Rivelazioni

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Capitolo 11;

Rivelazioni

Pov Cora

A differenza di come mi aspettassi il pomeriggio con Emi non era andato male, anzi, mi sono divertita. Abbiamo passato tutto il pomeriggio nel centro commerciale che sta ai limiti della città, nel reparto vestiti, e ci siamo migliorate il guardaroba a vicende. Lei è stata molto comprensiva, vedendo che non ero abituata a certe situazioni. Mi chiese aiuto sulla scelta dei vestiti, sul momento io restai sorpresa ma poi lei mi spiego che voleva cambiare look, senza distaccarsi troppo dal suo, ma cercando di avere un aspetto che intimasse più rispetto, una via dimezzo tra il mio e il suo, solo tendente di più al suo.

Dopo un'ora e mezza, mi feci coraggio e anch'io le chiesi aiuto, ma non solo per il guardaroba di tutti i giorni, ma anche per qualcosa di elegante, tipo un abito da sera. Lei è stata molto paziente ed ha accetto la mia ferrea decisione del "niente gonne o cose di colore rosa o fucsia", anche se poi mi sono rimangiata tutto quando mi soni ritrovata davanti ad un bellissimo vestito color verde smeraldo molto semplice, smanicato, con la gonna che arrivava appena sopra il ginocchio, subito l'ho preso e abbinati a una giacchetta di pelle nera a maniche lunghe. Li presi entrambi e sotto lo sguardo perplesso di Emi entrai in camerino. Appena ne uscii lei mi guardò perplessa, dicendomi che come minimo Jacob avrebbe sbavato.

Il bello venne quando dovemmo scegliere l'abito da sera, passammo a setaccio almeno venti vestiti, ma nessuno mi soddisfaceva, però poi lo vidi, un bellissimo vestito rosso fuoco, con la gonna lunga e setosa che arrivava alle caviglie, con una spaccatura al centro che arrivava appena sopra la metà della coscia, la parte superiore invece erano due fasce di tessuto non tese, ma lasciate morbide che partendo dai miei fianchi andavano a incrociarsi all'altezza dell'ombelico, passavano sul seno, poi sulle spalle e finivano per unirsi dietro al mio collo.

Emi rimase esterrefatta, disse che o Jacob sveniva, o mi saltava addosso e dal qui amplesso come minimo avrei avuto 6 gemelli, o mi chiedeva di sposarlo seduta stante. Io risi a queste sue affermazioni, ma tralasciando l'ipotesi dei gemelli, non sapevo quale delle due era più probabile.

Non ho un'ipotesi personale sulla sua reazione a quando mi vedrà con quel vestito.

Ora sono davanti alla porta del mio appartamento e sto cercano le chiavi nella borsa, quando sento due possenti, ma allo stesso tempo rassicuranti, braccia avvolgermi la vita e delle labbra che mi lasciano un caldo bacio sulla guancia.

Io mi rigiro nell'abbraccio e gli poso un bacio leggero sulle labbra che Jacob ricambia con passione.

J: ehi, lupetta, com'è andata l'uscita?

C: molto meglio di quanto mi aspettassi, mi sono divertita un mondo, cosa che non facevo da anni ormai.

J: ah quindi io non ti faccio divertire?

Fa il finto offeso

C: tu fai molto di più e lo fai infinitamente meglio.

Dico baciandolo e una volta che ci siamo staccati, prendo la chiave che mi sono accorta avere in tasca e tenendolo per mano cammino all'indietro,  mentre ci guardiamo dolcemente negli occhi, entriamo nel mio appartamento, dove cominciamo ad amarci con la consapevolezza, che domani mattina ci saremmo svegliati l'una nelle braccia dell'altro. Ovvero quello che ora è il mio posto preferito.

Nel frattempo in un appartamento del centro

Pov Emi

Cavolo questo libro è interessantissimo, oggi in biblioteca ne ho divorato metà in un'ora e adesso sono finalmente arrivata agli ultimi due capitoli. Però prima di leggerli mi faccio un riassunto mentale, poiché questi capitoli si preannunciano diversi dagli altri.

La Lupa e il CerberoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora