STO BENE
Mancavano pochi minuti al party del dopo concerto.
I fan che ci aspettavano fuori dall' house of blues erano molti. Scattevamo le foto e firmavamo gli autografi, fermandoci a parlare come se fossero vecchi amici.
Quella era decisamente la parte migliore della serata.
Eravamo davvero in ritardo, così fummo costretti a salutare tutti. Erik, che stava alla batteria, si fermò a lungo a parlare con una ragazza col caschetto nero. Si fermava sempre troppo con le sue fan, solitamente poi ne faceva salire una in macchina e proseguivano nella sua stanza d'albergo.
-Dai testa di cazzo! Tanto non te la da!- urlai dal finestrino della Mercedes.
Erik ci fece il dito medio continuando a parlare con la mora.
Accesimo il motore e solo allora il ragazzo salutò la fan per raggiungerci.
Non è che morissi dalla voglia di arrivare a quella festa. Ce n'era una ogni sera, e avevano incominciato a stancarmi. Volevo solo che la serata finisse il più velocemente possibile.
-Allora, inzuppi stasera?- Chiese Nathan, chitarra elettrica.
Erik lo colpí al braccio insultando e annuí.
-Quando mai non lo faccio, fratello? -
Clint, il nostro produttore, partí velocemente alzando il volume della radio al massimo.
Il nightclub Dove eravamo diretti non era molto distante da dove ci trovavamo, era un locale molto frequentato di Malibu.
Il cellulare vibró sulla tasca posteriore dei jeans.
Aprii il messaggio di Devon."Dove sei? Sono a casa, da sola. Passi?"
-Clint, gira alla prossima a destra.-
I ragazzi mi guardarono confusi.
-Che strada vuoi fare?- Chiese Clint .
-Lasciami da Devon. -
-Dai amico! Perché cazzo fai così? - Erik sbuffó, alzando gli occhi al cielo come una dodicenne viziata del cazzo.
Lo ignorai, perché non mi interessava veramente quello che aveva da ribattere.
Non vedevo Devon da molto tempo, nonostante vivessimo nella stessa città. Ultimamente non la cercavo più come una volta, e non potevo rischiare che la nostra relazione decollasse.
Lei era Era tutto tutto quello che mi era rimasto.
Clint accostò davanti al cancelletto della casa di Devon.
Sentivo gli occhi dei ragazzi puntati sulla mia figura, ma non importava.
Si sarebbero divertiti anche senza di me.
Scesci dalla macchina senza dire nulla, ed aspettai che l'auto si allontanasse prima di suonare.
Mi aprí subito, probabilmente mi aveva già visto.
Avanzai lungo il vialetto di sassi costernato da fiori di tutti i colori che rendevano quella casetta ancora più graziosa.
A Devon piaceva rendere graziose le cose.
La sua casa era arredata con mobili vintage e colorati, la maggior parte delle decorazioni le aveva fatte lei. Insegnava decopage in un corso per bambini disabili ed era bravissima.
Venire a casa sua ti lasciava all'interno una carica di dolcezza indefinibile, riempiva il vuoto da depressione che avevo. Era come andare al luna park, come mangiare dello zucchero filato.
Ma la vera medicina per ogni male, era Devon.
Quando c'era lei, tutto il resto non aveva importanza.
La ragazza aprí la porta e rimase sull'uscita a fissarmi, stretta sul suo kimono a fiori.
Era struccata e bellissima, e mi guardava preoccupata.
-Ciao Devon. -
-Wesley. -
Mi allontanò per farmi passare, e appena misi piede in casa il profumo inebriante di Devon mi mandó in paradiso.
La TV era accesa su un film della Disney.
Sul tavolino del salotto era appoggiato un bicchiere di latte e una tavoletta di cioccolato alle nocciole, il suo preferito.
-Non credevo saresti venuto veramente. -
-Perché non avrei dovuto? -
-Non vieni mai.-
Sospirai. Aveva ragione, era molto tempo che non passavamo del tempo da soli, per via degli impegni con la band.
Le circondai i fianchi stretti con le mie braccia e l'attirai a me.
-Mi dispiace. Sono il peggior fidanzato del mondo.-
Lei Alzò gli occhi al cielo,divertita.- Lo sai che non è vero.
-Gesù, perché stiamo ancora parlando? Non ti ho ancora baciata. -
La strinsi a me, incollando le nostre labbra in un bacio profondo. Il suo sapore era molto meglio di tutte le feste esistenti.
Passai le mani fra i suoi capelli legati malamente in una Crocchia e le tolsi
L'elastico, facendo scivolare le morbide ciocche di capelli in morbide onde lungo le spalle.
-Non hai un festino che t'aspetta? - Chiese con falsa innocenza.
Aprii il suo kimono, rivelando il sottile intimo di pizzo color perla che copriva il suo corpo perfetta.
Mi morsi il labbro e accarezzai il suo addome piatto coperto dagli stessi brividi che coprivano la pelle ogni volta che la toccavo.
-Preferisco un'altro genere di feste. - E prima che potesse aggiungere altro, la presi fra le mie braccia e la portai nella stanza da letto.
La stesi delicamente nel letto, ammirando ancora una volta le sue forme che mi mandavano in paradiso.
-Voglio fare l'amore con te. -
Sussurrai fra le sue labbra sottili.
-E domani? -
-Anche domani.-
-Domani te ne andrai.-
-No.non lo farò. -
Devon si scostó dal mio bacio, girando il volto verso il cuscino.
-D, guardami. -
Lei incontrò il mio sguardo esitante.
-Sei tutto quello che ho. Non posso perdere te. Sei più importante di tutte le feste e i tour, ricordatelo. -
-Lo so. A volte mi sembra che tu non stia bene, Wes. Mi sembra che tutto questo sia troppo per te. -
-Probabilmente lo è. Ma quando sto con te, mi sento bene come non lo sono mai stato. Ti amo da morire.-
La baciai, trasmettendole la mia sicurezza, facendole capire che andava tutto bene, e che tutto sarebbe andato bene.
Lasciai che i nostri corpi si unissero, dimenticando per un istante che effettivamente non andava tutto bene.
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BEHIND THE HOUSE - "The House Saga " Spin off
Mystery / ThrillerCosa si nasconde sotto la casa dei Maxwell? Cosa accade quando le luci vengono spente e le persiane abbassate? Cosa si cela dietro le maschere crudeli dei noti personaggi? In questo libro, tutto quello che vorreste sapere sull'intera serie di "The...