Capitolo 9

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Michael:" Prima però, dobbiamo risolvere la questione Frank."
Amanda:" E quale sarebbe?"
Michael:" Quella che Frank, non mi lascerà  andare via tanto facilmente."
Amanda:" Questo può essere un problema"
Michael:" Oh no, questo può essere un'enorme problema."
Amanda:" In che modo possiamo risolverlo?"
Michael:" Proverò a parlargli; tu restami accanto, potremmo dover fuggire."
Amanda:" Addirittura? É così terribile?"
Michael:" Non lo conosci affatto. Sentirai le sue urla in tutta la stazione."
Sorrisi a quella sua affermazione.
Michael:" Hey Frank!"
Frank si voltò verso di noi, papà gli fece cenno di avvicinarsi.
Frank:" Dimmi Michael."
Michael:" Frank, ho bisogno di andare via, devo sbrigare una faccenda piuttosto importante."
Frank:" E questa tua faccenda viene fuori solo adesso? Cosa ti ha messo in testa quella ragazzina."
Michael:" Ascoltami, se non risolvo questo problema, tutto quello che stiamo facendo qui sarà solo una perdita di tempo."
Frank:" Dico ma sei impazzito per caso?! Stiamo lavorando Mike, al contrario di lei che gioca a travestirsi ed é scesa quà giù a fare la sua scenetta di carnevale."
Michael:" Non parlarle così."
Frank:" Mike, io mi occupo dei tuoi affari e sono il tuo manager, quindi se vuoi lasciare il set devi almeno darmi una motivazione più che valida o tu non ti muovi da qui."
Michael:" Ok vuoi una motivazione?! Corri!
Papà  mi afferrò per il braccio e cominciammo a correre.
Frank:" Forza prendeteli, non lasciateli scappare."
Amanda:" perché l'hai fatto? Che ti é saltato in mente"
Michael :" Era l'unico modo o non ci avrebbe lasciato in pace."
Gli uomini della sicurezza erano ancora dietro di noi, non riuscivamo a seminarli e ci stavano costantemente alle costole.
Amanda:" Non ce la faccio più a correre, sono stanca!
Michael:" Guarda laggiù c'è una folla di persone, Mescoliamoci in mezzo a loro."
Amanda :" Va bene!"
Passammo in mezzo alla folla, riuscendo così a mescolarci tra di essa. Gli uomini della sicurezza corsero avanti per cercarci, senza alcun risultato; riuscimmo a nasconderci in un vicoletto e a seminarli.
Michael:" Pericolo scampato"
Amanda:" Cavoli, dopo questa, credo che prenderò dieci in educazione fisica."
Michael:" Adesso possiamo rimetterci tranquillamente in cammino."
Amanda:" Vorrei farti solo una domanda."
Michael:" E quale sarebbe?"
Amanda:" Per caso, hanno delle tue foto?"
Michael:" Si, il rullino contenenti le foto per la copertina dell'album."
Amanda:" Oh no, quindi siamo nei guai, Frank tappezzerà la città con quelle foto."
Michael:" Io non sono preoccupato."
Amanda:" Perché no?"
Michael:" Perché nel giro di qualche ora, quelle foto scompariranno e quindi siamo al sicuro."
Amanda:" Il desiderio, non ci avevo pensato."
Michael:" Invece, pensiamo a quale sarà il prossimo passo da fare."
Amanda:" Per prima cosa, tu e la mamma dovete reincontrarvi e per fare questo, dobbiamo andare avanti di un anno."
Michael:" Un' altro viaggio quindi?"
Amanda:" Credimi se ti dico che sono esausta con tutti questi viaggi."
Michael:" Va bene, dove si trova la macchina?"
Amanda:" Allora la macchina si trova vicino la stazi... Oh Cavoli, la macchina, é rimasta fuori la stazione."
Michael:" Dobbiamo tornare indietro quindi?"
Amanda:" Ops."
Michael:" Ok, se stiamo attenti, possiamo farcela. Andiamo."
Come avevo fatto a non pensare, che la macchina del tempo era rimasta li; avrebbero dovuto darmi il premio per le perdite di tempo. Io e papà cercammo di raggiungere la stazione il più velocemente possibile, per recuperare la macchina e cambiare anno; ma c'era una piccola cosa da mettere in conto: "Frank di leo e tutto lo staff, che cercavano di riacciuffare papà." Avevano circondato la stazione e non sapevamo come fare a raggiungere la macchina.
Amanda:" E adesso, come facciamo?"
Michael:" Non é ho idea. Credo che l'unico modo sia affrontarli."
Amanda:" Oppure, io direi di correre fino alla macchina."
Michael:" Troppo rischioso."
Amanda:" E la tua troppo noiosa,abbiamo già perso troppo tempo quindi, io vado."
Michael:" No, Amanda aspetta."
Senza esitazioni corsi verso la macchina e mio padre mi seguì, Frank si accorse di noi che stavamo correndo e diede ordine ai soliti uomini della security di fermarci. Per un'attimo ebbi l'impressione che fosse tutto a rallenty, ed avvenne in una frazione di secondo. Mi gettai sulla macchina e mi affrettai a digitare su: Los Angeles, California 1987. Riuscimmo a cavarcela per un soffio, partimmo prima che potessero afferrarci e per un attimo ebbi un dejavu, mi sembrava la stessa identica scena del museo. Città delle star e dello shopping sfrenato. Benvenuti a Los Angeles! Qualunque donna amante dello shopping lascerebbe un posto libero in valigia, per far spazio agli acquisti da fare nella città degli angeli, d'altronde, se le boutique non sono il paradiso, cos'altro potrà esserlo? Credo che l' America possa essere definita come: "Stato insonne", perché non importa in quale città americana ti trovi e a quale ora vorresti uscire, tutto fa sembrare che il sonno non sanno neanche cosa sia in questo stato.
Michael:" Ce l'abbiamo fatta!"
Amanda:" Direi di si."
Michael:" Bene, dove troveremo tua madre?"
Amanda:" So perfettamente dove trovare la mamma e a quale ora, ma prima di andare da lei, dobbiamo cercare qualcuno che ci dia spiegazione su come annullare il desiderio."
Michael:" Ok, Hai qualche idea?"
Amanda:" No, nessuna purtroppo. O forse si."
Entrammo in un fast food e ordinai qualcosa da mangiare.
Michael:" Tutto qui?! Era questa la tua idea, entrare in fast food e ordinare delle patatine?"
Amanda:" Beh scusa tanto, muoio di fame e non riesco a pensare a stomaco vuoto."
Michael:" Potevi almeno ordinare qualcosa di più salutare."
Amanda:" Papà, guarda che una volta ogni tanto fa bene assaggiare cose diverse, non si può vivere solo d'insalate e tofu.
Rise di gusto a questa mia frase.
Michael:" Sai benissimo che non vivo solo di quello. Comunque hai ragione, una volta ogni tanto si può fare, solo, non esagerare o ti farà male."
Amanda:" Tranquillo, non lo farò."
Una volta usciti dal fast food, la nostra attenzione fu colpita da una donna, che distribuiva dei volantini, ci avvicinammo per scoprire di cosa si trattasse.
April:" Signore e signori venite alla mostra di oggi pomeriggio, se siete amanti di argomenti come storia, archeologia e scoperte di oggetti rari e preziosi, questo è l'appuntamento che fa per voi! Ecco a lei signore la mostra sarà alle cinque del pomeriggio non mancate."
La donna notò subito che eravamo incuriositi, così si avvicinò per spiegarci di cosa si trattasse.
April:" Salve, oggi pomeriggio ci sarà un'importante mostra, organizzata dalla famosissima archeologa, Jennifer Wallis.
Michael:" Che bello, una mostra."
April:" Jennifer oggi, mostrerà per la prima volta in assoluto uno dei reperti più interessanti ritrovato durante i suoi ultimi scavi. "
Amanda:" E cioè?"
April:" Il libro delle leggende, dove vi sono scritte tutte le più famose leggende che sono state narrate nel corso della storia, ma anche quelle di cui non si conosce l'esistenza."
Amanda:" Sembra bello, per caso sa se potrebbe esserci scritto, come annullare un desiderio espresso?"
April:" Mi dispiace, questo non lo so, ma se venite alla mostra farò in modo di prendervi un'appuntamento per parlare con Jennifer."
Michael:" Sarebbe fantastico, se potesse farlo."
April:" Certo che posso, sono la sua assistente. Benissimo prendo subito la mia agenda per annotare questo appuntamento."
Michael:" Mi raccomando é molto importante non se ne dimentichi."
April:" State tranquilli, una cosa del genere non può accadere, perché io sono una persona molto affidabile."
Amanda:" Va bene allora ci vediamo alla mostra."
April:" ecco il vostro volantino e ricordatevi che la mostra inizia alle cinque del pomeriggio,al museo J. Paul Getty."
Michael:" Grazie infinite."
Amanda:" Una volta rimesse le cose a posto, non entrerò mai più in un museo."
Michael:" Perché dici questo? Guarda che é sempre una bella cosa fare nuove scoperte."
Amanda:" Credo che tutto questo non faccia per me."

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