vivrai con il rimpianto di non averlo fatto-
La sua saggezza mi stupì.
Aveva ragione.

Una vita pensata ad adempire ai miei doveri da guardiana.
Una vita pensata ad allenarmi, a fortificarmi, a prevedere mosse da parte di un qualche nemico.
Ma dovrebbero pensare invece a ripararsi da un unico nemico.
L'unico nostro nemico è il cuore. Ogni cosa può essere risolta. Ogni guerra può essere fermata. Ma chi ci può proteggere da noi stessi? Nessuno.
Quando l'amore bussa alle porte della tua anima cosa si può fare? Assolutamente niente, si deve accettare.
Che senso avevo di negare il fatto di amarlo con tutta me stessa?

Per la prima volta dopo tanto tempo pensai che anch'io potessi avere un fato migliore di quanto stessi vivendo.
Le mie gambe si mossero da sole verso un unico obbiettivo.
Zachariel.
Il cuore e la mente stranamente erano d'accordo sulla stessa cosa, e fu cosi che, giunta davanti a lui, misi le mie mani sul suo viso e lo baciai.
Le sue labbra erano morbide come sembravano, ed erano fresche contro le mie bollenti.
Zac per un paio di minuti rimase fermo. Immobile, come una statua di sale.
Credetti di impazzire quando sentii il suo braccio avvolgermi la vita, spingendomi verso di lui.
Se questo era un sogno non volevo svegliarmi.
E mentre le sue labbra cominciarono a muoversi sulle mie, mi sentii finalmente in pace con me stessa.
Non esisteva piu nessuno. Nessuna guerra imminente. Nessuna profezia. Niente di niente.
Avevo appena toccato il Paradiso, e non mi sarebbe importato nulla se dopo mi avessero trascinato all'inferno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2017 ⏰

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