Durante il volo da Chicago a Boston cerco di fare del mio meglio per non fare notare che non sto bene, staremo solo un giorno a Boston e non voglio che qualcosa debba essere cancellato per colpa mia.
Abbiamo un'intervista per una radio, la sining e il concerto, per tutto il volo mi continuo a ripetere che ce la posso fare.
Una volta atterrati a Boston alcuni degli addetti della stazione radiofonica ci aspettano con dei cartelli e in seguito ci scortano all'intervista.
Gli speaker che ci intervistano in diretta sono gentili e evitano di farci domande non attinenti alla musica, cosa per cui tutti ringraziamo a fine intervista.
Dopo l'intervista abbiamo giusto il tempo di pranzare e fare una capatina veloce in hotel, giusto per cambiarci.
"Tutto bene?" Mi chiede V mentre siamo in macchina diretti alla sining.
"Sì, sì, tranquillo." Gli rispondo, ma non è convinto.
Dannazione se solo avessi indossato abiti decenti in discoteca non avrei preso freddo e adesso non starei così.
"Oggi, non parli molto, è strano." Dice Suga.
"Ti mancano le mie chiacchiere? Non lo avrei mai detto." Lo prendo in giro.
"Ho detto solo che è strano, sono più che contento di godermi un po' di silenzio." Tipica risposta alla Yoongi.
Alla sining le orecchie iniziano ad ovattarsi ed inizio davvero a preoccuparmi, sento pochissimo di quello che mi dicono i fan, ma cerco di sorridere ed essere più disponibile possibile con tutti.
Quando ci danno due minuti di pausa tra un gruppo e l'altro corro in bagno a sciacquarmi la faccia e toccandomi la fronte confermo ogni mio dubbio, ho la febbre e non è bassa.
Quando torno a sedermi per la sining Tae mi chiede di nuovo se sto bene, so anche io di non avere una bella cera, ma gli dico che va tutto bene e di non preoccuparsi, nonostante ciò lui si avvicina a me e mi appoggia una mano sulla fronte.
"Scotti! Mi spieghi perché non hai detto prima di avere la febbre?" Sembra arrabbiato, non voglio che sia arrabbiato con me, ma prima che io possa dire le mie scusanti entrano i fan per la sining.
Appena la firma-copie finisce, lui corre a parlare con Beth e io gli corro dietro.
"E' un bel casino..." Dice Beth scocciata.
"Posso cantare, non sto poi così male." Adesso sono io quella arrabbiata.
"Ma se a malapena riuscivi a sentire quello che ti dicevano alla sining!" Taehyung non ha intenzione di lasciare andare.
"Non è vero e poi sta già passando, non ho parlato molto, quindi la mia voce non ne ha risentito, cercherò di fare attenzione durante il concerto, vi prego non voglio che per colpa mia ci rimetta l'intera band." Ho gli occhi lucidi per la febbre, ma fingo che sia perché sono rattristata dalla situazione e Beth se la beve.
Beth mi dà del cortisone, che mi aiuta a cantare e credo sia solo grazie a quello se al concerto riesco a non sbagliare nemmeno una nota.
A fine concerto tutti vogliono andare a festeggiare dato che domani torneremo a New York, io dico a tutti che sono troppo stanca, Sophia si offre di venire con me, ma le dico di rimanere con il resto dei ragazzi, non voglio che si perda una bella serata per colpa mia, così prendo un taxi e torno in hotel.
Nel momento in cui metto piede nella mia stanza, inizio a tremare come una foglia, mi metto nel letto, ma la coperta non è abbastanza pesante e continuo a sentire freddo e caldo allo stesso tempo, come se non bastasse le mie gambe sono troppo pesanti e non riesco a uscire dal letto per cercare un'altra coperta.
Dopo mezz'ora sento bussare alla porta, ma non riesco ad alzarmi per aprire.
"Amelia tutto bene?" E' Taehyung.
"Non riesco ad alzarmi." Cerco di dire più forte che posso.
"Ok, vado a chiedere giù in reception se possono aprire la porta, torno subito."
Sento i suoi passi allontanarsi, dopo cinque minuti una voce sconosciuta mi chiede se può aprire la porta, io urlo una risposta affermativa e Tae entra nella stanza.
Praticamente corre verso il mio letto o forse sto avendo delle bellissime allucinazioni.
"Tu sei tutta pazza, stai tremando, cosa devo fare con te?" Mi sente la fronte.
Trova una coperta dentro l'armadio e me la mette sopra, poi va in bagno e ne esce con quello che credo sia un asciugamano bagnato.
Mi appoggia l'impacco freddo fai-da-te sulla fronte e io probabilmente sorrido.
" Così va meglio, vero?" Mi chiede ed io annuisco.
" Dovresti essere a festeggiare con gli altri." Gli dico.
" Se non ci sei anche tu per me non ha senso." E' serio.
" O magari sotto sotto ti piace fare l'infermiere sexy." Oh mio... Sto davvero delirando.
" Certo, anche quello." Ride.
Dopo una decina di minuti gira l'impacco e quando la sua mano sta per lasciare la mia fronte la fermo e la stringo.
"Grazie." Gli dico.
Quando cerco di lasciare andare la sua mano lui mi trattiene.
"Lasciami avere una piccola ricompensa."
Il contatto è piacevole, la sua mano è fredda e la mia è fin troppo calda, ma dopo un po' la temperatura aumenta e benché non deve essere piacevole stringere una mano calda in piena Estate lui non la lascia andare.
Verso mezzanotte mi addormento e quando mi risveglio intorno alle cinque lui è ancora qui, nella mia stanza, dorme sulla poltrona che deve essere scomodissima.
La febbre mi si è abbassata e due coperte adesso sono troppe, avendo riottenuto la mobilità delle mie gambe, mi alzo dal letto e l'appoggio sul tavolino della stanza.
"Vedo che stai meglio." La sua voce è ancora più bassa da mezzo addormentato.
"Grazie a te, forse dovresti andare nella tua stanza ora, sto bene." Gli dico avvicinandomi a lui.
" Sono troppo stanco per fare tutta quella strada."Tiene gli occhi chiusi.
"Ok, va bene, ma lì ti verrà mal di schiena, puoi dormire con me se vuoi." Ringrazio di essere al buio, perché le mie guance devo essere appena diventate di non so quale tonalità di rosso.
"Mmmm, va bene." Dice trascinandosi verso il letto.
Non so perché, ma mi sento rassicurata dalla sua presenza, credo sia proprio per questo che faccio una delle dormite migliori di sempre.
La mattina seguente mi sveglio prima di lui e rimango ferma come uno stoccafisso a fissare il suo volto mentre dorme.
È perfetto, non riesco a trovargli un difetto, vorrei davvero tanto accarezzare il suo viso, ma si sveglierebbe e non saprei come spiegargli perché lo stavo accarezzando senza svelare la mia cotta per lui.
Da quando lo conosco sono molto più positiva, lui mi rende felice e sembra capirmi come nessuno, so che per qualsiasi cosa lui c'è e ieri sera è solo la conferma di ciò.
Se non fossimo compagni probabilmente non mi farei nessun problema, ma essere nella stessa band è un problema, non vorrei mai che tra noi ci fosse imbarazzo, eppure non posso fare a meno di pensare che in un universo parallelo, un'altra me in questo momento sta accarezzando il viso di un altro lui e probabilmente l'altro lui si sta svegliando sorridendo al tocco dell'altra me, ma questo non è un universo parallelo e quindi quello che lo sveglia e Suga che bussa alla porta chiedendomi se sto meglio.
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Raining Days// BTS
FanfictionFanfiction sui BTS, principalmente incentrata su V, Suga e Jimin. Suga e V fondatori della band "Long Days" si ritrovano senza cantante e batterista, sarà propio così che conosceranno Amy e Sophia, dall'altro lato Ronnie, ballerina in una scuola pre...