Capitolo 2 - Il coraggio

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..Hanya era sempre più convinta di cominciare questa nuova vita, carica di chissà cosa. Per lei era un mondo totalmente oscuro per quanto in passato aveva avuto a che fare con certi intrighi che lei riteneva malefici e di cattivo gusto, Ma hanya non è alle prime armi, forse vuole nascondere quel suo lato selvaggio, come per difendersi da tutto e tutti.  Cercò il coraggio in ogni angolo della sua mente, e alla fine lo trovò. era pronta ad affrontare qualunque cosa, ma non la più squallida delle cose. Hanya decise di confidarsi con una sua cara amica, le racconta della sua idea, dei perchè sopra tutto, e delle sue paure. Quella amica la ascoltò sbalordita, quasi non volle credere alle sue orecchie. ''Dici davvero?, davvero vuoi affrontare questa vita? dai Hanya, non è da te'' disse la cara amica. Hanya sorrise, ma era un sorriso isterico, non volle piangere davanti a lei perchè sapeva che quella sarebbe stata l'unica via più semplice per arrivare in alto. Quella amica capì, e non poté fare altro che assecondare la scelta di Hanya. Insieme andarono da una brava parrucchiera, un taglio nuovo e un colore nuovo, avrebbero aiutato sicuramente. Il trucco giusto e un pò di pubblicità, e poteva cominciare con il suo nuovo lavoro sporco. ''Stai peccando mia cara, stai peccando''.. sentì nuovamente la voce di Louis, ma questa volta decise di non darle ascolto. Rimase ferrea sulla sua decisione. Louis non esisteva più, e lei doveva andare avanti. Senza rimorso, senza rimpianti. era splendida, era  davvero splendida, irriconoscibile. Nel corso del tempo si era lasciata andare, non era più cosi bella come un tempo. Come un fiore bellissimo col tempo appassisce. Fece trascorrere qualche giorno, dovette riprendersi bene, curarsi ed essere la donna più affascinante di tutta la città, o per lo meno una delle tante. Una sera accese il computer, ed ecco il primo contatto. Fu un uomo di bell'aspetto, si era fidata a primo impatto. Decisero di vedersi qualche ora più tardi a casa di lui, e Hanya accetto senza esitare, senza pensare. Diede il piccolo Bill ad una sua conoscente, e lei, dopo essersi preparata, uscì. Nulla avrebbe fatto presagire al peggio. Hanya stava per scoprire che giocando col fuoco, alla fine si sarebbe bruciata. Quella sera Hanya, dopo aver bevuto qualche drink con l'uomo misterioso, andarono a casa di lui, a consumare il primo rapporto sessuale a pagamento per Hanya. Non ebbe timore, andò infatti spedita, come se fosse una passeggiata ma, Carl, l'uomo conosciuto attraverso un computer, la narcotizzò e la stuprò ripetutamente per tutta la notte. Hanya si accorse dell'ultima, non ebbe nemmeno la forza di gridare, di chiedere aiuto. Dopo di che, quell'uomo malvagio ma dall'aspetto benevolo, la portò tra le braccia, sbattendola fuori di casa lanciando per terra quattro monete e esclamando: ''tieni puttana, questi sono tuoi!!!'' sghignazzando. Hanya era a terra, in lacrime. Ebbe tutti i vestiti strappati  ed era sporca. Per la miseria che stava passando raccolse pure quei quattro spicci, in modo che la sua dignità crollasse a picco. Cercò di tornare a casa a piedi, dolorante e col le scarpe alle mani. Piangeva guardando l'orizzonte. ''Non posso stare qua, questa città mi farà del male'' pensò. Volle tornare a Philadelphia, la sua città. New York non era per lei, non la scelse lei quella città ma Louis, e ora che lui non c'era più, la sua presenza in quella città non era più obbligatoria. Ci pensò su prima di fare le valige, ma quella città che già gli aveva fatto del male, la voleva abbandonare. 

Hanya, una nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora