Capitolo 13

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Terzo giorno a Los Angeles, siamo ancora alla prima fase del nostro piano; d'altronde é ancora presto per parlare con la mamma, ma contavamo di farlo il prima possibile. Dovevamo conquistarci la sua fiducia un po' alla volta; non era per niente saggio essere precipitosi e dirle tutto subito, soprattutto dopo quello che é successo ieri. Ero sicura che mia madre mi considerasse una pazza, ma questi erano solo minuscoli dettagli; sentirmi dire che ero una folle era la cosa meno strana che mi fosse accaduta in quel periodo. Io e papà ci ritrovammo in quel chiosco, ancora una volta per aspettare lei, la donna della sua vita. Dato che era ancora presto, decidemmo di fare una passeggiata in spiaggia; non so perché ci alzammo presto quella mattina, ma volevamo ammirare la bellissima spiaggia Californiana. Vi era una gran pace, tutto taceva e nessuno che comprava o vendeva, nessun suono di bambini urlanti, ma solo noi, i negozi chiusi e la spiaggia pulita e deserta. Una meravigliosa brezza marina, Ci sfiorava portando con sé l'odore del mare, era una sensazione davvero inebriante. Riuscivamo a sentire il rumore delle onde e vedere il sole che stava ancora sorgendo, fu uno spettacolo straordinario.
Michael:" É magnifico."
Amanda:" Si é vero."
Risposi immersa in quel meraviglioso panorama.
Michael:" Se il tempo decidesse in questo istante di fermarsi, questo sarebbe il momento migliore che abbia mai potuto scegliere."
Amanda:" Concordo pienamente."
Mi strinsi al suo braccio e gli dissi
Amanda:" Mi sarebbe piaciuto tantissimo godere di questo spettacolo con te, la mamma e gli altri, senza tutto questo enorme disastro."
Michael:" Smettila di pensare sempre a ciò che hai fatto, cerca di andare avanti. Rimuovi dalla tua mente l'idea che ci siano esseri umani perfetti. Tutti commettiamo degli errori di cui molto spesso ci pentiamo."
Amanda:" Non ci riesco."
Michael:" Devi stare tranquilla, vedrai che andrà tutto bene. Stai piangendo?"
Amanda:" Ci sono quasi."
Michael:" Oh no tesoro, non voglio che piangi. Invece, vorrei che tu mi facessi un bel sorriso."
Mi sforzai di sorridere.
Michael:" Puoi fare molto meglio di così."
Questa volta gli feci un ampio sorriso.
Michael:" Decisamente molto meglio."
Amanda:" Cosa ti piacerebbe fare?"
Michael:" Qualche idea ce l'ho. Oh guarda un pesce"
Amanda:" Dove?"
Ci avvicinammo all'acqua io mi chinai per vedere dov'era il pesce, ma invece mi arrivò uno schizzo d'acqua. Mio padre cominciò a ridere come un bambino.
Amanda:" Papà! Non é divertente."
Lui rideva così tanto da non riuscire a fermarsi. Occhio per occhio, cominciai anch'io a tirargli l'acqua in faccia e lui per non farsi prendere cominciò a correre.
Michael:" Coraggio prova a prendermi!"
Amanda:" Ci puoi scommettere."
Michael:" Se vuoi riuscire a prendermi dovrai essere più veloce di così."
Amanda:" Ce la farò vedrai."
Passammo il tempo a rincorrerci, schizzarci acqua e a spingerci; fu un momento indimenticabile per me. Io avrei chiesto al tempo di fermarsi qui, così da vivere questo momento con papà all'infinito. Ci divertimmo un sacco quel giorno, ridendo e scherzando si fecero le 8:00, i negozi stavano per aprire.
Non appena misero i tavolini e le sedie fuori, ci sedemmo li ad aspettare che le ore passassero. Eravamo l'uno di fronte all'altro.
Michael:"Tutto bene?"
Amanda:" Si, a parte il fatto che sono bagnata fradicia, grazie a te."
Mi sorrise
Michael:"Ma dai."
Amanda:" Non c'è niente da ridere.
Scoppiammo entambi in una sonora risata.
Amanda:" Grazie Papà."
Michael:" Per cosa?"
Amanda:" Per questa fantastica mattinata, mi sono divertita tanto."
Michael:" Vieni qui."
Papà  batteva le mani sulle gambe facendomi segno di sedermi in braccio a lui.
Amanda:" Non se ne parla, ormai sono grande per queste cose."
Michael:"Oh avanti non fare tante storie."
Mi prese la mano, facendomi fare il giro del tavolo costringendomi a sedermi sulle sue ginocchia.
Michael:" Forse sei grande per gli altri, ma per me, sarai sempre la mia bambina."
Amanda:" Papà smettila, mi fai arrossire."
Michael:" Per così poco."
Amanda:" Vediamo Mr. Jackson, visto che sei un cantante, quale canzone mi dedicheresti?"
Michael:" Hmmm, penso che ti dedicherei... My cherie amour di Steve Wonder."
Amanda:" Ma é una canzone d'amore?"
Michael:" Si, lo é."
Amanda:" E cosa dice il testo?"
Michael:" La canzone dice: Mio caro amore, amabile come un giorno estivo,
Mio caro amore, distante come la via lattea
Mio caro amore, piccolina che adoro
Sei l'unica per la quale il mio cuore batte..."
Amanda:" Molto bella."
Michael:" Ma?"
Amanda:" Ma sarebbe meglio che la dedicassi alla mamma."
Iniziai a ridere e lui fece la stessa cosa.
Amanda:" Credi che ce la faremo a riportare tutto come prima?"
Michael:" Sicuro, non ho dubbi; però se non erro, ti avevo detto di non pensarci più."
Amanda:" Lo so, e solo che, il pensiero che scomparirò da un momento all'altro, mi terrorizza. Io non voglio perdervi, temo che non ci possa essere nessun futuro per noi."
Michael:" Amanda, devi fidarti di me, farò il possibile per aiutarti e per non farti scomparire. Anche a costo di chiedere a tua madre di sposarmi  stasera stessa e sembrare pazzo."
Amanda:" Potresti farlo ma scapperebbe a gambe levate; per quanto tu le piaccia non credo che accetterebbe di sposarti così su due piedi.
Michael:" Hai ragione, ma qualcosa dovremmo pur fare."
Amanda:" Beh se cercassimo di convincerla, come fanno le persone normali?"
Michael:" Chiedere ad una donna se vuole sposarti, é una cosa normale."
Amanda:" Si, ma non se glie lo chiedi il giorno dopo averla conosciuta. Però ammetto che hai un'arma da usare a tuo vantaggio."
Michael:" E quale sarebbe?"
Amanda:" Di certo non si parla solo di fascino, signor: Sono il più sexy degli anni ottanta."
Rise scuotendo la testa
Michael:" Sei davvero incredibile. Se non é solo il fascino, di quale altra arma parliamo?"
Amanda:" Il fatto che tu puoi rivelarle di essere Artista sconosciuto, ti direbbe subito di si."
Michael:" Si ma non mi crederebbe mai."
Amanda:" Hey bello, non c'é nome, cognome e foto nell'album, ma la tua voce é più che incisa; quindi se ti sentisse cantare glie lo proveresti."
Michael:" Intanto cerchiamo di passare del tempo con lei e di rassicurarla, dopo che avrà iniziato a fidarsi di noi le diremo la verità."
Amanda:" Come vuoi, ma sei stato tu che volevi affrettare le cose, con il matrimonio."
Michael:" Era solo un modo di dire."
Amanda:" Si certo, come se non saresti capace di chiedere ad una donna di sposarti in questo istante."
Michael:" Ok, Amanda, vuoi sposarmi?"
Amanda:" Ma smettila."
Lui rise
Amanda:" Sono tua figlia e sono impegnata."
Michael:" So perfettamente chi sei, ti stavo solo prendendo in giro."
Amanda:" Beh ci mancherebbe che tu facessi sul serio."
Michael:" Ma io sono sul serio innamorato di te, ti amo di un'amore paterno. E se qualcuno si azzarda a toccarti, dovrà fare i conti con me."
Amanda:" Beh non penso che succederà."
Michael:" Meglio così. Sei una bella donna Amanda e a quanto pare, qualcuno se ne già accorto .Prima o poi ti porterà via. Piccolo bruco tu non sai
Quale sarà il destino che avrai
Tu non puoi correre, ma quanti sogni hai... Perché no."
Amanda:" Cosa?"
Michael:" Caterpillar in the tree
How you wonder who you’ll be
Can’t go far but you can always dream.
Wish you may and wish you might
Don’t you worry, hold on tight
I promise you there will come a day
Butterfly fly away.
Amanda:" Papà, anche se qualcuno mi portasse via da te, io tornerei. Non potrei non rivedere l'uomo più importante della mia vita."
Michael:" E secondo te permetterei ad un tale di non farmi più rivedere mia figlia. Non mi conosci affatto allora."
Amanda:" Muoio di caldo."
Michael:" Prendiamo qualcosa da bere.
 Tra le risate e momenti fatti di tenerezza e nostalgia, passarono le ore e la mamma sarebbe arrivata da un momento all'altro.
Michael:" Che ore sono?"
Amanda:" Le 12:15"
Michael:" doveva essere qui a Mezzogiorno in punto."
Amanda:" Pensi che le sia accaduto qualcosa?"
Michael:" Questo non lo so."
Amanda:" Non é grave, sono solo quindici minuti di ritardo."
Passarono altri quindici minuti, erano le 12:30 ma di lei nessuna traccia.
Amanda:" 12:30? Sto iniziando seriamente a preoccuparmi."
Michael:" Dovremmo andare a cercarla?"
Amanda:" Ecco a dire il vero.."
Francesca:" Michael!"
Sentimmo la voce di qualcuno che urlò il nome  di papà. Ci voltammo per scoprire chi fosse, era la mamma; finalmente era arrivata. Aveva il fiatone per aver corso.
Francesca:" Mi dispiace tanto, ho avuto un'imprevisto. Ho dovuto trovare una scusa per uscire, non potevo dire a mio padre che mi sarei incontrata con un uomo o non mi avrebbe fatta uscire."
Michael:" l'importante é che stai bene. Pensavamo che ti fosse accaduto qualcosa."
Francesca:" Eri preoccupato per me?" Non mi era mai successo che qualcuno si preoccupasse per me."
Michael:" Amanda dice che tu sei sempre molto puntuale, quindi mi sono preoccupato."
Francesca:" Grazie per avermi pensata,sei molto dolce."
Si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia.
Francesca:" Toglimi una curiosità."
Michael:" Dimmi."
Francesca:" Amanda, come fa a sapere che io sono sempre puntuale?"
Entrambi avevamo la faccia di chi é stato colto in flagrante, rimasi in silenzio per cercare qualcosa da dirle, per poter spiegare questa corretta informazione sul suo conto.
Amanda:" Vedendo che ieri sei arrivata a mezzogiorno in punto, ho pensato che sei una persona molto puntuale."
Ero sicura che non l'avrebbe bevuta, così papà intervenne, facendola distrarre.
Michael:" Ti ringrazio per aver accettato di venire."
Francesca:" É un piacere per me, d'altronde la chiaccherata di ieri é stata molto interessante."
Michael:" Sono felice che ti sia trovata bene."
Francesca:" Non avrei dovuto?"
Michael:" Oh si, certo ."
Amanda:" Non vorrei dirlo ma, ci sono anch'io qui."
Mi alzai per andare da loro.
Amanda:" Il mio nome lo sai già, però, penso che dovremmo conoscerci meglio tu ed io."
Vidi mia madre voltarsi verso papà, e gli mise le mani sui fianchi come per ispezionarlo.
Michael:" Che stai facendo?"
Francesca:" Controllo che non hai manette, così la tua amica non ci può legare insieme."
Amanda:" Ah ah ah, divertente.
Nella mia mente mi immaginai cosa volevo dirle.
Amanda:" Oh certo, eccome se ti piace essere legata con lui, nella mia mente ho un sacco di immagini tratte da tutte le volte che vi ho colti in flagrante e scommetto che saresti pure pronta a saltargli addosso."
Ma ecco cosa mi limitai a dirle.
Amanda:" Sta tranquilla non lo farò."
Francesca:" Oh a proposito ti ho portato un regalo."
Amanda:" Grazie del pensiero, non dovevi."
Francesca:" Infatti non é per te, ma per Michael. "
Amanda:" Giusto, é per il maschio alfa della Louisiana."
Michael:" Sei gentile, ma non ce n'era bisogno."
Lei tirò fuori dalla borsa un foglio arrotolato, legato con un nastro di raso, sembrava quasi una pergamena. Glie lo porse e lui lo prese ringraziandola subito dopo.
Amanda:" Oh andiamo, non posso crederci, che gli hai portato un regalo! E a me che vi ho fatti incontrare, non mi hai portato niente."
Francesca:" Posso darti... un buono per una coppa gelato."
Amanda:" Insomma perché quando voglio qualcosa, tutti mi rifilano buoni."
Francesca:" Scade oggi, hai la possibilità di prendere il gelato che vuoi al chiosco."
Amanda:" Si certo grazie del pensie.... posso prendere anche le famose coppe del chiosco?"
Francesca:" Credo di si."
Amanda:" Va bene é andata, dammi quel buono."
Aprì di nuovo la borsa per cercare il buono, una volta trovato, me lo consegnò.
Li lasciai soli e io andai immediatamente ad utilizzare quel buono, si lo so, mi arrendo facilmente davanti al cibo. Per lasciarli soli, mi sedetti in un'altro tavolo, non molto distante dal loro.
Michael:" Così, tuo padre non sa che sei in compagnia di un uomo?"
Francesca:" No."
Michael:" Ti farebbe storie se tu frequentassi qualcuno?"
Francesca:" No, mi lascerebbe libera, solo che avrebbe iniziato a farmi mille domande."
Michael:" E per ieri? Hai avuto problemi?"
Francesca :" A dire il vero dopo che ci siamo salutati, sono andata in un negozio a prendere delle cose per la pittura. Così gli ho detto che avevo perso tempo al negozio di belle arti."
Michael:" Quindi gli hai mentito? Ma non si fa."
Francesca:" E secondo te, come avrei potuto dirgli: papà, ho conosciuto una ragazza che mi ha ammanettata ad un uomo e mi ha costretta dato che non potevo andare da nessuna parte con le manette, a passarci l'intero pomeriggio. Sarebbe stato al quanto strano da spiegare.
Michael:" In effetti, non capita tutti i giorni una cosa così."
Mi stavo godendo la mia fantastica coppa gelato, ma riuscivo comunque a tenere lo sguardo su di loro, li vedevo ridere, mi sarebbe piaciuto sapere cosa si stavano dicendo.
Francesca:" Michael, volevo chiederti una cosa."
Michael:" Dimmi pure."
Francesca:" Domani sera, faranno una specie  di festa qui in spiaggia, mi chiedevo se ti andrebbe di venirci, ovviamente anche Amanda é invitata."
Sbucai all'improvviso facendoli spaventare
Amanda:" Una festa? Si certo che vogliamo partecipare."
Francesca:" Oh mamma!"
Michael:" Amanda, non farlo mai più."
Amanda:" Scusa."
Francesca:" Allora ci verrete?"
Michael:" Si, perché no."
Francesca:" Bene. Non vuoi vedere cos'é?"
Michael:" Cosa? Oh il tuo regalo; si certo lo apro subito."
Mi avvicinai anche io per vedere; papà sciolse il nastro e srotolò il foglio. Era un dipinto, fatto con colori ad olio; il soggetto, beh, vi lascio immaginare.
Francesca:" L'ho trovato a casa, dopo la nostra chiaccherata di ieri, mi sono ricordata che ultimamente avevo fatto questo dipinto. Mi sono messa a cercarlo e l'ho trovato."
Michael:" Ma é bellissimo, hai una tecnica di disegno che é molto particolare."
Francesca:" Grazie."
Amanda:" Wow, ti somiglia tantissimo."
Francesca:" Si l'ho notato anche io. Sono un po' diversi, ma ci sono dei tratti somatici incredibilmente identici."
Amanda:" Beh in effetti, lui era così qualche anno fa."
Francesca:" Veramente?"
Amanda:" Si, ti faccio i complimenti perché é identico."
Francesca:" Se lo dici tu, io non so com'eri prima, ma se eri così, devo dire che sei cambiato molto."
Michael:" Beh nella vita si cambia, non si é mai uguali a prima."
Francesca:" Gli occhi sono uguali, però."
Amanda:" Si é vero. Scommetto che non appena hai finito di dipingerlo, la prima cosa di cui ti sei innamorata, sono i suoi occhi. Sono sempre stati una delle tante cose che ti piacciono di lui."
Misi una mano davanti la bocca per coprirla. Mi sa che avevo fatto una gaffe."
Francesca:" Come fai a saperlo."
Amanda:" Cosa?"
Francesca:" Lo sai cosa."
Amanda:" Non so niente."
Francesca:" Ok adesso basta, mi hai forse presa per una stupida?"
Amanda:" Non ho mai pensato che lo fossi."
Michael:" Amanda ora basta, dobbiamo dirle la verità."
Francesca:" La verità? Di che cosa state parlando?"
Michael:" É giusto che tu lo sappia."
Francesca:" Cosa devo sapere?"
Amanda:" Il motivo per cui sappiamo tutte queste cose su di te."
Francesca:" Mi avete pedinata, o qualcosa del genere? Perché vi denuncio."
Amanda:" Assolutamente no. Non lo avremmo mai fatto."
Francesca:" E allora? Come fate ad avere queste informazioni su di me?"
Amanda:" Ok te lo dirò, probabilmente non ci crederai mai; noi siamo la tua famiglia."
Francesca:" Cosa?"
Amanda:" Io sono tua figlia e lui é tuo marito."
Francesca:" Ah si certo, ora é tutto chiaro."
Si voltò per andarsene, ma io la seguii per cercare di fermarla.
Amanda:" Aspetta, ti abbiamo detto la verità; ti prego devi ascoltarci."
Francesca:" Non ho intenzione di ascoltare più una sola parola da voi due. Mi avete ingannata e vi siete approfittati di me."
Amanda:" Non é vero, se solo mi dessi il tempo di spiegarmi."
Francesca:" Non posso, devo tornare a casa."
Amanda:" Tu sei Francesca Martini, sei italiana. E sei qui in vacanza."
Francesca:" Bella mossa, ma queste sono cose che ti ho detto io."
Continuava a camminare e ad ignorarmi
Amanda:" I tuoi sono qui per lavoro, sei stata male per un po' di tempo prima che venissi qui. Hai avuto un problema alle tonsille."
Si fermò
Amanda:" Tu e papà vi sareste dovuti incontrare in questo periodo, ma non é successo per colpa mia."
Francesca:" Perché?"
Amanda:" Per un mio desiderio, io ero arrabbiata con voi per un mio stupido capriccio e ho scritto su un diario che voi due non vi incontraste."
Francesca:" Ma ci siamo incontrati."
Amanda:" Si ma non doveva andare così, noi abbiamo combinato l'incontro, ma tu avresti dovuto conoscerlo per un'altro motivo."
Rimase in silenzio, attenta ad ascoltarmi.
Amanda:" Lui é il tuo Artista sconosciuto. E avresti dovuto conoscerlo perché lui era famoso."
Francesca:" Ok, con questa hai superato il limite."
Amanda:" Non sto scherzando e te lo proveremo."
Francesca:" Come?"
Amanda:" Ci hai detto della festa. Ok, vieni a quella festa e te lo proveremo."
Volse il suo sguardo a mio padre e gli disse.
Francesca:" Io, Io non so se voglio più venire alla festa."
Se ne andò, io non sapevo cosa fare, pensai solo, che avevo rovinato tutto.
Amanda:" ho rovinato tutto, papà."
Michael:" Non hai rovinato niente."
Amanda:" Si invece. Lei ci odia, pensa che le abbiamo mentito e probabilmente non verrà alla festa.
Michael:" Io invece, credo che verrà."
Amanda:" Cosa ti fa credere che lo farà?"
Michael:" Perché le hai messo un dubbio. Lei ci tiene tanto a sapere chi é l'Artista sconosciuto, quindi verrà per sapere se le abbiamo mentito, oppure no."
Avevo lo sguardo basso, guardai per un'attimo le mie mani e rimasi impietrita.
Amanda:" Papà!"
Michael:" Che succede? Oh no."
Le mie mani erano diventate invisibili, per un breve lasso di tempo e dopo riapparvero.
Amanda:" Questo significa, che il processo é già iniziato; se non ci sbrighiamo scomparirò.

Francesca:" Ciao Marika."
Marika:" Ciao."
Francesca:" Hai due minuti per parlare..."

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