MADHOUSE - KIRA

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DREAMCATCHER

Entrai nell'ufficio di John con qualche minuto di ritardo,  ed anche se lui odiava i ritardi, sapevo che a me non avrebbe detto nulla.
Reggevo fra le mani un piatto di plastica con la fetta di torta del mio compleanno che avevo messo da parte per lui.
Bussai due volte e poi tre, era il nostro codice, fondamentale inutile ma mi piaceva pensare che sapesse del mio arrivo in quel modo.
Quando entrai John stava sistemando la sua scrivania. Mi chiedevo spesso perché lo faceva sempre.
-Buongiorno Kira.-
-Giorno. Scusa il ritardo. Questa è tua.-
Gli porsi la fetta di torta e lui sorrise realmente stupito.
La guardò a lungo e sembrò esitare prima di prenderla e guardarmi davvero compiaciuto.
-Non me l'aspettavo. Grazie Kira.-
-Prego.-
-Sembra davvero buona.-
-Lo è. L'hanno fatta i ragazzi del reparto. Si sono impegnati davvero molto.-
-Sì,  ho sentito della sorpresa in sala svago. Avrei voluto esserci. Anche io ho una cosa per te.-
Mi sedetti sulla poltrona e lo osservai mentre frugava sulla sua borsa.
Tornò da me con un piccolo sacchetto verde acqua.
-Non è niente di che, ma credo sia adatto.-
Aprii il sacchetto di plastica, scoprendo così lo strano accessorio che mi aveva regalato lo psichiatra.
Era un' acchiappasogni.
Ne avevo avuto uno nella mia camera molto tempo prima, acquistato per sfizio in un mercatino delle pulci.
Questo però era molto più bello.
-É un'acchiappasogni triangolare in legno d'acero. Il legno rappresenta il ciclo della vita e l'universo. La rete con le perline trattiene i sogni negativi i quali svaniscono nelle prime luci del mattino lasciando i sogni positivi liberi di fluire. Le piume simboleggiano l'aria e il volo degli uccelli. Hai detto che non riesci a smettere di fare incubi. Magari funziona.-
-È bellissimo John. Grazie mille, lo aprezzo davvero molto.-
-Sì dice che quando viene donato ad una persona,  quella persona lo terrà per tutta la vita.-
Sorrisi e abbassai lo sguardo sull'acchiappasogni. 
Lo avrei fatto.

                                  ~*~

John accese il suo registratore vocale e misi da parte il mio prezioso regalo, capendo che era arrivato il momento della terapia.
Sapevo di cosa avremo parlato oggi e feci un respiro profondo prima di iniziare a parlare.
-Io e Mo andavamo d'accordo quando eravamo piccole. Eravamo amiche, migliori amiche. Sul serio, l'esempio di sorelle perfette. Facevamo tutto assieme, e non potevamo restare separate a lungo. -
Lanciai un'occhiata al registratore. In sottofondo il rumore della cassetta.
-Non so esattamente quando è perché le cose sono cambiate. È successo poco per volta, così lentamente che non me ne sono nemmeno accorta. Ma è successo. -
Deglutii nervosa e guardai il mio psichiatra curioso di scoprire la mia storia.
-Alle medie mi ignorava. Lei andava ancora alle elementari e si era fatta nuovi amici, dopo che me ne andai. Non passavamo più molto tempo insieme e ci parlavamo a malapena, ma potevamo ancora condividere la stessa stanza.
La cosa è degenerata alle superiori. Le amicizie di Morgana non erano adatte a lei. Erano ragazzi più grandi, e venivano tutti a scuola mia.
Non facevo di già una vita facile a scuola, e poi...poi Morgana ha iniziato ad odiarmi a a farmi odiare da tutti.
Non so se è stata veramente lei ad affidarmi qui nomignoli orrendi, ma non ha importanza, e preferisco pensare che sia stato qualcun'altro.
Morgana raccontava un sacco di cazzate ai suoi amici. Non a tutti interessava sentir parlare della sottoscritta,  ma a Colleen McBride si. Oh, Colleen amava parlare di me. Morgana era la fonte, e doveva essere per forza accertata visto che era mia sorella. Lei e Mo erano simili, erano brave a raccontare sciocchezze.
Lei...Lei diceva che non eravamo sorelle. Anche Austin. Tutti pensavano che i Maxwell erano solo due.
Insomma...Non capisco il motivo per cui ha iniziato ad odiarmi. Ho provato a chiederlelo mille volte, inutilmente.
Morgana ha raccontato che avevo avuto la clamidia alla bocca perché avevo fatto un pompino a BrufoloBen della terza C. Diceva che avevo i pidocchi e chissà cos'altro. Ed anche se lei non era lì,E il suo portavoce era Colleen, Era lei a far partire il tutto.
Mi scriveva dei bigliettini così pieni d'odio che...Non so, non riuscivo a capirla.
C'è stato un episodio,  uno dei tanti in verità, in seconda superiore.
Era la festa di fine anno, facevano il mercatino e il barbecue nel giardino della scuola come ogni anno.
Quell'anno dovevo esibirmi io. Sapeva di quanto fossi timida e avevo l'ansia da palcoscenico,  perciò ero molto nervosa.
Non avevo mai cantato davanti ad un pubblico così vasto, e in più sapevo che la maggior parte di loro mi disprezzava.
Ero salita su quel palco con la mia chitarra e la mia paura , pronta a cantare Life on Mars, più agitata che mai.
Mi guardavano tutti, in silenzio,  ed io mi sentivo così insicura...
Iniziai a suonare ed immediatamente mi calmai. Il solo suono della mia chitarra mi aiutò. Ma quando Aprii la bocca per intonare le note di David Bowie, successo la tragedia.
Tre chili di sterco di cavallo mi caddero adesso.
La chitarra cadde a terra e i presenti rimasero ammutoliti.
Poi risero, risero fino alle lacrime.
Non potevo biasimarli, probabilmente io avrei riso.
Corsi via e non mi presentai a scuola per una settimana.
Quando tornai il mio nome era diventato CarrieCacca.
Solo dopo un mese scoprii che era stata Mo ad organizzare tutto insieme ai suoi amici.  L'idea era sua.
Ce ne sono stati tanti altri di episodi simili, ed io ho continuato a fingere che andasse tutto bene, che non mi importasse.
Lei,loro mi chiamavano piagnucolona, ma chi non avrebbe pianto dopo aver subito tutto questo?

BEHIND THE HOUSE - "The House Saga " Spin offDove le storie prendono vita. Scoprilo ora