[È lo so che vi sono mancata.
Mi è venuta quest'idea fantastica e visto che oggi è il primo settembre non potevo fare a meno di scrivere questo bel capitoletto.
Quiiiiindi buona lettura😊]Era il primo settembre del 2017. Il vento soffiava forte e le nuvole incombevano minacciose sui palazzi grigi di Londra. Camilla pensava davvero che non avrebbe mai rimesso piede alla stazione di King's Cross e invece eccola lì. Mano nella mano con suo figlio, il suo primogenito, Freddie Remus, tutto eccitato, pronto a salire sul treno che l'avrebbe portato ad Hogwarts per il suo primo anno. Dall'altra parte, suo marito, Oliver Baston, teneva sulle spalle la piccola Emma ridendo con lei. Lo guardò. Sebbene fosse invecchiato lo guardava come se fosse l'unica stella presente nel cielo. Lui le rivolse un sorriso smagliante, le guance rosse ed i capelli tutti arruffati dalla piccola. Camilla rivolse uno sguardo al suo primogenito che ricambiò all'istante. Aveva i capelli marroni del papà ma gli stessi occhi della mamma. Azzurri con quella sfumatura verde prima della pupilla. -Mamma...- disse distogliendo Camilla dai suoi pensieri, - Pensi che sia all'altezza?- abbassò lo sguardo. - Fred ascoltami.- disse con fermezza - Sei un ragazzo fantastico e si. Sei all' altezza.- gli prese il mento con le dita e gli alzò con delicatezza il viso, inducendolo a guardarla, - se non sei all'altezza tu non lo è nessuno.- il ragazzo sorrise, quel sorriso beffardo che aveva avuto dal primo momento in cui aveva cominciato a parlare. -Non pensi che il tuo giudizio sia un po' di parte? Insomma... Sei mia mamma!- Camilla sorrise ma a rispondere per lei fu Oliver, che aveva lasciato la piccola e terribile Emma nelle mani della zia Ginny. - Assolutamente no. Vedrai quando farai breccia nel cuore di tutte le ragazze di Hogwarts sfoggiando la tua bravura come portiere di Quidditch- disse con un sorriso sornione che fece sbuffare la moglie, - Lascia stare la mamma. È ancora triste per il tuo animo da portiere.- disse scompigliando i capelli del figlio e rivolgendo una linguaccia alla moglie. "Non crescerà mai" pensava con gioia Camilla del suo fantastico marito. - Sono un Baston no? Normale che io sia portiere.- esclamò Freddie; Camilla fu certa di essere riuscita a scorgere la formazione di due cuori negli occhi del marito e non potè fare altro che sorridere. - Bhe? Che vuoi fare Fred? Aspettare qui fino all'anno prossimo?-urlò James Sirius mentre correva verso la barriera. Freddie guardò i genitori e Camilla gli rivolse un sorriso incoraggiante ed il ragazzo corse e sparì dietro la barriera. Camilla sentì il calore della mano di Oliver nella sua mano. - Abbiamo fatto proprio un bel lavoro eh?- disse prima di baciarla. Quando lei si staccò dal bacio, gli accarezzò la guancia. "Già" voleva dirgli, ma la frase venne interrotta dalla piccola Emma di soli quattro anni a cui mancava la mamma. Camilla la prese in braccio e le scoccò un bacio sulla guancia. - Lei però sarà cercatrice, vedrai- disse invece. Oliver in tutta risposta le rivolse un dolce sorriso - Staremo a vedere.- disse e così attraversarono la barriera. Raggiunsero Harry, Ginny, Ron, Hermione e Camilla incrociò subito lo sguardo di Freddie che corse ad abbracciarla. - Ti voglio bene mamma- lei sorrise. - Anche io Fred.-. Abbracciò anche il papà, con la promessa di diventare il miglior portiere del secolo, in qualunque casa finisse e baciò la sorellina sulla guancia. A volte glielo ricordava davvero Fred, quel sorriso beffardo, quegli scherzi... Al primo sbuffo di fumo, Freddie Remus Baston saliva sull'espresso di Hogwarts salutando la sua famiglia. Sentì la sua mano stretta in quella di Oliver e si sentì davvero bene. Alzò la mano contemporaneamente con il marito e salutò fino al momento in cui il treno girò la curva e scomparì. Una nuova avventura era iniziata.
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Lost in your Beautiful || Oliver Baston
FanfictionFu una storia tormentata, quella di due Grifondoro decisi a non mollare nemmeno un attimo della loro vita. Lui, Oliver Baston, eccellente giocatore di Quidditch e coraggioso uomo; lei, Camilla Potter, piccola, mingherlina e coraggiosa forse anche pi...