Sui viali di New York

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...Cosa avrebbe perso infondo, se non del tempo prezioso.. Una vita particolare, dal lusso alla miseria, dall'essere mamma, a non aver più un figlio da accudire. L'essere avida di soldi forse l'aveva condannata per sempre a condurre una vita fatta di rischi e ferite. Come quella subita il giorno prima, in cui ha visto per l'ultima volta, quel viso dolce e innocente del piccolo Bill. Se ci sarebbe stato Louis con lei, tutto questo non sarebbe successo ma, era malato, triste e non voleva continuare a vivere sapendo che doveva morire. La lasciò da sola a crescere il figlio nato dal loro amore negli anni. Spettava a lei crescerlo, darle un educazione e dei principi, ma era infinitamente impossibile. Ora Hanya si trovava al punto di partenza, in una situazione peggiore e dovette subire ogni genere di cose pur di vivere un poco dignitosamente. La notte per lei non serviva più per riposare, erano passati subito i tempi in cui pote passare la notte negli hotel di lusso per racimolare soldi. Si trovò costretta a scendere per strada e mettersi in mostra come fecero le altre prostitute della città. Era presa di mira, cacciata da quasi tutta la zona fino a quando non trovò quello che sarebbe stato il suo posto prediletto. Accanto ad un campo di erbacce nella periferia della città, un poco lontano da casa, Indossò gli abiti più corti che tenne conservati in mezzo alla polvere, un trucco abbastanza provocante, e attese, a volte attese anche per ore prima di poter salire in macchina con un perfetto sconosciuto, stufo della solita routine quotidiana dovuta ad un matrimonio ormai spento da anni. Decise una cifra standard di ottanta dollari, prezzo basso per una come lei abituata ad avere tanti soldi ma quello era l'unico modo per attirare molti clienti. I primi infatti furono dei giovani in cerca di divertimento, i classici ragazzi senza valori, cresciuti nelle zone più malfamate della città. Per un pò di sesso erano disposti a pagare quei centosessanta. Era un buon prezzo. La fecero salire in macchina, portandola dall'altra parte della città in una zona per niente illuminata, La fecero spogliare riprendendola con un telefono cellulare, toccando e commentando secondo per secondo ciò che stava accadendo. Il tutto seguito da risate tra di loro. Il tutto avvenne fuori dalla macchina. ''inginocchiati'' esclamò uno dei ragazzi. Lei lo fece senza fiatare. L'altro, afferrò la testa della giovane Hanya e la avvicinò al pene dell'amico, spingendola con forza tenendola per i capelli. Quel ragazzo ebbe solo i pantaloni abbassati, e mentre Hanya era costretta a succhiarglielo, l'altro fece lo spettatore con tanto di telefono in mano e flash puntato per riprendere la scena. Non si misero scrupoli. Il ragazzo le afferrò le testa tenendogliela ferma, fu lui a spingere con forza tanto da provocare soffocamento. Spingeva con forza dando colpi di reni decisi, fino a quando le venne in bocca. ''Apri la bocca a fammi vedere che non lo sputi'' disse il ragazzo. Hanya ebbe le lacrime agli occhi, ma lo fece, ebbe paura. ''e ora ingoia'' aggiunge. Hanya ubbidì. Era il turno dell'altro che passò il telefono cellulare che ebbe momentaneamente interrotto la ripresa. ''Alza la gonna e leva quelle mutande, troia'' .. Iniziò una penetrazione violenta, molto svelta. Mentre uno dei due rideva, l'altro era preso da una foga interminabile. Hanya non provò nemmeno piacere, rimase a fissare il cielo dal cofano della macchina mentre quei due ragazzi se la spassavano. Il ragazzo col telefono il mano il più bastardo. Gli venne voglia di urinare e lo fece in faccia a lei, mentre l'altro ancora fu li a consumare la violenza. Giunti a conclusione, lui tolse il pene ancora rigido e venne addosso alla donna. Quelle risate per Hanya furono del diavolo in persona, ma non osò dire una parola. ''tieni puttana, questi sono i tuoi soldi'' e glieli lanciarono in faccia. Salirono in macchina e la lasciarono li, in mezzo al niente. Hanya fu costretta ad alzarsi e camminare per ore prima di arrivare alla sua macchina e tornare a casa. fu sporca e si senti tale, una terza violenza in poco tempo, ma daltronde erano i rischi del mestiere. percorse quattro chilomentri a piedi prima di giungere alla sua macchina, ebbe i piedi bruciati dall'asfalto ancora caldo ma in compenso aveva quei soldi che avrebbe messo da parte. Finalmente arrivò a casa, fu stata una serata pesante e non se la sentì di continuare, Si fece un bel bagno e si mise a letto, ma non riuscì a dormire subito. Nella sua mente alloggiarono ricordi, pensieri e promesse che non fu riuscita a mantenere.. 

Hanya, una nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora