DOLLHOUSE - Kira

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UNA FAMIGLIA PERFETTA

Riuscivo a sentire le note altissime di Mr

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Riuscivo a sentire le note altissime di Mr.Brightside proveniente dallo stereo in camera di Morgana.
Non riuscivo a sentire la televisione. Mi piaceva quella canzone, ma mi piaceva anche il film animato che stavo guardando.
Battei ripetutamente la mano sul muro della stanza di Mo, ma ovviamente lei mi ignoró.
Sbuffai ed uscii dalla stanza.
Austin non era a casa, e dal salotto al piano inferiore non proveniva altro rumore al di fuori del programma alla televisione.
Scesi lentamente, e notai stupita che non c'era nessuno.
Spensi la TV ed entrai in cucina.
Presi un pezzo di torta al cioccolato che aveva preparato Catalina e misi in microonde una tazza di latte fresco.
Mi sedetti sul tavolo, assaporando il dolce delizioso della nonna.
Mi scottai la lingua con il latte, imprecando mentalmente.
Mentre gustavo la mia fetta di torta, sentii dei passi pesanti salire le scale dello scantinato.
Erano passi veloci, di certo non era Jazmin, che con i suoi tacchi vertiginosi non avrebbe potuto correre in quel modo.
Delle urla disumane mi fecero raggelare sul posto.
C'era qualcosa, che diceva di alzarmi e seguire quelle urla.
Non volevo farlo, sapevo bene cosa mi aspettasse, ma era strano. Erano come una calamita. Mi sentii in colpa per quei pensieri distorsi, e Smisi di mangiare. Mi dissi di spegnere la luce e tornare a letto, che era la cosa migliore da fare.
Ma, attirata da chissà cosa, aprii la porta dello scantinato.
La mia mano sulla maniglia inizió a tremare.
Ora i rumori erano più chiari.
Sembrava la voce di un uomo, ma non potevo esserne certa, perché le sue urla sembravano quasi animali.
Iniziai a scendere le scale piano, rabbrividendo ad ogni rumore contorto.
La poca luce della cantina non illuminava le scala, e per poco non rotolai direttamente sul pavimento.
Ero stanca e nervosa per il giorno seguente, il mio primo giorno alla scuola superiore.
Quando Posai i piedi sul pavimento e vidi quello che mi si presentava davanti, vacillai sul posto rischiando di svenire.
L'odore metallico del sangue invase le mie narici.
Un'uomo, senza nessun velo addosso, era appeso al soffitto con un gancio da macellaio attaccato alla schiena.
Il suo corpo era coperto di sangue, ma non vedevo molto a causa della poca luce.
Urlava sempre più difficilmente, e immaginai che fosse perché lo aveva fatto per troppo tempo.
Zach indossava il suo grembiule di plastica, anch'esso rosso come l'uomo .
Indietreggiai spaventata, comprendendo che quella scena sarebbe diventata presto padrona dei miei incubi.
Zach camminava lento attorno al corpo del povero uomo, reggendo un coltello da cucina fra le mani insanguinate.
Jaz era appoggiata al tavolo degli attrezzi. Fumava un sigaretta fina con nonchalace, guardando la scena annoiata.
Nessuno si accorse della mia presenza .
-Quanto hai pagato questo tatuaggio, McCartney? -
Zach disegnò con il dito i contorni del tatuaggio sull'addome dell'uomo.
-Ti ho fatto una domanda, Michael.-
-Tr-trecento.- gemette l'uomo spaventato.
Zach annuii fra se e alzó il coltello.
Premette delicatamente la punta sul contorno del tatuaggio.
L'uomo inizió ad urlare, aumentando il volume della voce quando Zach incise la pelle Dove era disegnato il tatuaggio.
Un brivido attraversó la mia colonna vertebrale.
Incise tutto il contorno e tiró forte il lembo di pelle circolare, che gli scivoló dalle mani per l'eccesso di sangue.
-Bene. Hai saldato trecento dollari dal debito. - Disse raccogliendo la pelle tatuata dal pavimento polveroso.
Guardai con orrore la zona di carne che aveva lasciato Zach sull'addome del uomo e Distolsi lo sguardo disguatata.
L'uomo pianse ed urlò dal dolore, strizzando gli occhi per non guardare quello che era rimasto del suo tatuaggio.
Zach lanciò il pezzo di pelle sul tavolo, rischiando di colpire Jaz, che imprecó stizzita.
-Allora...Hai qualche idea innovativa per saldare il debito che potrebbe salvarti la pelle? Letteralmente, intendo.-
Chiese Zach girando intorno alla sua preda, stuzzicandolo in continuazione con la punta della lama.
La uomo respiró affannosamente, non accennando risposta.
-Bene, se é così. -
Mollo il coltello, e raggiunse Jaz nel tavolo degli attrezzi.
Prese la motosega, quella che usava anche per tagliare la legna del camino.
Spalancai gli occhi, allontanandomi e andando a sbattere sulla parete alle mie spalle.
L'uomo urló più forte, coprendo quasi il rumore graffiante della motosega.
Chiusi gli occhi, sapendo bene che se avessi visto l'omicidio non sarei stata in grado di affrontare la notte.
-Kira, che ci fai qui?-
Esitante aprii gli occhi, e vidi con la coda dell'occhio metá corpo dell'uomo Senza vita appeso al soffitto.
L'altra metà era sul pavimento.
Mi sforzai immensamente, ripetendomi di non guardare, mentre Zach si avvicinava alla mia figura impaurita.
Era coperto di sangue dalla testa ai piedi.
Quando fu abbastanza vicino a me, arricciai il naso disgustata.
-Dovresti essere a letto, a quest'ora. Perché sei qui?-
Balbettai qualcosa di incomprensibile, incapace di pensare abbastanza lucidamente.
-Che ne dici, di tornare in camera tua?-
Mi sorrise e mi acarezzó le guance a lungo.
-Buonanotte scricciolo.-
Mi lasció andare, e notai con orrore che il mio viso era coperto dal sangue del cadavere.
Corsi lungo le scale, sperando che fosse solo un brutto sogno.

BEHIND THE HOUSE - "The House Saga " Spin offDove le storie prendono vita. Scoprilo ora