Capitolo 2

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Quel giorno sarei tornata a casa dai miei genitori per passare un po' di tempo con loro e avrei accennato loro della festa di Crystal. Neverland era esattamente la stessa, sempre quel meraviglioso prato verde e l'atmosfera ricoperta di tutta la magia che solo lei riusciva a trasmetterti: "la magia di tornare bambini".
Ma purtroppo gli eventi accaduti negli ultimi anni stavano portando via quella magia e questo mi dispiacque molto. Entrai in casa e cominciai a controllare tutte le stanze per vedere se i miei erano in casa. Sentii la musica provenire dallo studio di papà, si decisamente lui era in casa; poggiai l'orecchio dietro la porta per ascoltare la meravigliosa melodia che stava componendo al piano, era bellissima, stupenda, non c'erano parole per descrivere quella musica che penetrava nell'animo trasmettendoti delle emozioni quasi indescrivibili.
Francesca: "Amanda!"
Mi girai di scatto per vedere chi mi aveva chiamato, era mia mamma.
Amanda: "Mamma, mi hai fatto spaventare"
Francesca: "Scusa non volevo, la prossima volta ti manderò un sms per avvisarti che sto per arrivare alle tue spalle. Ah ah ah"
Amanda:" Ah ah divertente... Ero solo assorta ad ascoltare la musica; quante ore sono passate da quando si è chiuso in quella stanza?"
Francesca: "Sono già passate due ore e mezza"
Amanda: "Così tanto? Vado a chiamarlo"
Francesca: "No lascialo stare, penso che staccherà fra qualche minuto. Piuttosto raccontami cosa hai fatto all'università, come vanno gli studi?"
Amanda:" Va tutto bene, a parte la professoressa Sanchez che continua ad usare quei suoi modi poco gentili con me."
Francesca: "Ancora?! Non le é bastato quando sono venuta a scuola per discutere del voto che ti aveva abbassato per questa assurda storia?"
Amanda: "Lo so mamma; ma finché studio riesco a tenerle testa e farla stare calma."
Francesca: "Sei una ragazza davvero in gamba Amanda."
Amanda: "Grazie mamma; oh a proposito, c'è una cosa di cui volevo parlare con te, ma anche con papà, soprattutto con papà"
Francesca: "Ok dimmi ti ascolto"
Amanda: "Ecco la mia compagna di università Crystal Meyer, sta organizzando una festa"
Francesca: "E allora? Amanda sei abbastanza grande per prendere le tue decisioni, non hai bisogno di chiederci il permesso."
Amanda: "No; non é questo il motivo per cui ve ne volevo parlare"
Francesca: "e allora qual'é ?"
Amanda: "Ahm dunque il padre di Crystal, il signor Meyer ha scelto come tema della festa: genitori-figli e dato che mi hanno invitato, dovrei andarci con te e papà"
Francesca: "Amanda"
Amanda: "So cosa stai per dire, che non é possibile, che papà non può perché lo riconoscerebbero e sarebbe troppo complicato"
Francesca: "É esattamente come hai detto, hai idea del caos che si verrebbe a creare se la gente lo riconoscesse?"
Amanda: "Lo so benissimo però non penso che ci possa essere questo rischio, almeno non questa volta"
Francesca: "Come fai ad esserne così sicura?"
Amanda: "Perché sarà una festa in maschera"
Dopo aver sospirato aggiunse
Francesca: "Non penso che sia fattibile una cosa del genere"
Amanda: "Oh andiamo mamma, ti comporti come se papà fosse Superman ed il mondo esterno la criptonite."
Francesca: "Sai che non é così, é solo che lui ci rimarrebbe molto male se dopo averti accontentata dovesse fuggire via"
Amanda: "Potreste abbandonare per un momento questa paura?"
Francesca: "Mi é molto difficile"
Amanda: "Ok, tanto dovevo parlarne anche con papà, é lui che deve decidere se venire o no"
Francesca: "Sai che lui ha un debole per te,  sei la sua bambina, finirebbe per accontentarti"
Amanda: "Ma tu non saresti d'accordo e staresti a contestare la sua decisione"
Francesca: "Devo farlo, perché tuo padre farebbe qualsiasi cosa per te e i tuoi fratelli, non riuscirebbe a vedere le cose con la giusta visione"
Amanda: "Certo, comunque sia é la sua vita e l'ultima parola spetta a lui."
Francesca: "Sei veramente testarda!"
Amanda: "Beh, ho preso da voi due. A proposito vado a chiamarlo."
Francesca: "Amanda aspetta"
Corsi fino allo studio di papà, la porta era ancora chiusa così decisi di bussare, in risposta, la voce di mio padre che mi invitò ad entrare
Amanda: "Ciao papà"
Michael: "Ciao tesoro"
Amanda: "Ti ho disturbato?"
Michael: "No, affatto"
Amanda: "Che facevi? Ho sentito la musica, hai composto qualcosa?"
Michael: "No, in realtà ho giocato ad hockey da tavolo tutto il pomeriggio. Se hai sentito la musica mi sembra ovvio ciò che ho fatto"
Gli sorrisi
Amanda: "Si hai ragione"
Michael: "allora principessa, posso fare qualcosa per te?"
Amanda: "In realtà volevo parlarti di una cosa"
Michael: "Hmm, vediamo, fammi controllare la mia agenda"
Amanda: "andiamo papà"
Non poté fare a meno di sorridere, lui é così, é facilissimo strappargli un sorriso.
Michael: "Scherzavo, dimmi tutto, sono a tua disposizione"
Prima di dirgli tutto feci un respiro profondo
Amanda: "Ok, allora;  non é facile"
Michael: "Hai combinato qualche guaio a scuola?"
Amanda: "No! Ma come ti viene in mente?"
Michael: "Beh sembri quasi terrorizzata di dovermi dire questa cosa"
Amanda: "É solo che non é facile, perché é una cosa a cui tengo molto"
Michael: "Sai che puoi parlarmi di tutto, qualunque cosa sia la risolveremo insieme, ma ovviamente ho bisogno che tu me ne parli; certo potrei tirare ad indovinare ma ci impiegherei troppo tempo
quindi, é meglio se me lo dici direttamente."
Amanda: "Si tratta di una festa che sta organizzando la famiglia di una mia compagna. Vedi, suo padre vuole farla a tema genitori-figli, quindi se io volessi partecipare alla festa ho bisogno anche della vostra partecipazione."
Michael: "Beh, Amanda; sai quanto mi piacerebbe partecipare..."
Amanda: "E cosa ti impedisce di farlo?"
Michael: "Lo sai perfettamente"
Amanda: "Si, si lo so. La solita storia di cui mi sono rotta le palle."
Michael: "Amanda non usare quel linguaggio, sai che non mi piace"
Amanda: "Scusa"
Restammo in silenzio per un attimo, finché io non decisi di romperlo
Amanda: "So che potrebbe non essere piacevole, ma perché non possiamo andare ed essere una famiglia normale? Voglio dire, non possiamo per una volta allontanare il pensiero che tu possa essere riconosciuto?"
Nel frattempo mia mamma che passava di lì, vedendo la porta aperta e sentendoci parlare, decise di entrare per assistere. Mio padre disse che potevamo provarci, ma mia madre non era per niente d'accordo con questa decisione, così s'intromise per dire la sua sull'argomento
Francesca: "Non se ne parla nemmeno, sapevo che avresti cercato di accontentarla"
Michael: "Andiamo Francesca, magari andrà bene"
Francesca: "Non penso proprio, andare senza la sicurezza, senza qualcuno che ci protegga é una pessima idea"
Amanda: "Ne stai facendo un'affare di stato" Urlai.
Francesca: "Non permetterti di alzare la voce con me, sei abbastanza adulta da capire quando una cosa é possibile e quando no"
Amanda: "Non vi ho chiesto una cosa impossibile, vi comportate come se il mondo fosse pronto a sparare a Michael Jackson, quindi c'è bisogno della scorta"
Michael: "Amanda, ti prego"
Francesca: "Smetti di fare la bambina capricciosa, e comportati da adulta, sai benissimo che questo é il prezzo della fama."
Amanda: "Beh, io non voglio pagare il prezzo della sua fama. Tutti quanti al mondo, hanno il diritto di stare con i propri genitori, Tranne io."
Dissi quest'ultima frase urlando, mi voltai con le lacrime agli occhi, e corsi in camera mia.
Michael: "Amanda!"
Francesca: "Lasciala andare Michael si calmerà, vedrai."
Salì le scale, aprì la porta a mi gettai sul letto, mettendo la faccia sul cuscino e scoppiai a piangere.
Amanda: "tutto questo é ingiusto, perché deve succedere a me? " Piansi per un bel po' quella sera .Tolsi la faccia dal cuscino,mi seddetti a piedi incrociati sul letto, e rimasi a pensare e a pensare; quando ad un certo punto mi venne in mente il diario che avevo acquistato quel pomeriggio. Mi girai per cercare la busta, ma mi ricordai di non essere salita in camera a posarla, quindi sarei dovuta scendere in cucina a recuperarla e così feci.Una volta recuperata la busta, tirai fuori il diario; presi una penna dalla mia scrivania, mi sedetti nuovamente sul letto, aprì le prime pagine del diario e cominciai a scriverci su:"Caro diario, questa é la prima pagina che scrivo e sei il mio primo ed unico diario, perché non né ho mai avuto uno in vita mia. Mi spiace molto che la prima pagina del mio primissimo diario parlerà di un momento abbastanza triste per me. Ho appena litigato con i miei genitori, tutto é iniziato per una festa, una festa pensata ed organizzata appositamente per passare del tempo di qualità con i propri genitori; cosa abbastanza normale e cui tutti ne hanno diritto, o forse non proprio tutti. Forse ti starai chiedendo, come non tutti? Beh é davvero assurdo pensare che tu possa chiederti qualcosa, perché sei un oggetto inanimato e non hai parola o pensiero. Comunque posso presentarti la prima persona al mondo a cui é stato tolto il diritto e la possibilità di passare del tempo con i suoi genitori; Amanda Jackson, piacere di conoscerti. Eh si sono proprio io, colei che ti scrive, penso che tutto questo sia davvero ingiusto, davvero davvero ingiusto; ma alla gente non importa, pensano a soddisfare solo il loro ego fregandosene altamente di chi sta soffrendo, l'importante è farsi vedere con Michael Jackson. Questo é il prezzo della fama, non essere liberi,essere continuamente del pubblico e non vivere per te stesso, ma vivi per gli altri. Beh io sono davvero stanca di questa vita e della fama di mio padre, e dopo questa discussione sono molto arrabbiata con i miei. Non posso credere che mio padre permetta a mia madre di decidere della sua vita; non sono una bambina, comprendo benissimo le situazioni ma sono stanca anche dei loro continui rifiuti. Sai la commessa del negozio dove ti ho acquistato mi ha detto che hai un potere speciale, ovvero: qualsiasi cosa venga scritta sulle tue pagine si avvera; ovviamente io non ci credo molto, però potrebbe tornarmi molto utile questo tuo potere , cancellerei le cose che non mi piacciono della vita e lascerei ciò che mi piace . Le mie emozioni sono un misto tra tristezza e rabbia, non c'è nemmeno una briciola di un pensiero felice in questo momento. Mi piacerebbe se stanotte fosse la notte delle stelle cadenti, perché sarei proprio in vena di esprimere dei desideri in questo preciso istante. Quali sarebbero? Non ne vado molto fiera ma é ciò che penso e ciò che desidero. Numero 1) vorrei che nessuno e dico nessuno al mondo conosca Michael Jackson come la più grande pop star di tutti i tempi, si esatto vorrei che la fama di mio padre svanisse. Numero 2 ) vorrei che i miei genitori non si fossero mai incontrati, eh si so che questo é molto peggio del primo, ma sono talmente arrabbiata con loro che non riesco a smettere di pensare a questa cosa; é tremendo e sbagliato ma ormai é fatta, desiderio espresso. Scusa se ho riempito le tue pagine con cose tristi, ma avevo bisogno di sfogarmi in qualche modo; la prossima volta spero di poter scrivere qualcosa di più felice, grazie per aver dedicato le tue pagine per i miei sfoghi esistenziali. Al prossimo avvenimento, con affetto Amanda."

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