Capitolo 17

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La sfera era meravigliosa, finalmente riuscivo a capire perché era un tesoro tanto ambito e desiderato. Potei osservarla più da vicino ed era magnifica, sfavillante; ma a darle più valore ed autenticità, erano le gemme che aveva al suo interno, che emanavano quella luce intrigante, emozionante e misteriosa. Rimasi incantata ad osservarla per un'altro paio di minuti, dopodiché, dovetti tornare alla realtà.
Jennifer:" Perfetto, ora che abbiamo recuperato la sfera, possiamo andare." Ci avviammo verso l'uscita, rifacemmo il percorso fatto in precedenza per recuperare la sfera e finalmente arrivare alla nostra prossima tappa, che sarebbe stata quella finale, ovvero: Tanah Lot. Per raggiungere il tempio avremmo utilizzato sempre lo stesso jet, quindi ci aspettava un altro viaggio abbastanza lungo e faticoso. Per quanto riguarda il processo di sparizione, mi si era ripresentata la stessa situazione di quella sera alla festa, ormai non si trattava più della scomparsa e riapparsa di qualche arto, ma di tutto il corpo e questo poteva significare solo una cosa: se non fossimo arrivati in tempo a Tanah Lot sarebbe stata la fine.

Jet privato, viaggio verso Tanah Lot. Jennifer:" Rilassatevi, il viaggio sarà lungo."
Michael:" Signor Wallis, venga a sedersi con noi."
Jennifer:" Si papà, inserisci il pilota automatico e vieni a mangiare qualcosa."
Paul:" Va bene, arrivo."
Paul inserì il pilota automatico e si sedette con noi per mangiare qualcosa.
Paul:" In effetti avevo proprio bisogno di mettere qualcosa sotto i denti." Jennifer:" Tutti noi ne abbiamo bisogno. Se non mettiamo il carburante, rischiamo seriamente di non avere le forze per lo step successivo."
Michael:" Le assicuro che l'unica che non avrà questo problema, é Amanda. Trova sempre il modo per mangiare qualcosa."
Amanda:" Non so se ti sei reso conto che io sono qui e che ho sentito quello che hai detto."
Scoppiarono tutti in una fragorosa risata, mi prendevano in giro. Amanda:" Bella mossa papà, mi ricorderò di questo episodio quando la stampa vorrà sapere dei fatti privati sul tuo conto e vedrai quel giorno sarò io a sbellicarmi dalle risate."
Michael:" Ma dai, non ho detto niente di offensivo."
Amanda:" Si si certo."
Francesca:" Perché, quali segreti imbarazzanti potresti avere, che la stampa vorrebbe sapere a tutti i costi?"
Michael:" A dire il vero, non lo so." Amanda:" Io potrei suggerirne alcune, che mi sono state rivelate direttamente dalla qui presente Francesca Martini."
Michael:" Così le riveli le nostre cose?" Francesca:" Beh dipende cosa, non credo di poter parlare con lei di cose troppo intime e private."
Amanda:" Quanti sarebbero interessati a sapere che Michael jackson fa il bagno con il fedora?" Michael:" Veramente? Beh posso dire di non aver ancora fatto una cosa del genere, ma se lo dici tu."
Amanda:" Oppure sapevate che secondo mia madre lui mastica in modo sexy?"
Francesca:" Dici davvero?"
Amanda:" Puoi contarci, in realtà dici che lui é sexy quando fa molte cose che non lo sono e che ti fa impazzire quando lo trovi nella vasca da bagno con il fedora in testa."
Francesca:" Oh no, sul serio ti ho detto questa cosa!?"
Amanda:" Eh si."
Michael:" Niente cose private eh?" Francesca:" Scusa tanto se non ricordo di averle raccontato niente di tutto questo."
Paul:" Ho sentito dire che di solito sono i genitori che mettono i figli in imbarazzo, invece mi sembra che in questo momento sia tutto il contrario; lei assolutamente tranquilla e loro due vorrebbero sotterrarsi dall'imbarazzo."
Jennifer, Paul ed April ridevano, mentre i miei genitori erano molto imbarazzati per le cose che avevo appena rivelato a tutti. Finito di cenare andammo tutti a riposarci, i miei genitori mi chiamarono in disparte per fare una bella chiaccherata con me, anche se sapevo cosa volessero dirmi.
Michael:" Amanda, ma come ti salta in mente di raccontare i nostri fatti privati? Va bene che per adesso niente di tutto questo é accaduto, ma non dovresti spifferare le nostre cose agli altri."
Amanda:" Andiamo, non ho detto niente di così scandaloso, che lei ti consideri sexy lo sa mezzo universo, é ancora così, solo che dovete riprendere la confidenza perduta." Michael:" Si ma non é questo il punto."
Amanda:" Ne ho una più privata che mi sono tenuta per me, quella di voi due che ad un party vi siete rinchiusi nel ripostiglio delle scope per...." Michael:" Ok basta così, dico sul serio, Amanda riesci a prendere un ammonimento seriamente?" Amanda:" Si certo, vi stavo solo prendendo in giro, mettiamola così ora siamo pari, voi avete messo in imbarazzo me ed io voi."
Francesca:" Vorrei precisare Amanda, che tu hai esagerato, in fondo tuo padre non ti ha detto niente di così imbarazzante mentre tu hai tirato fuori dei fatti privati assolutamente fuori luogo."
Sapevo che entrambi avevano ragione, così decisi di scusarmi con loro.
Amanda:" Ok va bene, mi dispiace non avrei dovuto dire queste cose, mi sono comportata male, vi chiedo scusa."
Francesca:" Mmm che dici Michael, accettiamo le sue scuse oppure facciamo occhio per occhio e andiamo a raccontare dei fatti privati suoi che ci possano venire in mente, come per esempio Amanda che si nasconde dietro i cespugli per spiare i suoi genitori."
Michael:" Hmm ottima idea, potremmo raccontare di quella volta...."
Amanda:" Ok va bene ho capito, ho imparato la lezione."
Francesca:" Bene. Visto che adesso abbiamo chiarito, possiamo andare a riposarci, buonanotte."
Amanda:" Buonanotte."
Ci riposammo un po', persino Paul, che lasciò l' autopilota, d'altronde, anche lui aveva bisogno di ricaricarsi dopo aver passato la precendente​ notte in bianco. Io ero in una sorta di dormiveglia, riuscivo a sentire i rumori o i vari movimenti, infatti, sentii qualcuno alzarsi ma non avevo idea di chi fosse; potei distinguerlo dalla voce, era mia mamma. La sentii parlare con qualcuno, doveva essere mio padre; io decisi di non aprire gli occhi, quel senso di torpore mi impediva di farlo, perché era come se il corpo m'implorasse di dormire ma come avevo detto, riuscivo a sentirli. Francesca:" Non riesci a dormire?" Michael:" Non tanto."
Francesca:" Come mai?"
Michael:" Niente di grave, solo un po' di preoccupazione."
Francesca:" Per Amanda?"
Michael:" Si, mi dispiace moltissimo per quello che sta vivendo, so che ha commesso un'errore e soffro tantissimo nel vedere la preoccupazione e la tristezza sul suo volto, io cerco di essere forte perché, nostra figlia deve pur avere qualcuno a cui aggrapparsi; se anche noi ci facciamo prendere dal panico non riuscirebbe ad essere positiva e questo la porterebbe solo a perdere. Io non voglio che lei scompaia." Francesca:" Lo capisco Michael, nemmeno io voglio che le accada questo, comunque tutto questo sta per finire, stiamo per arrivare a Tanah Lot."
Michael:" Si, lo so e prego che tutto ciò si concluda nel migliore dei modi, non per la fama o il riconoscimento come artista, ma per la nostra famiglia." Francesca:" perché non vieni a stenderti un po', non ti fa bene rimanere sveglio."
Michael:" Tra un po', tu vai, io ti raggiungo."
Francesca:" No, tu vieni con me." Michael:" Va bene."
Tornarono a stendersi ma rimasero svegli per un po'.
Francesca:" Michael, ti posso chiedere una cosa?"
Michael:" Si, certo."
Francesca:" Ti sei mai innamorato di qualcuno che conosci a malapena? Da pochi giorni insomma."
Michael:" Si mi é successo, due volte." Francesca:" Davvero?"
Michael:"Si e con la stessa persona." Francesca:" E lei lo sa."
Michael:" Si, lo sa."
Francesca:" E cosa é successo? Non ricambiava forse?"
Michael:" No, anche lei era innamorata."
Francesca:" E allora?"
Michael:" Beh ci siamo persi di vista, ma non per volontà nostra." Francesca:" Ma che vuoi dire?"
Lo sentii sorridere
Francesca:" Sii serio."
Michael:" Sono serio."
Francesca:" Ma se stai ridendo." Michael:" Rido, solo perché non hai ancora capito che sto parlando di te." Francesca:" Ah e così sono io?! E come puoi essere sicuro che io ricambi i tuoi sentimenti."
Michael:" Beh perché me lo hai detto prima che io ti rivelassi di essere Artista sconosciuto e poi, se così non fosse lo avresti smentito.
Francesca:" Quindi, tu pensi che io non stia facendo nulla per smentirlo?" Michael:" Si é così." Mi voltai verso di loro facendo finta di dormire, aprii leggermente un'occhio, fortunatamente era buio. Vidi mia madre sollevarsi ed avvicinare il suo viso a quello di papà annullando così, la distanza tra loro. Si baciarono, io chiusi gli occhi e tornai a dormire  voltandomi dall'altro lato per la seconda volta. Dopo un paio d'ore si potevano sentire degli strani rumori, mi alzai per vedere cosa fosse, ma mentre stavo per avvicinarmi alla cabina di pilotaggio caddi a terra, era come se ci fosse il terremoto, tremava tutto. In un attimo raggiunsi la cabina di pilotaggio e ciò che vidi mi lasciò preoccupata e spaventata. Eravamo nel bel mezzo di una violentissima tempesta, di corsa andai a svegliare Paul e Jennifer affinché prendessero il controllo del jet.
Amanda:" Signor Wallis, la prego si svegli, abbiamo bisogno del suo aiuto."
Con voce assonnata mi disse
Paul:" Che succede?"
Amanda:" C'é una tempesta li fuori e il jet..."
Non finii nemmeno la frase che fui scaraventata alla parete, a causa dei sobbalzi; fortunatamente non mi feci nulla, avevo solo un leggero dolore alla schiena a causa dell'impatto con la parete. Paul si avvicino alla cabina per prendere il controllo dei comandi, mi alzai e mi avvicinai a lui, per cercare di dargli una mano.
Paul:" Devo cercare di farlo volare più in alto, solo così potremmo sbarazzarci della tempesta.
Amanda:" Come posso aiutarla?" Paul:" Premi quel pulsante laggiù." Amanda:" Ok, questo?"
Paul:" Si proprio quello."
Amanda:" Fatto."
Paul:" Perfetto, adesso quando te lo dirò io, spingi quella leva in avanti." Amanda:" Va bene."
Jennifer:" Che sta succedendo?"
Paul:" Una tempesta, ci ha colti di sorpresa."
Jennifer:" Abbiamo dimenticato di controllare le condizioni metereologiche."
Paul:" Oh no."
Jennifer:" Cosa?"
Paul:" I comandi non rispondono." Jennifer:" Ne sei sicuro?"
Paul:" Deve essersi rotto qualcosa, devo controllare."
Jennifer:" Papà non dire sciocchezze, potresti farti male."
Paul:" Non abbiamo altra scelta. Si svegliarono tutti quanti, eravamo nell'occhio del ciclone, non sapevo se saremmo sopravvissuti. Paul era intento ad riparare i comandi e tutto ad un tratto un vento fortissimo si abbatté sul jet facendolo sobbalzare, rendendo il pavimento instabile, provai ad aggrapparmi ma invece caddi battendo la testa, l'impatto fu davvero forte e in quel momento, non vidi più niente, solo il buio totale.

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