CAPITOLO 9

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Capitolo 9
Era passata una settimana dalla partenza di Jay. Erin si trovava con Natalie a fare compere dato che non le andava più nulla. Will, invece, basava al piccolo Owen. Jay aveva raccomandato a Erin, la sera prima, di non badare a spese per lei ed Hevan. Erin aveva comprato un sacco di cose che non vedeva l'ora di mostrargli. Arrivata a casa, trovò un pranzo abbondante. Sorrise e disse a Mouse :
-Hai cucinato tantissimo.
-Già. Non sapevo cosa preparare.

Erin sorrise e finì di scartare le buste della spesa. Dopo si misero a tavola :
-Sai Mouse, sono felice nel saperti qui.
-Jay avrebbe fatto lo stesso per me. Abbiamo vissuto tante di quelle storie, che ne verrebbero fuori decine di libri.
-Mi manca tantissimo. Come l'aria.

Mouse si inteneri' e disse dolcemente :
-Vedrai che sarà a casa con voi prima che te ne renda conto.
-Sembrava tutto perfetto. Invece finirò la gravidanza da sola.
-Ma non sei sola, Erin. Hai tutti noi.

Terminato il pranzo, Erin passò quasi tutta la giornata a controllare cellulare e computer in attesa di una chiamata da Jay. Mouse cercò di rassicurarla. Le disse che in alcune zone, laggiù, la linea non prendeva. Ma Erin non riuscì a non pensarci. Anche quando arrivò la sera, non chiuse per niente occhio. Aveva il terrore che fosse successo qualcosa a Jay.

Il mattino seguente, Erin sentì il computer e quasi corse per aprire la chiamata. Con il cuore colmo di sollievo, vide Jay :
-Amore, come va?. Sembri stanca.
-Non ho dormito molto bene.
-Mi dispiace non averti chiamata ieri. Era impossibile farlo.
-Va tutto bene. Stai tranquillo. Voglio mostrarti una cosa.

Erin si allontanò un momento per poi tornare con delle piccole tutine blu. Jay sorrise emozionato e disse :
-Sono così minuscole.

Dopo sentì uno scoppio alle sue spalle ed un compagno urlare che avevano bombardato una zona vicina :
-Mi dispiace amore, devo andare.
-Stai attento, ti prego.
-Sempre. Ti amo tanto.
-Ti amo anche io.

La chiamata finì. Erin aveva gli occhi lucidi. Ma doveva farsi forza. Mancava ancora un po' all'arrivo di Hevan. Ma non vedeva l'ora di stringerlo tra le braccia.

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