Capitolo 18

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Amanda, Amanda!
Sentivo una voce che mi chiamava, non riuscivo a capire se fosse vera o solo frutto della mia fantasia. Quando per la terza volta quella voce mi chiamò lentamente aprii gli occhi. Vedevo la figura di una donna, riuscii a capire chi era solo dopo aver messo a fuoco la vista. Era Jennifer, accanto a lei c'erano mia madre e mio padre. Provai a mettermi seduta, fu abbastanza faticoso, avevo un po' di mal di schiena.
Jennifer:" Come stai?
Amanda:" Cosa é successo?"
Francesca:" Hai battuto la testa e sei svenuta."
Amanda:" Si adesso ricordo, c'era la tempesta e i comandi del jet non rispondevano più e da li in poi non ricordo più nulla."
Jennifer:" Non ha più importanza oramai, siamo riusciti a superarla."
Amanda:" Dove siamo?"
Michael:" Vicinissimi a Tanah Lot, ce l'abbiamo quasi fatta."
Erano ancora tutti vicino a me, stavo provando ad alzarmi quando d'un tratto sentimmo Paul urlare
Paul:" Terra in vista ragazzi, ah ah ah."
Ci avvicinammo tutti quanti alla cabina di pilotaggio per vedere. La vista era grandiosa, potevamo vedere tutta la città, persino il tempio e per una volta da quando é iniziato questo viaggio, pensai che potevamo farcela; era quasi fatta mancava davvero poco e tutto questo sarebbe finito.
Il Tempio di Tanah Lot si trova in Indonesia,  situato nella Reggenza di Tabanan, a circa 20 km da Denpasar. Il tempio é collocato in cima ad un'imponente formazione rocciosa sulla costa Sud-ovest dell'isola di Bali. Una volta atterrati dovettimo prendere una barca, purtroppo con l'alta marea é possibile raggiungere l'isolotto solo in barca. Mentre  stavamo per raggiungere l'isola, chiesimo a Jennifer delle informazioni su Tanah Lot.
Michael:" Paul, Jennifer, cosa sapete di Tanah Lot invece?
Jennifer:" Questo tempio é molto affascinante, si può iniziare dal suo nome, che in lingua balinese significa Tanah: Terra e Lot: Mare. Ci sono tante leggende riguardanti la costruzione di questo tempio. Una di queste narra che il fondatore, il saggio Dang Hyang Nirartha, stesse pregando nel vicino Tempio di Rambut Siwi, quando un raggio di luce proveniente da sud attrasse la sua attenzione. Il saggio si mise alla ricerca e scoprì che il raggio scaturiva da una fonte di acqua sacra. Iniziò a predicare alla gente del posto attirando le antipatie del sacerdote locale che gli chiese di andarsene. Per tutta risposta Nirartha pregò e meditò così intensamente che spinse la formazione rocciosa sulla quale stava pregando nel mare, creando così Tanah Lot. Trasformò la propria sciarpa in serpenti velenosi che avrebbero dovuto proteggere il tempio."
Francesca:" Ci sono dei serpenti?"
Jennifer:" Si purtroppo. I monaci li tengono imprigionati perché si dice che proteggano il tempio dagli spiriti maligni e dagli intrusi."
Amanda:" Oh mamma, ci mancavano solo i serpenti."
Jennifer:" Basterà fare attenzione."
Nonostante le rassicurazioni di Jennifer, io non ero affatto tranquilla. Sentire che il tempio era circondato da serpenti, mi ha letteralmente terrorizzata.
Jennifer:" Amanda, riesco a scorgere la preoccupazione sul tuo volto, non temere, ce la caveremo."
Paul:" Io direi che se per errore dovessimo risvegliare degli Spiriti malvagi, i serpenti sarebbero il male minore."
Michael:" Potrebbe esserci questa possibilità?"
Jennifer:" Si se ci imbattiamo nel forziere oscuro."
April:" Il forziere oscuro? Ma é sempre stato tramandato che si trattasse di una leggenda."
Jennifer:" É vero, però é sempre meglio saperne di più ed essere prevenuti."
Francesca:" Cos'é il forziere oscuro? o perlomeno​ quale leggenda si tramanda su di esso?"
Paul:" Si narra che dentro quel forziere ci sia lo spirito di un uomo malvagio, ricco e potente, che fu stregato e reso schiavo dal potere della sfera dei desideri."
Francesca:" Non é la sfera che abbiamo ritrovato?"
Jennifer:" Si é proprio lei. Quest'uomo, secondo la leggenda, era molto importante ma un giorno perse tutto quello che possedeva. Non sopportando la povertà ,l'idea di essere deriso e di essere un perdente andò in cerca della sfera. Prima di trovarla, essendo un fedele della mitologia baltica, chiese a Veles dio degli inferi e della morte, di indicargli la strada per trovare la sfera ed in cambio gli avrebbe offerto la sua adorazione."
Paul:" Veles accontentò la sua richiesta indicandogli così la strada, lui trovò la sfera godendo di tutto il suo potere e dei suoi favori; dimenticandosi però della promessa fatta a Veles."
Amanda:" E poi cosa successe?"
Jennifer:" Lui si sentiva potente, ad avere in mano la sfera dei desideri, e così decise di ribellarsi a quel patto, ovviamente Veles non era d'accordo, così rinunciò ad avere la sua adorazione ma quell'uomo doveva saldare il debito con la divinità; debito che finì per essere pagato con la sua stessa vita. Divenne schiavo di codesta divinità per questo oggi viene riconosciuto come Veles budak, che appunto significa schiavo di Veles. "
Michael:" E come finì nel forziere?"
Paul:" Si dice che dei fedeli indonesiani, imbatutisi nel suo spirito proprio qui a Tanah Lot invocarono le divinità presenti in questo luogo, che alla fine provvidero ad imprigionarlo in questo antichissimo forziere. Se per caso venisse liberato, tenterebbe immediatamente di recuperare la sfera, per fare in modo che lui riacquisti le sue sembianze e riabbia tutto il suo potere."
Francesca:" Incredibile, possibile che non possiamo andare in un posto senza imbatterci in tutte queste difficoltà?"
Jennifer:" Benvenuta nel nostro mondo Francesca, quando hai a che fare con questo mondo é così che va, non sai mai cosa puoi incontrare girato l'angolo."
Paul:" Certo l'inizio del vostro viaggio é stato più tranquillo, ma dovete aspettarvi che diventi sempre più complicato, la meta finale é sempre la più ardua."
Finalmente arrivammo a Tanah Lot, ci incamminammo all'entrata del tempio, psicologicamente preparati ad arrivare alla meta senza risvegliare spiriti o liberare serpenti velenosi. Il tempio era bellissimo e misterioso, era una gigantesta grotta dove scorreva dell'acqua. Jennifer ci disse che nel tempio vi era una grotta con una sorgente magica, veniva chiamata così perché nonostante il tempio fosse circondato dall'acqua salata del mare, dalla sorgente scorreva acqua dolce.
Jennifer:" Dobbiamo salire in alto e raggiungere il ponte per arrivare al tempio di Batu Bolong."
Paul:" Ragazzi state attenti, stesso discorso del tempio precedente, potrebbero esserci delle trappole."
Non ero affatto sorpresa che non fosse semplice camminare all'interno del tempio, d'altronde era costruito su una scogliera quindi era normale che fosse pieno di formazioni rocciose. Il rischio di farsi male era altissimo.
Proseguimmo sempre dritto, avevamo superato la parte rocciosa e piena d'acqua e finalmente il suolo era più liscio e potevamo camminare tranquillamente, anche se mi dispiaceva un po' perché il rumore dell'acqua era davvero rilassante. All' improvviso la grotta cominciò a tremare, era come se ci fosse il terremoto.
Paul:" Cosa sta succedendo?"
Jennifer:" Non lo so."
Jennifer si voltò dall'altra parte per capire cosa fosse, una pietra gigantesca rotolava verso di noi.
Jennifer:" Correte!"
Stavamo correndo e quell'enorme pietra era dietro di noi, ero davvero stanca non avevo più fiato, dovevamo trovare un modo per seminare quell'enorme masso o ci avrebbe schiacciati.
Francesca:" Guardate una fessura!"
Entrammo tutti in quella specie di vicolo, la pietra rotolò in fondo finché non cadde in una specie di burrone.
Paul:" C'é mancato poco."
Jennifer:" sono senza fiato, tutto bene ragazzi?"
Michael:" Si stiamo bene."
April:" Ragazzi, che corsa, dobbiamo stare più attenti o ci rimetteremo la pelle."
Paul:" Forza non perdiamo altro tempo, rimettiamoci in cammino."
Camminammo molto e dovettimo fare delle pause.
La strada era abbastanza lunga e durante il percorso ci imbattemmo in altre trappole, non avevamo la minima idea di come si azionassero, ma di sicuro non da sole; qualcuno le faceva scattare, oppure non ci rendevamo abbastanza conto di dove mettevamo i piedi. Quando scattò l'ennesima trappola comprendemmo che qualcosa non andava.
Francesca:" Ti ho vista!"
April:" Di cosa parli?"
Francesca:" Non prendermi in giro, stai cercando di sabotarci o che cosa?"
Mia madre si rivolse a lei con un tono abbastanza irritato sicura di aver visto April far scattare i meccanismi delle trappole.
Michael:" Francesca, adesso calmati."
Francesca:" l'ho vista, rimane dietro per far scattare le trappole."
Jennifer:" April, é vero quello che sta dicendo?"
April:" Ma no, non lo farei mai."
Francesca:" Non provare a farmi passare per la bugiarda!"
Paul:" Va bene, adesso smettetela! Così perdiamo solo tempo, April  cammina in avanti così evitiamo questi intoppi."
Mentre proseguivamo c'era un silenzio davvero imbarazzante, non sapevamo cosa dire, ci limitammo a camminare. Dovevamo attraversare un ponte abbastanza instabile, missione alquanto pericolosa dato le condizioni delle corde. Erano molto consumate e le probabilità che non avrebbe retto il nostro peso erano abbastanza elevate.
Paul:" Fate attenzione, questo ponte potrebbe crollare da un momento all'altro."
Paul, Jennifer, mio padre e mia madre andarono per primi. Io ed April rimanemmo indietro.
Jennifer:" Coraggio, Amanda, April venite.
Stavo per salire sul ponte ma April sembrava non voler avanzare, pensai che potesse aver paura e la incoraggiai.
Amanda:" Forza April."
April:" Mi dispiace, ma il vostro viaggio finisce qui."
April tirò fuori dalla tasca un coltellino e con un gesto tagliò le corde del ponte prima che gli altri riuscissero ad arrivare dall'altra parte.
Amanda:" Nooo mamma, papà!"
Mi voltai verso April urlandole contro
Amanda:" April! Che cosa hai fatto?"
Mi puntò il coltello contro
April:" Sta zitta! Ora sei mia prigioniera."

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