-Non sei solo mio piccolo Katsudon- gli disse Viktor abbracciandolo. -Non sarai mai più solo-.
-Viktor- disse solo il giapponese per poi piangere sulla spalla del compagno, tutte quelle lacrime che aveva trattenuto.
-Sono qui,Yuuri- ripetè il russo, dolcemente.
-Non è vero, non è vero- pianse ancora il giapponese, -Sei un sogno e mio mi sveglio sempre solo, nel letto freddo-.
-Yuuri sono veramente qui- disse il russo allontanandosi appena.
-Mi dispiace Viktor, ti ho detto cose orribili, e ora mi puniscono così'- ripetè Yuuri, senza smettere di piangere.
-Come ti puniscono?-chiese il russo.
-Mi fanno comparire te in sogno, e poi scompare tutto, e io mi sveglio solo, e non riesco a respirare-.
-Yuuri, guardami io sono veramente qui!- disse dolcemente .
-Non posso guardarti, non posso e se sparisci di nuovo?-. -Ha ragione Yurio- disse il giapponese chiamando l'amico con il suo soprannome.
-Cosa ha detto Yuri?- chiese stupito il russo.
-Ha detto che solo se ti perdono posso andare avanti-.
-E tu cosa pensi?-.
-IO ho puara Viktor, ho tanta paura-.
-Di cosa?-.
-Non posso dirtelo...- rispose l'altro tirando su con il naso.
-Siamo in un sogno, No? Credo che tu possa dirmi tutti senza paura-.
-Si, questo è vero- rispose Yuuri poco dopo.
-Allora?- chiese Viktor dolcemente.
-Ho paura che non mi abbia mai amato, che sono sempre stato un gioco, un rimpiazzo alla tua carriera- rispose poco dopo, sussurrando.
-E' questo che pensi? Che non ti amo?- chiese Viktor.
-Non iie mai venuto da quando sono in ospedale. Questo non significa che non ti interessa di me?-.
-Mi hai mandato via Yuuri, in ospedale quando ti sei risvegliato- rispose l'altro con la voce carica di dolore.
-Io, io... non me lo ricordo- disse l'altro.
-Yuuri, non vivere nel passato, pensa a quello che ti ha detto Yurio- rispose dolcemente Viktor.
-La verità è che ti amo, e che volevo solo che tu vivessi come meriti, e non perché sei considerato il mio giocattolo, quando ho sentito le cattiverie su di te, non mi sono arrabbiato, mi sono arrabbiato perché è quello che pensa la gente che mi da fastidio. Io ti amo, Yuuri, non ho mai smesso, sei tutta la mia vita, e se devo dimostrartelo, sono pronto a ritirarmi per sempre e saprire, vivrò nell'ombra, non sarò più il tuo coach, farò di tutto per evitare la pubblicità, un anno o due al massimo e nessuno si ricorderà di me, ma io ho bisogno di te, Yuuri- la voce del russo appena udibile.
-Mi dispiace, mi dispiace- continuava a ripetere come un mantra, mentre con le mani stringeva con forza la maglia del russo. -Mi dispiace Viktor, mi dispiace- disse sempre più debolmente, fino a rimanere in silenzio, tanto che il russo pensò che il ragazzo si fosse addormentato. Quando fece per muoversi, data anche la posizione scomoda e i muscoli in procinto di urlare dal dolore, sentì Yuuri sussultare e la presa farsi, se possibile, ancora più forte.
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Yuri On Ice : In quei Giorni
FanfictionQuando Viktor agisce cercando di non ferire il compagno, finendo però per creare un casino di proporzioni epiche. difficile da superare, anche per due persone che si amano alla follia, e quel filo rosso teso, è pronto per essere spezzato.