Corso d'arte

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Capitolo 3:

Corso D’arte

Pov Cora

Dopo quello che è successo ieri, voglio evitare il più possibile Jacob e sarà dura visto che abbiamo gli stessi corsi, probabilmente non lo vedrò solo alla prima ora al corso facoltativo di disegno.

Ok, sono riuscito a evitarlo per tutto il tragitto fino a scuola e all’aula di arte, posso rilass….. No…….. no….. noooo…. non può essere, non può fare anche lui il corso di disegno! È l’unica ora dove posso esprimere me stessa, ok che è interessato a me, anche se forse non lo aveva ancora capito prima di ieri, ma cavolo questo è stalking.

Entro nella classe a passo svelto cercando di evitare il suo sguardo, per poi notare che l’unico banco libero è accanto a lui. Mi siedo e prima che posso dire qualcosa, mi dice:

J: Ehi Cora non pensavo ti piacesse disegnare.

C: non sono affari tuoi e poi sei tu l’ultimo che pensavo di ritrovarmi in questo corso.

J: Forse, ma io disegno da quando andavo all’asilo e volevo frequentare il liceo artistico, ma i miei genitori, o per meglio dire mia madre, mi hanno categoricamente proibito di farlo o anche solo di seguire dei corsi.

Cavoli, l’ha detto con uno sguardo così triste e malinconico che ora mi sento in colpa per avergli dato mentalmente dello stalker.

Entra il Prof Riddick, che oltre a insegnare filosofia ha cinseguito una laura in un'università di belle arti.

PR: allora ragazzi poiché oggi abbiamo un nuovo alunno nel nostro corso, che per informazione è il primo anno che si tiene, ognuno di voi è libero di disegnare ciò che vuole, le uniche regole sono: andate sul sicuro, usate lo stile che sapete vi riesce meglio e il soggetto che sapete poter disegnare meglio, finite entro 15 minuti al termine dell’ora, ovvero in 30 minuti.

Tutti iniziano a disegnare, come ha stabilito il prof, uso lo stile che preferisco e che mi è più rapido, quello a carboncino, voglio riportare il disegno di un albero che ho fatto ha matita sul quaderno di matematica, perché mi annoiavo durante il ripasso della settimana scorsa.

Passano 30 minuti:

PR: ok, ragazzi vedo che avete tutti finito, che ne dite di mostrare il vostro disegno alla classe? Jacob che ne dice di cominciare tu, e come è solito in questa classe devi anche spiegare il disegno, come lo hai fatto, il perché l’hai fatto in quel modo e cosa rappresenta per te.

J: ok professore.

Si alza con un foglio da disegno bello grande, è del tipo A3 liscio e sottile, ma non appena lo mostra…..

Buon Dio! Come ha fatto un disegno del genere in 30 minuti?

J: allora per farlo ho usato la matita, o meglio più matite a seconda di cosa dovevo disegnare o che sfumatura dovevo fare. Come vede il disegno rappresenta una lupa in posa fiera, che guarda dritto verso chi ammira il disegno da davanti. La lupa è all’interno di una fitta e scura foresta, non l’ho colorato non per mancanza di tempo ma perché io sono una schiappa a colorare e avrei solo rovinato il disegno.

PR: è un disegno fantastico Jacob, davvero, potrei provare ad interpretarlo?

J: faccia pure.

PR: credo di capire che non è la lupa in sè il soggetto principale del disegno.

A quel punto si alza un brusio dagli ultimi banchi. Il prof lancia un'occhiataccia e continua.

J: esattamente prof, bensì il messaggio che il disegno in se vuole lanciare.

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