11. First date (kisses)

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29 maggio, 00:01

Magnus's p.o.v.

"Ti piace?" Gli chiedo passandogli un bicchiere di champagne.
"E me lo chiedi? È bellissimo, scusa ma lo devo fare" mi dice togliendo di nuovo la camicia, le scarpe, le calze e... no, giuro che non ho sperato che si togliesse i jeans. Poi mi prende per mano e sale alla terrazzino sopra. Trova il pulsante per togliere la cupola e si sdraia sul divan... no, è enorme! Non si può chiamare divanetto.

Ci sdraiamo vicini e i miei sensi si accendono tutti e sono iperattivi: i suoi occhi sono di un colore soprannaturale, i nostri corpi si sfiorano, il suo cuore sta battendo velocissimo, il suo profumo mi ricorda tanto la mia infanzia mescolato al mio odore di sandalo e sento un'irrefrenabile bisogno di assaporare le sue labbra.
"Sai... è... bello... io... non lo so tu mi metti una tale confusione nella testa Magnus..." dice Alec continuando a bere il suo champagne.
"E io ultimamente non riesco a fare niente senza pensare a te" rispondo con un sussurro che lui però sente.
"Non sussurrare, ti sento. Siamo troppo vicini per non sentirci." Mi dice lui e io resto sorpreso.

Dov'è sparita la timidezza? Non è solo l'alchool, c'è un modo, che a quanto pare sono in modo di applicare, in cui la timidezza di Alexander va via... okay!

Chiudo gli occhi e li riapro poco dopo...
"Magnus..." sento chiamarmi dal ragazzo vicino a me.
"Dimmi" dico richiudendo gli occhi.
"Sai la domanda che ti avevo detto di conservarti? Bhe..."
Mi metto a sedere curioso e lui fa la stessa cosa giocando con i pollici delle dita, è nervoso. Ma non penso che lo faccia spesso. Si nota che non lo fa spesso.
"Si, Alexander, me lo ricordo" rispondo per per cercare di farlo continuare.
"L'altro giorno mi hai detto che stavi cominciando a credere in qualcosa, tra noi due, e mi hai chiesto se per me fosse lo stesso. Anch'io comincio a crederci in noi Magnus, e non so il motivo del perché ci credo così tanto. Quindi aiutami a capirlo."
Resto senza parole. Perché sono senza parole.
"Alexander io... non so come spiegartelo, perché non so spiegarlo nemmeno a me ste..." vengo bloccato da un paio di labbra morbide sulle mie. Alec mi ha baciato.

Ripeto! Dove cazzo è finita la sua timidezza? Secondo me ha un tasto di disattivazione della timidezza e solo io, oltre a sua sorella, so dov'è.

È un bacio casto, lento, tranquillo; per i primi due secondi.
Poi lui si stende e io vengo trascinato con lui. Mi metto con i gomiti messi ai lati della sua testa per non schiacciarlo ma lui decide che la distanza è troppa e mi tira i passanti dei jeans facendomi praticamente cadere sopra di lui. Mi prende i capelli e li tira per poi mettermi le mani dietro il collo. Mi esce un gemito che i baci non riescono a soffocare e lui sorride continuando a baciarmi e togliendomi la camicia.
Lascio la sua bocca per recarmi sulle guancie, sul collo e sugli incavi tra le spalle e il collo cominciando a lasciare morsi, baci e marchi. Dalla sua bocca escono diversi gemiti che aumentano quando mi prende il viso e torna a baciarmi facendo scontrare i nostri bacini. Ci stacchiamo un attimo per riprendere fiato.

"Sei un palo della luce, come possono arrivare allo stesso punto i bacini?" Penso ridendo ma quando anche Alec ride mi rendo conto che quello che ho pensato l'ho detto a voce alta.
Poi torna serio.
"Questo può spiegare quello che volevi spiegare a parole?" Mi chiede e sento una punta di ansia nella sua voce.
"Decisamente" mi metto a cavalcioni su di lui e riprendo a baciarlo. Questa volta i bacini si scontrano molto più facilmente e non penso che qui i jeans stiano cominciando a stare stretti solo a me.

Whatsapp - Una settimana per amarci // Malec Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora