addio Philadelphia

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...Hanya era decisa, dopo soli tre giorni dal fattaccio, fece la valige e partì, abbandonando per sempre quella grande cittadina, non tanto grande ma per lei, era solo un grande frastuono. Nulla le piaceva di quella città, avrebbe tanto voluto tornare nella sua amata New York e cosi avrebbe fatto. Non appena arrivò in città, era già felice, già respirava un aria nuova, pronta ad affrontare in quella città, la sua nuova vita. Un pò la spaventava ricominciare tutto da zero, ma non aveva nessuna alternativa, nessuna altra scelta, nessun altra possibilità per migliorare la sua vita. Il piccolo Bill non capiva nulla di ciò che stesse accadendo, col tempo magari nella adolescenza, Hanya avrebbe preso coraggio e gli avrebbe raccontato tutto. Questo però non era un pensiero da porsi subito, ora la priorità era un altra. Non appena aggiornò il suo account, molteplici richieste di incontri extraconiugali, riempirono la casella di posta. era lei, Hanya, a selezionare per bene chi incontrare, non voleva fare lo stesso errore della prima volta. Aveva già troppo timore, ma si fece forza e scrisse ad un ragazzo di poco più giovane di lei, un ragazzo forse con non molta esperienza sul campo sessuale ma, per del sesso con una donna come Hanya, era disposto a pagare molto. Decise cosi di incontrarlo in un famoso bar della zona.

Non appena arrivò non seppe chi fosse, il ragazzo voleva rimanere anonimo su certi social, e cosi, era stato lui ad indicarle chi fosse alzando il braccio per un timido ciao con la mano. Hanya lo raggiunse sedendosi accanto a lui. Il ragazzo apparve subito imbarazzato, sudava ed era diventato rosso. ''Che ti prende?'' esclamò Hanya con un sorriso beffardo sul viso. ''Nulla!!'' disse il ragazzo!
In realtà quel ragazzo era vergine, non aveva mai avuto l'occasione di potersi rapportare sessualmente con qualcuna. ''il tuo nickname non rapporta il tuo vero nome vero? come ti chiami ragazzo?'' chiese Hanya. ''Jhon, mi chiamo Jhon ma Jo va benissimo''...
Hanya si divertiva nel vedere Jhon in quella situazione cosi imbarazzante, dovette fare qualcosa per farlo sciogliere un pò. Credeva di trovare un vero maschio alfa ma era solo un ragazzetto incapace, quasi ebbe dei ripensamenti ma ormai era li, e dovette continuare per quella strada, senza se, senza ma. Hanua era in ansia, non sapeva da dove cominciare con questo ragazzo, ma prese coraggio e lo invitò ad uscire con lei, verso l'auto posteggiata poco più avanti in un vicolo non troppo affollato. Avrebbero aspettato che scendesse il sole per continuare la loro chiacchierata. Hanya possedeva una macchina non troppo spazziosa, un ''catorcio'' come la riteneva lei. C'era spazio a sufficienza per stare seduti. Hanya, cercò in tutti i modi di far sciogliere il ragazzo ma non c'era alcun verso. Prese un respiro profondo e le mise la mano nel cavallo del pantalone. Jhon arrossì! Non fece altro che strofinarsi il naso e asciugarsi il sudore. Questo divertiva molto Hanya. Cercò di fargli abbassare i pantaloni, e lui quasi titubante lo fece molto lentamente, senza nemmeno guardarla. era veramente molto imbarazzato e l'imbarazzo gli creò qualche piccolo problema. Non ebbe nessuna reazione al tatto e questo, rese il ragazzo ancor più vergognoso. Forse era meglio lasciar perdere secondo l'idea del ragazzo, ma secondo Hanya no, si doveva svegliare, essere più sereno. Il ragazzo si rilassò un poco ed ebbe uno stimolo. Hanya vedendo che la situazione un poco migliorava, decise di scivolare giù dal sedile, avvicinò la bocca e cosi diede inizio a tutto. Hanya rimase schifata, quasi piangeva perchè quella non era la sua vità. Quasi piangeva dal disgusto ma ciò, le avrebbe dato dei soldi e con quelli avrebbe tirato avanti. Continuo col sesso orale per alcuni minuti, fino ad ingoiare il liquido seminale. Era davvero schifata, disgustata ma non lo diede a vedere. Sorrise per tutto il tempo, ma, la sua voglia era quella di urlare, smettere subito e tornare a casa. Jhon le diede i soldi, furono sufficenti per una settimana. La ringraziò e scese dalla macchina, correndo poco dopo. Hanya si truccò un altra volta e fece anche lei ritorno a casa. Una volta entrata nella sua abitazione ancora impolverata e trasandata, corse al bagno, rimettendo più volte. Stette male quella sera, tanto che si addormentò nel bagno accanto alla tazza. Il piccolo Bill era da una sua conoscente che lo avrebbe accudito fino alla mattina seguente.

Hanya, una nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora