Era stanco, a pezzi.
Shouto stava affrontando delle montagne ad ogni round.
Aveva le braccia avvolte da lividi, sporche di polvere.
"non ci riesco" ringhiò contro il padre.
"invece puoi, entra e smettila di lamentarti" non ragionò Enji.
"non mi reggo in piedi maledetto, come credi possa combattere" persistette Shouto.
"non farmi sprecare tempo ragazzo" e lo spinse nel cerchio.
Todoroki vide a stento il suo avversario, confuso com'era dalle grida e dai colpi ricevuti.
Non aveva mai perso, nonostante la sua età, ma sapeva perfettamente ci sarebbe stata una prima volta.
Un pugno lo prese alla sprovvista sulla mascella.
Incespicò, quasi cadde.
Si mise in posizione d'attacco, ma sapeva di non intimorire nessuno.
"se mi stai chiedendo di lottare per te, Todoroki" ricordò.
Scosse la testa cercando di eliminare le immagini.
Ma come in un flashback ricordò il sorriso di Midoriya.
Le costellazioni sul suo viso, i capelli morbidi e costantemente scompigliati, la pelle nuda che era riuscito ad accarezzare sotto i propri palmi.
Un calcio allo stomaco.
Todoroki annaspò, in cerca di aria.
"non dubitarne nemmeno per un secondo" ancora una volta le sue parole.
Se era vero ciò che gli aveva promesso, dove si trovava ora?
Un altro pugno e sputò sangue.
"io ti amo" la sua voce limpida deturpata dal dolore di tre notti fa.
Shouto si trovava a terra, privo di forze.
"Midoriya" disse mentre il sonno lo chiamava a gran voce.
Un calcio sull'addome.
Shouto spalancò gli occhi senza fiato.
"dove sei" e svenne.
Quando si svegliò stava in un auto a lui sconosciuta.
Si voltò a osservare il guidatore e notò con sua gran sorpresa che era Kirishima.
"tuo padre si è opposto all'inizio sai" rise "voleva denunciarmi" gli disse sconvolto "ma non credo possa farlo chiuso in un cesso pubblico" e tornò a spassarsela dalle risate.
Todoroki non riusciva a parlare.
"non sforzarti, ti sto portando in ospedale, stai ridotto male amico" gli fece, prima di perdere i sensi un'ulteriore volta.
Eijiro lo stava chiamando, per farlo alzare.
Dovette mettere il braccio attorno le spalle di Kirishima per alzarsi.
I medici si chiesero come riuscisse a respirare con tutti i colpi aveva ricevuto.
Il rosso placò le domande con la scusa di una rissa di quartiere.
Bendarono Todoroki, prescrivendo degli anti-dolorifici, non potendo far altro senza la presenza di un tutore.
Così tornarono in auto.
"ti porto a casa" disse Kirishima mettendo in moto.
"no" fece basso Shouto.
"che da lui sia allora" gli sorrise capendo al volo.
Shouto si sforzò di ringraziarlo, ma non vi riuscì.
"lo hai fatto per lui, vero?" fece Eijiro guidando "ha paura Todoroki, comprendi le sue incertezze" continuò.
"dimostragli che tu puoi essere l'eroe che non ha mai avuto" sembrava fissare il vuoto, piuttosto che la strada "io non posso avere la fortuna di essere amato quanto lui ama te" sorrise malinconico.
L'appartamento di Midoriya era buio, non vi era alcuna luce ad avvertire che vi fosse una presenza.
Kirishima suonò il campanello, ma sorprendentemente qualcuno rispose.
"sono Kirishima, ho un regalo di natale per te" e gli aprì.
"riesco da solo, grazie di tutto" gli fece Shouto.
"di nulla amico, spero risolviate il vostro malinteso" e se ne andò.
Shouto sentì il cuore esplodergli in petto ogni volta che vedeva l'ascensore superare un piano.
Bussò alla porta di Midoriya e lo vide aprire.
Così bello anche quando si strofinava gli occhi stanco.
Poi gli vide aprirsi per la sorpresa e poi per la preoccupazione.
"che ti è successo?" lo fece entrare.
"mi hanno pestato" sorrise.
"cosa ti aspettavi, un ricevimento per del the in compagnia?" si affrettò ad afferrare disinfettante e dischetti di ovatta per i graffi che sanguinavano sul viso.
"la bevanda era amara se devo proprio esprimermi" disse mentre lo osservava in ogni suo dettaglio.
"i tuoi scherzi non sono affatto di buon gusto" lo rimproverò medicandolo.
Deku attento cercava di non fargli del male, ma era inevitabile.
"scusami" gli disse.
"mi ami? Izuku?" chiese all'improvviso Shouto.
"possiamo evitare il discorso?" fece l'altro con la mano che ora tremava.
"perché io ti amo" disse.
"avevi detto" si fermò Izuku.
"non potrei dopo tutti questi anni smettere da un momento all'altro" lo guardava.
"anche se volessi tornare con te, ci sarebbe sempre tuo padre a rovinare ogni cosa" e si voltò a impregnare un altro dischetto.
"allora andiamo via, finiamo la scuola e mi trasferisco con te ovunque sia la tua università" gli incorniciò il viso con le mani.
"non è così semplice" ma Midoriya si scostò, continuando a pulire il viso di Shouto.
"prima dicesti avresti lottato" ripeté le sue parole con la speranza che sarebbe tutto tornato come prima.
"ho mentito" dichiarò.
Shouto gli afferrò il polso della mano con cui teneva tra le dita il pezzo di ovatta.
"non è vero, so che tu lo vuoi, ti prego" lo supplicò.
Midoriya riusciva a vedere in Todoroki tutto il suo mondo, l'unica fonte del suo sorriso, ma qualcosa lo bloccava.
"vai nelle mie stanze, riposati, io dormirò nel letto di mia madre" e lasciò il salotto.
Con il petto che tratteneva forse molto più di quello che poteva sopportare, pianse, in silenzio.
Ora che lui era lì, avrebbe reso il tutto più difficile da dimenticare.
—
Credo manchi poco al finale, quindi stavo pensando se vi farebbe piacere una ff ( ancora Tododeku ) ambientata nel mondo fantasy.
Rubando l'idea dell'ending dell'anime, ovvio.
Al prossimo capitolo ♡spero vi sia piaciuto.
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Se fosse per me // TODODEKU
FanfictionMidoriya ha sempre creduto di amare incodizionatamente Bakugo, tra le angherie di lui e le conseguenze che i suoi sentimenti suscitavano era rimasto all'oscuro di altre differenti realtà che avrebbero potuto salvarlo da ciò che credeva di sentire. T...