capitolo 15 Mexico

249 3 0
                                    

Per Hanya adesso tutto si era fatto più complicato. Non conosceva nessuno, non una sicurezza per trascorrere i giorni, per trovare una sistemazione se nn di quelle fatiscenti. Hanya però, doveva riprendere col suo lavoro, ma nn avrebbe potuto subito. Doveva trovare prima una sistemazione. Girovagava per le strade in cerca di ispirazione, non aveva paura nonostante la zona era frequentata da giovani gang band messicane. Non aveva paura, camminava spedita e con lo sguardo fisso a terra.. conobbe una donna sulla cinquantina che parlava il newyorkese, fu una mamma dal cielo per Hanya. Questa donna domandò ad Hanya che ci faceva tutta sola in un quartiere così malfamato. Hanya rispose che stava cercando sistemazione, una stanza, l'importante era avere un tetto e un letto per dormire. La donna le fece una proposta che Hanya avrebbe subito preso in considerazione.  Hope, la signora cinquantenne fu proprietaria di parecchie stanze, situate su un lungo viale di strada sdrucciolevole. Hanya aveva capito, ma non le importava dopo tutto quello, era già il suo lavoro.  Doveva solo darsi una sistemata e poteva cominciare nuovamente a condurre una vita basata sul sesso e sul denaro. Avere quell'alloggio,  le avrebbe dato sicurezza e una tale importanza. Avrebbe presto imparato la lingua. Quella notte Hanya si preparò, e rimase lì, fuori la porta mentre le auto passavano e caricavano in macchina quelle che lei definiva colleghe. Lei era nuova, era bella e giovane, c'era un po' di invidia tra le altre ma presto se le sarebbe fatte amiche. Quasi. Arrivò il suo turno. Un uomo si accostò alla sua porta, parcheggiando ed accomodandosi all'interno della piccola stanza. Hanya era un po' in tensione, ma era il suo lavoro. Doveva farlo e guadagnare tanti soldi per poter pagare l'affitto alla signora Hope. Anche lei fuggita dalla zona di New York. Hanya si tolse il vestito, si inginocchiò a terra, e cominciò così a succhiare. Quell'uomo nn sembrava affatto gradire, ma nn disse nulla. Ebbe giusto il tempo di eccitarsi per bene, che la afferrò per il braccio e la gettò sul letto, salendo poi lui per la penetrazione. Fu un momento molto particolare. Hanya fissava il soffitto schifata, mentre quell'uomo la sbatteva, ed ansimava.. lui, concluse finalmente, e si tirò su i pantaloni. Lasciò i soldi sul letto. Hanya fece altrettanto, si rivestí dopo essersi lavata la vagina e tornò li, davanti la porta a fumare una sigaretta in attesa di un nuovo cliente.  Si guardò attorno e vide alcune delle sue colleghe sedute su un gradino, che con un laccio emostatico e una siringa, si drogavano. Hanya ebbe un senso di pietà per loro. Le venne la nausea nel vedere certe scene, così aveva rimesso. Una delle tante si accorse e si avvicinò per domandarle se fosse tutto okay.
"Si tutto bene, è passato adesso"

-abituati amore, qui ne vedrai di peggio. Ti racconto una storia. Quando sono arrivata qui nn avevo nulla, niente, non avevo dei vestiti pulito e nn avevo un soldo in tasca. Ero disperata, fuori di me e ho pensato di affogare i miei pensieri nell'alcool. Per un po' di tempo l'ho fatto ma poi ho pensato a quale idiozia stavo facendo, perché se poi i miei problemi nn sarebbero spariti e sai che ho pensato?? A mio figlio.. "

Hanya li, rimase di Sasso. Impietrita, triste.. avrebbe passato il resto della notte col pensiero fisso di Bill, che nn stava lì con lei.. la sua attività di prostituta continuò per tutta la notte, ma Hanya c'era solo fisicamente.

Hanya, una nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora