La quarta è un inferno...

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Ero impegnato in una lezione nella classe del linguistico. 

Erano gli ultimi 15 minuti e avevo voglia di far soffrire qualche studente. Scrissi alla lavagna -Elle s'est trompèe- 

Vedo quello con i capelli a fungo che sta fabbricando un aeroplanino di carta. <<tu anzi che fare gli origami traducimi questa frase>> sbottai.

Quello si alza, mi guarda perplesso, guarda la lavagna ancora e apre bocca.

<<lei ha cannato di brutto>> disse sedendosi.

<<mai quanto te capra>> dissi mandandolo al quel paese.

<<nessuno mi può giudicare, neanche Gesù!>> sentenzia mettendo il broncio.

La collega di religione era sulla porta. 

<<ragazzo!>> la prof era pronta a dare i numeri. <<no, ma non ha detto Gesù... ha pronunciato male una parola in francese>> lo giustificai, senza uno dei miei ragazzi di quella classe come avrei fatto a ridere di brutto.

<<ma lei non insegnava storia?>> mi guardò perplessa. <<in tre faccio francese in quattro storia>> spiegai.

<<quante lauree ha?>> chiese sbigottita. 

<<molte più di lei>> la salutai andando fuori dalla classe.

Pronto a dirigermi al dipartimento mentre la MILF del bar stava giocando con Oscar. Sì, adesso che ha un anno la porto anche a scuola. Mi odierà un giorno ne sono certo.

Recuperai Oscar che faceva avanti e indietro dalla portineria al bar fra le braccia di tutti i collaboratori scolastici.

Se fossi single avrei rimorchiato facilmente con la mia bimba. 

Andai in ufficio, avevo da poco scoperto che in realtà c'era un entrata meno brusca di quella nella cabina delle foto.

Uscito dall'ascensore, andai verso Carla. 

<<buon giorno signor Black...>> disse lei. <<voglio i fascicoli di testo francese per la scuola del quarto e del quinto fra un ora, spero che quelli del quinto siano più difficili fra poco hanno gli esami, ho bisogno delle cartelle clinica della camera 13 e della 16. E Oscar deve ancora mangiare... sta attenta quando rutta sgancia gli sputi di rigurgito... e Derek la prende alle 5 e la riporta alle 6 e mezza alle sette al solito me la riprendo e torno a casa. Con questo, buongiorno Carla>> dissi lasciandole Oscar e il suo borsone pieno di cianfrusaglie da bambini.

Andai nello studio. 

<<signore... ha mai pensato di lasciare sua figlia nella zona bambini?>> chiese il direttore. <<esiste?>> chiesi sbigottito. <<da quando c'è sua figlia sì...>> che tenero lo hanno creato solo per me...

<<na... Carla se la cava bene>> risposi. <<si ma distrae il 60% dei miei agenti>> sbottò. 

<<ehm... lo ammetta che anche lei se la porta a spasso per l'ufficio>> lo spalleggiai.

<<che insinuazioni sono queste?! Io non sono come mi descrive!>> mi ammonì.

<<davvero?>> lo guardai fisso negli occhi.

<<torni al suo lavoro!>> mi ammonì andando via.

Se lasciavo Oscar nella zona bambini sono certo che gli facevano vedere dei film con messaggi nascosti tipo, un giorno tu sarai un agente o piena devozione al dipartimento. E cretinate varie. La mia bimba non sarà mai e poi mai un agente! È troppo pericoloso. Me  lo ha fatto notare Derek.

<<signor Black ecco a lei>> disse Carla lasciandomi due raccoglitori con uno scritto 5 e l'altro 4.

Vidi le verifiche.E tanto per farmi quattro risate invertii alcuni compiti. 

Sorrisi rilassandomi e prendendomene uno di ogni compito lo compilai in poco. Carla era brava in francese, cioè era francese. Ma alle volte faceva domande stupide nei compiti. 

Gli errori capitano a tutti anche a lei. Ma se mi metto di impegno li correggo in men che non si dica, ma non succede spesso. Solo una volta ogni tre mesi circa.

<<ehi dottore>> disse Derek.

<<giorno agente>> risposi. <<le verifiche dei ragazzi?>> domandò lui. <<sì... non vedo l'ora di farli morire di paura... annunciando, Compito a sorpresa>> avevo un sorriso enorme. 

<<sì magari prima informati o ti finisce come l'ultima volta>> sbottò.

<<ehi>> piagnucolai. <<l'ultima volta, sei entrato in classe e quando hai detto -Compito a sorpresa- uno ti ha detto - assemblea di istituto, sorpresa- o mi sbaglio?>> che stronzo.

<<si si... alla fine ricordi, hanno fatto la verifica nel aula assemblee, a terra seduti lontani da tutto, e quel giorno hanno preso tutti 5, sono fiero che non abbiano copiato stavolta>> sospirai.

<<sì, perché li non prende la connessione, e perché non capivano i suggerimenti col chiasso che c'era>> ancora una volta mi mozzava le ali.

<<tieni le cartelle cliniche della camera 13 e della 16... non confonderle ancora con i compiti dei ragazzi>> mi ammonì andando via.

<<ma... ma... e il bacino?>> asciugai una finta lacrima.

Lui rise di gusto al mio commento. Che stronzo... 

I love you dad - Mio Papà? Il Mio Eroe Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora