5 GENNAIO.
Quando uscii dalla farmacia, l'aria fredda mi travolse facendomi rabbrividire sotto il pesante cappotto.
Mi abassai il berretto sulle orecchie e mi incamminai spedita verso casa, nascondendo le mani fredde dentro le tasche.
Casa mia era a quaranta minuti di distanza dal centro, ma non importava.
Camminavo velocemente e un po di attività fisica mi faceva solo che bene.
Ero tornata a casa solo da una settimana, e già desideravo di tornare in riabilitazione.
Anche se lì ero costretta a mangiare, non avrei dovuto subirmi la pressione costante dei miei genitori.
Non li sopportavo più, non sopportavo più il fatto di dover condividere lo stesso tetto con quella gente.
Mi dispiaceva solo per la piccola Dorothy, la mia sorellina di nemmeno un'anno. Era l'unica persona a cui tenessi realmente, e stare lontano da lei per tutto quel tempo non mi aveva fatto bene.
Sentii il rumore ingombrante dell'autobus alle mie spalle e decisi di prenderlo.
Non ero molto in forma e volevo arrivare a casa subito per prendere quello che avevo appena comprato.
In cinque minuti arrivai alla mia fermata.
Le luci erano spente e le persiane quasi tutte abbassate, segno che probabilmente non c'era nessuno in casa.
Quando aprii la porta di casa, Jinzy, la mia cagnolina , mi corse in contro.
-Almeno tu sei felice di vedermi!- esclamai accarezzandole il pelo candido.
Controllai le stanza della stanza, constanstando che mamma e papà dovevano ancora arrivare.
Era un sollievo. Dopo tutto quello che era accaduto erano rare le volte in cui potevo stare da sola.
Presi il mio diario alimentare nascosto sotto la cuccia di Jinzy.
Entrai nella cucina così ordinata da farmi innervosire e presi un bicchiere d'acqua.
Aprii la confenzione di pillole e ingoiai un lassativo.
Mi sedetti sullo sgabello della cucina e aprii il diario che avevo lasciato a casa quando mi avevano portato in riabilitazione.
L'ultimo aggiornamento era di un mese fa.
Passai le dita sulle parole scritte malamente con la mia scrittura incomprensibile.
Ero felice che nessuno avesse scoperto il diario.28 novembre,
Colazione :
Due fette biscottate ( 64 calorie)
Té senza zucchero
Un bicchiere d'acquaPranzo:
Mezza mela (30 calorie)
Una fetta biscottata (32 calorie)Cena:
Una fetta biscottata (32 calorie)Peso attuale : 44
Obiettivo:41Mi veniva quasi da ridere, mentre leggevo quelle parole fredde e dolorose
Ogni tre giorni avevo l'incontro con la psicologa al centro per disturbi alimentari.
Ogni due mesi dovevo fare un controllo per stabilire un peso salutare.
Cercavo di non pensare che in questo mese al centro avevo preso tre chili, ed ora ne pesavo quarantotto.
Probabilmente un mese fa, con un peso del genere, mi sarei ammazzata. Niente di strano, l'ho pensato varie volte in passato.
Aprii il frigo, trovandolo così pieno di alimentari che per poco le bottiglie di cola caddero a terra.
C'era un disordine impressionante, ben diverso dal resto della cucina.
Presi il vasetto di olive piccanti e tornai al tavolo.
Ne assaggiai una. Era deliziosa. Al centro non davano cose del genere.26 novembre,
Peso attuale :45
Obiettivo :41Mamma ha scoperto il cibo avariato nascosto nell'armadio in camera. Non entrava mai in camera mia perché sa che mi fa arrabbiare, ma quando sono andata a scuola mi sono dimenticata di chiudere la porta a chiave, e lei è entrata.
Ha sentito la puzza. Sinceramente, non me n'ero accorta che alcune cose erano andate a male, non me ne ero semplicemente resa conto. Non c'avevo fatto caso. Mamma è scoppiata a piangere e ad urlare cose senza senso. Ha detto che non vuole vedermi morta, e io le ho risposta che nemmeno io volevo vedermi morta.
Ha detto che lo cose cambieranno, che ho bisogno d'aiuto, che non c'e la fa più. Ed io, che dovrei dire? Io ce la faccio? Alcune volte vorrei semplicemente morire per rendere le cose più facili a tutti quanti.Ricordare cosa era successo quel giorno era davvero doloroso.
Ero talmente immersa nella lettura dei miei vecchi ricordi, che non mi accorsi nemmeno di aver finito il vasetto di olive.
Lo buttai via, e spontaneamenteRiaprii il frigo.
Presi gli avanzi della cena della Sera precedente.
La pasta che aveva preparazione papà era buonissima, e non ero riuscita a finirla solo perché ero realmente piena.
La mangiai li, in piedi, vicino al frigo ancora aperto.
Gesù, quanto amavo mangiare.La pasta poi, era il mio cibo preferito.
In questi anni d'esperienza nel settore, avevo imparato a contare le calorie che ingurgitavo regolarmente senza accorrere a internet. Ero una calcolatrice umana, e sapevo che in quel momenti stavo ingerendo rispettivamente 370 calorie.
Un mese fa, 370 calorie le prendevo in una settimana.
Non dovevo pensare a quel periodo, la dottoressa me lo aveva detto. E non avrei dovuto nemmeno leggere quel dannatamente diario, lo sapevo bene. Avrei dovuta bruciarlo, sbarazzarmene immediatamente. La verità, è che non ci riuscivo. Non riuscivo a separare quella parte della mia vita da questa.
La Stacey di un mese fa non era più la Stacey di adesso.
Le cose sarebbero andate bene, me lo sentivo.
La pancia inizió a lamentarsi, e corsi immediatamente al piano superiore.
Il lassativo aveva funzionato.5 gennaio,
-300 calorie.
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BEHIND THE HOUSE - "The House Saga " Spin off
Mistero / ThrillerCosa si nasconde sotto la casa dei Maxwell? Cosa accade quando le luci vengono spente e le persiane abbassate? Cosa si cela dietro le maschere crudeli dei noti personaggi? In questo libro, tutto quello che vorreste sapere sull'intera serie di "The...