Capitolo XVI

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Yuuri stava sorseggiando un the caldo in aula televisione quando aveva visto entrare Yuri e Otabek, era sfinito, aveva male a tutte le ossa e i muscoli urlavano per la fatica. La mattina era iniziata in modo molto piacevole, aveva riprovato emozioni che non pensava di provare più, e poi si era mosso da solo. Era riuscito a convincere Viktor ad andare in albergo per una doccia e per dormire un po'. Soprattutto dopo che gli aveva confessato si essere rimasto sveglio tutta la notte per paura di girarsi e fargli male. Inoltre aveva bisogno di riflettere, era successo tutto troppo in fretta e lui aveva paura. Voleva tornare a fidarsi di Viktor, lo amava, non aveva mai smesso, ma allo stesso tempo c'era una parte del suo cuore che ancora sanguinava, in parte forse per colpa sua e in parte per il tradimento.

-Ciao cotoletto- disse Yuri, avvicinandosi al moro e sedendosi, seguito ovviamente da Otabek. Yuuri notò che tra loro qualcosa era cambiato, forse era dovuto al fatto che Yuri avesse gli occhi sognanti ogni volta che guardava il compagno o forse era per la premura con cui Altin si prendeva, inconsciamente, cura del biondo. Non lo aveva notato quella mattina, troppo stanco e sotto pressione con Viktor alla sessione di fisioterapia. Si toccò la gamba che aveva iniziato a formicolare, gli avevano spiegato che era un bene, ma allo stesso tempo era fastidioso. Aveva solo voglia di alzarsi e correre.



-Come prosegue il tuo recupero? Ti abbiamo visto con Viktor, finalmente hai camminato- disse con noncuranza il biondo.



-Si ecco, Viktor mi sta dando una mano a recuperare il... tempo perso- rispose il moro, arrossendo.



-Solo quello?- indagò Yuri, e all'altro non sfuggì lo sguardo malizioso che lo costrinse ad abbassare la testa.



-Si, solo quello- rispose il giapponese, poco dopo, imbarazzato. Non se la sentiva ancora di dire ai suoi amici che aveva ripreso la storia con Viktor, non che ci fosse qualcosa di male in tutto quello, ma era un argomento delicato e anche lui, nutriva ancora dubbi in merito. Aveva ceduto ad una debolezza, la sua mente era troppo confusa ora per prendere una decisione. Dall'altra parte era vero che se aveva mosso dei passi, da solo, per la prima vola era stato perché il suo istinto gli aveva urlato di tappare la bocca al russo con ogni mezzo.



-Pianeta terra chiama cotoletto- disse il biondo, strappandolo dai suoi pensieri, mentre osservava il cellulare.



-Scusami ero... distratto- rispose l'altro arrossendo.



-Me ne ero accorto-rispose il russo sorridendo. -Ti abbiamo chiesto se te la senti di fare un giro nel parco, più tardi arrivano Chris ed Etienne, e ti prego Yuuri, fallo per me, non posso stare con loro in una stanza chiusa e sentire ancora parlare di matrimonio, pizzi, merletti e tutte quelle cazzate da innamorati-.



-Io... io...- tentennò il giapponese, specchiandosi negli occhi imploranti dell'amico russo.



-Ti prego-mormorò in giapponese il russo.



-Va bene- rispose ormai vinto Yuuri, -Ma Altin vorrei chiederti un favore- disse rivolgendosi all'altro.



-Dimmi- disse il moro.



-Puoi controllare che non ci sia nessun giornalista? E fare in modo che non ne facciano entrare?-chiese sottovoce.

Yuri On Ice : In quei GiorniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora