« Ne sei davvero sicura? »
Peter non la stava degnando nemmeno di uno sguardo. Era chino su quella scrivania piena di cartacce e sembrava concentrato su dei calcoli. Gli aveva appena comunicato la sua decisione di unirsi al gruppo, ma non sembrava essersela presa. Anzi, non sembrava essere stato nemmeno scalfito da quella notizia.
« Sì. » rispose secca.
L'uomo sospirò, per poi appoggiare la matita che teneva in mano sulla scrivania.
« Ne hai toccato uno, vero? »
Quella domanda l'aveva spiazzata: come poteva averlo intuito così velocemente? Eppure le sembrava di essere l'ultima persona capace di tradirsi mostrando troppo palesemente le sue emozioni.
« Sei stata inebriata dalle sensazioni che ti ha trasmesso ed ora vuoi provarle di nuovo », iniziò a spiegarle, senza distogliere lo sguardo dal suo foglio, « Vuoi sentirti di nuovo viva e credi che così facendo potrai illudere i tuoi sensi finché non ritroveremo il tuo Sogno. »
Non riuscì a ribattere, perché tutto era incredibilmente vero. Qualche scambio di battute e lui l'aveva inquadrata alla perfezione. Com'era possibile? Lui non era un Reverso: Nessuno oltre a quelli della sua razza poteva usare l'istinto per fare luce sulle situazioni.
« Per questo ti ho detto di pensare bene alla proposta di Miro. Chi soffre di una Privazione rischia divenendo Cacciatore di Sogni. L'idea di avere le emozioni mancanti sotto mano in quel modo può portarti a perdere la testa e a desiderare soltanto di possederle per te. »
« Io voglio ritrovare il mio Sogno, non ho... »
« Però nel mentre vuoi almeno cercare di provare qualcosa, almeno fin quanto ti sia concesso. » la interruppe Peter.
Sentì la rabbia ribollirle in corpo e cercò di calmarsi. Le avevano detto di non abbandonarsi troppo ad essa se non voleva diventarne succube, ma in quella situazione le era difficile. Chi gli dava l'autorizzazione a giudicarla in quel modo, soprattutto senza degnarla di uno sguardo?
Aveva ragione, non stava dicendo assurdità, ma poteva almeno sforzarsi di capire. Aveva una testa sulle spalle e sapeva controllarsi.
Nel giardino, però, è stata Lynn a fermarti.
Scacciò quel pensiero: non poteva essere così facile. Lei aveva un carattere forte e deciso, lei prima...
Si fermò a soppesare quella parola, "prima", senza concludere il suo ragionamento. Era vero, un tempo non si sarebbe mai fatta tentare da niente, tanta era la risolutezza nei suoi obiettivi. Ora, però, era una persona diversa e doveva ammettere che non conosceva così bene tutte le sfumature della sua nuova personalità.
Poteva cedere così facilmente solo per poter riassaggiare quella vita che le era stata sottratta?
« Pensaci bene, ti ripeto. Ho già una certa difficoltà a mantenere il gruppo così com'è e... »
Non sopportò più quel suo comportamento e gli si avvicinò, per poi sbattere una mano sul tavolo.
« Cosa vuoi saperne tu?! Ti sei infilato all'interno della mia vita e credi di potermi conoscere come un libro aperto?! Hai mai provato a sentire la tua anima spezzarsi lasciandoti senza un briciolo di emotività?! »
Non era riuscita a trattenersi. Probabilmente ora stava alimentando il Parassita, ma non le importava: quelle frasi era da un bel po' che voleva dirgliele e non riusciva più a trattenerle solo per fare la brava bambina.
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Cacciatori di Sogni - VUOTO (I) (IN REVISIONE)
FantasyEsiste un mondo lontano dove cielo e terra si confondo, dove esistono città sospese e dove diverse razze hanno imparato ad adattarsi ai vari ambienti. Anzi, in realtà esistono due mondi, uno sopra l'altro, separati da un ponte di luce e di energia c...