-Yuuri?- chiese con voce flebile Viktor, accorrendo vicino al letto. Per un secondo, pensò di essersi immaginato tutto. Ma quando vide le palpebre tremare appena, pianse di gioia. Yuuri era sveglio.
-Vado a chiamare un Dottore- disse Eva uscendo, un po' anche per l'imbarazzo. Era palese che Viktor fosse commosso e sul punto di piangere, e di certo avrebbe preferito un po' di privacy, come del resto l'avrebbe voluta Yuuri.
-Yuuri, amore mi senti?- chiese ancora dolcemente Viktor, accarezzando la testa del compagno, piangendo quando vide i suoi occhi marroni.
-Viktor?- sussurrò il giapponese, la voce ancora impastata dal lungo sonno.
-Si amore sono io- rispose il russo, piano, accarezzandogli una guancia.
-Vattene- disse il giapponese, scostando la mano dell'altro, serrando gli occhi con forza, e spostando appena la testa.- Vattene- ripetè con più forza.
-Yuuri, cosa stai dicendo?- chiese Viktor con lo sguardo addolorato, ma non ebbe modo di sentire la risposta perché fu spostato dalla mano di un dottore, ed invitato ad uscire da un paio di infermiere.
Una volta fuori chiamò la madre di Yuuri per avvisarla che il figlio si era svegliato e dopo aver predisposto il viaggio per lei e la sorella di Yuuri chiamò Yakov. I primi ad arrivare in ospedale furono Yakov e Ivan, seguiti poco dopo da Yuri.
-Come sta?-chiese Ivan, avvicinandosi al ragazzo.
-Mi ha detto di andarmene- disse il russo, appoggiato al muro, lo sguardo perso nel vuoto.
-Magari è una reazione improvvisa- cercò di spiegare lo psicologo.
-O forse si è stancato di uno stronzo come te- disse Yuri, poco vicino, guardando Viktor.
-Yuri-lo riprese Ivan, ammonendolo con gli occhi, ma il biondo si limitò ad alzare il dito medio e a rispondere al telefono.
-Viktor, ascoltami è stato in coma per quasi cinque mesi- disse Ivan. -L'ultima cosa che ricorda ora è la vostra litigata-.
-Io non volevo tutto questo. Lo amo, lo sai, ho solo voluto il meglio per lui, volevo solo liberarlo della mia presenza, perché il mondo si accorgesse di lui..- disse con le lacrime agli occhi.
-Lo so Viktor, e sono certo che lo capirà anche lui- disse Ivan.
-Mi odia anche Yuri, e ha ragione. Ho fatto un casino enorme- disse appoggiando la testa contro il muro.
-Yuri non ti odia, è solo spaventato, è da solo ad affrontare una cosa più grande di lui, e vederti così, lo ha terrorizzato-.
-Non gliene frega nulla di me- rispose il russo.
-Yuri ti vuole bene, non ti avrebbe seguito in Giappone- rispose Ivan.
-Lo ha fatto per avere una coreografia-rispose il russo.
-Forse è quello che ti ha voluto far credere, per lui sei sempre stato un padre- rispose Ivan.
-Cosa vuoi dire?- chiese Viktor, guardandolo.
-Nulla- rispose Iva, togliendosi un immaginario pelo dalla giacca.
Quando il dottore, dopo una serie approfondita di esami, uscì dalla stanza, Yuuri stava di nuovo dormendo, e non permise a nessuno di entrare nella stanza.
-E' normale che stia dormendo ora, potrebbe essere intontito per quello che è successo e il suo corpo ha bisogno di tempo per riprendersi totalmente. I famigliari sono stati avvisati?- chiese.
-Si arriveranno qui non prima di domani- rispose Yakov, ringraziando il dottore.
Nel frattempo Yuri si era avvicinato a quella che era, con tutta probabilità, una ragazza che conosceva Yuuri, infatti non si era mai staccata dalla porta del giapponese.
-Ciao- disse il biondo, andandole vicino.
-Oh. Yuri- rispose l'altra guardandolo.
-Mi conosci?- chiese il biondo stupito..
-E' un po' difficile non conoscervi, ho sempre sognato di vedervi dal vivo. Ma non avrei voluto farlo così- disse la rossa indicando la porta.
-Conosci Yuuri?- chiese ancora il russo.
-Ero tra i soccorsi ed ero venuta in ospedale perché avevo sentito che era in coma, e mi aveva lasciato un messaggio per sua madre, sai nel caso fosse morto-.
-Grazie per quello che hai fatto- disse il biondo, tendendole la mano.
-Non ho fatto nulla di che, non meno di quello che faccio sempre- rispose la rossa, arrossendo. -Ma ora devo andare, tra poco inizio il turno, ma posso tornare-.
-Sono certa che a Yuuri farà piacere- rispose il biondo.
-E a lui?- chiese indicando Viktor.
-A lui se non va bene, può andare a fanculo- ringhiò il biondo.
-Beh i giornali hanno ragione su di te- disse Eva ridendo.
-Cioè?- chiese Yuri guardandola.
-Hai un pessimo modo di esprimerti, ma mi piace, sei diretto- disse la ragazza, andando verso l'ascensore.
-Chi era?- chiese Ivan, raggiungendolo.
-La ragazza che ha soccorso Yuuri- rispose il biondo.
-Senti ho bisogno di chiederti un favore, prendiamo da bere?- iniziò l'altro, e Yuri si voltò, seguendo il ragazzo verso la macchinetta del caffè.
-Ovvero?- chiese con astio, una volta giunti nella stanzetta con le macchinette, fortunatamente per loro, vuota.
-Avrei bisogno che tu cercassi di essere più gentile con Viktor- disse l'altro.
-E a me non me ne frega un cazzo di quello che vuoi te- disse il biondo, a denti stretti. -Hai altro da dire o posso tornare di la?-.
-Senti, io so che sei incazzato con Viktor, e che tutta questo è colpa in parte colpa sua- disse Ivan, prendendolo per un braccio, e bloccando la sua fuga.
-In parte?- chiese sprezzante il biondo. -Avergli fatto credere di non amarlo, dirgli di averlo tradito facendolo scappare in Giappone, averlo costretto a prendere quell'aereo. Tutto questo è solo colpa sua-.
-Non poteva prevedere che l'aereo cadesse- cercò di spiegare Ivan.
-Perché mi stai dicendo questo?- chiese con rabbia il biondo, -Perché a me?- chiese scostando la mano dello psicologo.
-Perché sei l'unico in questo momento che può risolvere questa situazione. E se non vuoi perdere un amico a cui, nonostante tutto, vuoi bene, devi parlare con Yuuri e con Viktor e con me. Soprattutto con me- disse Ivan. -So che consideri Viktor come un padre, dopo tuo nonno è la figura che più ti è stata vicino... -.
-Non fare questi giochetti da psicologo del cazzo con me- disse il biondo con rabbia. -Tu non sai un cazzo- rispose l'altro. -Tu non sai nulla!-.
-O forse so più di quello che pensi, ed è per questo che ti stai incazzando?- chiese Ivan, sfidandolo.
-Tu non sai nulla- ringhiò ancora il biondo.
-Come mai sei tanto arrabbiato con Viktor?- chiese lo psicologo.
-Perché Yuuri è qui per colpa sua- rispose il biondo.
-Solo per quello?-.
-Si- disse il biondo.
-Sicuro?- chiese ancora l'altro.
-A quanto pare per te non è così- disse il biondo. -Quindi illuminami-.
-Vuoi bene a Yuuri, anche se all'inizio lo odiavi, poi lui ha conosciuto Viktor, e Viktor ti ha lasciato per andare in Giappone, una volta in Giappone sei corso da lui, ma quando ti sei reso conto che tutto quello era impossibile, sei tornato in Russia. Hai odiato profondamente sia Yuuri che Viktor, ma allo stesso tempo, sei cresciuto. E sai di essere in debito con Yuuri-.
-Hai finito?-chiese il biondo.
-No. Ti senti in debito con Yuuri perché sei stato uno stronzo con lui, mentre lui ha sempre cercato di fare di tutto per esserti simpatico, e quando ha lasciato tutto per seguire Viktor, tu lo hai sempre trattato male, come se fosse una nullità, fino a quando non ti sei innamorato, e allora Yuuri è divenuto il tuo migliore amico, perché ti vergognavi a parlare con Viktor. E ora senza Yuuri ti senti perso- disse Ivan, guardandolo.
-Hai fatto i compiti a casa, bravo Professore- disse il biondo. -Ma non capisco come tutto questo possa aiutare Nikiforov-.
-Perché tu sai che Viktor, ha fatto tutto questo perché ama Yuuri. Sei l'unico che veramente può capire tutto questo, e se metti da parte il tuo orgoglio un solo attimo, capiresti cosa ti sto chiedendo-.
-Tu vuoi che io faccia da tramite tra i due, perché?- chiese il biondo.
-Perché Yuuri probabilmente non vorrà vedere Viktor, e avrà bisogno di un amico, ma anche Viktor è tuo amico- disse Ivan.
-Perché cazzo mi mettono in mezzo?- disse il biondo, appoggiandosi al muro. -Tradirei la fiducia di due amici, di due persone importanti per me, non posso fare questo, io non c'entro con loro-.
-Tu sei il loro filo rosso. Perché tu sei sempre stato in mezzo, dall'inizio. Da quando Yuuri si è ubriacato , a quando l'hai preso quasi a calci nei bagni- disse Ivan. - So che non vorresti, ma io vi conosco tutti e io so tutto, perché è il mio lavoro-.-Yuuri e Viktor sono legati insieme, ma ora quel filo rosso si è spezzato, e solo tu hai il potere di legarlo insieme. Non ti dico che sarà facile, anzi. E' probabile che Yuuri non voglia vedere Viktor per molto tempo, ma tu vuoi bene ad entrambi. E puoi darmi una mano a risolvere tutto-.
-Devo farti da spia?- chiese il biondo.
-Detta così suona piuttosto brutto, diciamo che vogliamo le stesse cose, tu per un motivo io per un altro-.
-E quale sarebbe il tuo motivo?- chiese il biondo.
-Evitare che qualcuno si faccia male sul serio, almeno questa volta possiamo evitarlo- disse lo psicologo. -Viktor avrà sbagliato , ma tu lo conosci, bene, sai quanto ama cotoletto-.
-Ma non capisco il perché aver inventato tutto questo casino- disse il biondo.
-Se sapessi che la tua carriera sta rovinando la vita a Otabek, cosa faresti?-.
-Non lo so. Sinceramente non lo so- rispose l'altro.
-Quindi... Posso contare su di te?- chiese ancora.
-Si- rispose il ragazzo. -Ma non psicanalizzarmi mai più o ti apro la testa- disse sorridendo.
-Promesso- rispose l'altro tendendogli la mano, che Yuri strinse.
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Yuri On Ice : In quei Giorni
FanfictionQuando Viktor agisce cercando di non ferire il compagno, finendo però per creare un casino di proporzioni epiche. difficile da superare, anche per due persone che si amano alla follia, e quel filo rosso teso, è pronto per essere spezzato.