capitolo 2

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Svegliarsi era un supplizio.

Soprattutto se era inverno e ti trovavi comodo al caldo sotto il piumone.

Midoriya si mise in piedi a fatica, rabbrividendo della temperatura bassa.

Si trascinò in bagno, trasalendo appena essersi visto allo specchio, anche se i suoi capelli erano costantemente un cespuglio aggrovigliato, ne rimase sconvolto.

Quelle ultime settimane di scuola prima delle vacanze di natale furono estenuanti, verifiche ogni giorno della settimana e interrogazioni a non finire.

Le giornate erano grigie, nonostante si respirasse già un'aria natalizia.

Izuku si accorse di essere in ritardo, corse a indossare la divisa e si precipitò a far colazione.

Sua madre era sempre pronta ad offrigli un pasto nutriente, anche se talvolta esagerava.

Mordicchiò una mela e sorseggiò del latte caldo con dei biscotti e salutò la donna con un sorrisone.

Non aveva il tempo per una camminata, mancavano pochi minuti, quindi doveva correre e darsi realmente una svegliata.

La stazione metropolitana sarebbe stata pregna di gente che avrebbe reso più complesso raggiungere la metro, la quale sarebbe partita a momenti.

Midoriya raggiunse la stazione giusto in tempo per entrare nel mezzo.

Lo spazio era angusto e soffocante, ma a questo Izuku era abituato.

Si face spazio tra il tumulto di studenti che lo schiacciavano, in modo da raggiungere le porte automatiche così da uscire per primo.

La mattina non era mai un bel momento, tra la corsa contro il tempo per raggiungere il trasporto e andare in cerca di ossigeno al suo interno, preferiva di gran lunga rimanere a casa, ma era suo dovere e come tale doveva onorarlo.

Guardandosi a destra e sinistra nel vagone aveva perso di vista chi gli stava di fronte, sbattendo contro il petto di un giovane che inaspettatamente sapeva di chi fosse.

Todoroki abbassò lo sguardo per squadrarlo e lo vide prendere fuoco coprendosi il volto con le braccia balbettando un intento di scuse.

Ma Shouto sorrise e basta, scostando le braccia del ragazzo lungo i suoi fianchi.

"capita di scontrarsi, perché così tanta vergogna?" la sua voce era gentile contro il frastuono delle rotaie, così soffice e , sensuale, venne in mente a Midoriya che rifiutò all'istante l'idea.

"pensavo fossimo in un periodo di contrasto noi due" Izuku non lo guardò in faccia, non ne ebbe la forza.

"Midoriya, qualsiasi cosa tu possa avere con Bakugo, io sono l'ultimo a doverti giudicare e mi dispiace aver detto quelle cose ieri pomeriggio" Izuku deglutì sonoramente, con tutto quel frastuono Todoroki dovette avvicinare le labbra al suo orecchio per farsi udire.

"doppia faccia, che cazzo hai da dire su di me a questo idiota?" Bakugo apparve alle spalle di Midoriya, prepotente e tempestoso.

Ad Izuku la schiena venne percossa da mille brividi, sentiva il fiato di Katsuki sul collo, il suo stesso calore che lo immobilizzava.

Alzò appena lo sguardo, tanto per benedire gli dei del cielo, ma ciò che vide furino fuoco e fiamme negli occhi misti di Todoroki.

Il suo viso duro come la pietra e un'espressione leggermente disgustata in volto.

"Bakugo, non stava dicendo nulla di male" Midoriya tentò in vano di dissolvere le minacce di guerra che gli sguardi di quei due si lanciavano.

"non mi rivolgere la parola finocchio, chi ti cerca " nemmeno lo guardò, nemmeno per un istante, lui non lo ebbe mai notato e di questa verità Izuku ne fu consapevole.

Se fosse per me // TODODEKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora