Quattro mesi di terrore

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Ero appena entrato in classe. Era l'ultima ora per me, con quelli di terza.

Mi appoggiai alla cattedra, aspettando che quelli di terza rientrassero dalla palestra. 

L'odore che sentii in quella classe era misto a qualcosa di rancido ed ero certo che fosse Martin a puzzare così.

<<ragazzi, ma non vi siete cambiati?>> domandai perplesso. <<si, ma cambiarci è un conto la doccia è un altro>> sbottò Martin.

<<capito bistecca... allora oggi spiego->> una ragazza m'interruppe alzando la mano. <<dimmi>> alzai gli occhi al cielo.

<<ma in bistecca c'è l'acca?>> domandò quella. Wow non è poi così vero che le più brutte siano anche le più intelligenti.

L'acca in bistecca! Ma che essere misterioso e ignorante sei?

<<fammi un piacere cerca su google è lo scopri da sola>> alzai gli occhi al cielo, e dopo questa mi ricordai che avevo ancora il libro "Il codice Da Vinci" mi stava appassionando. 

<<allora dopo la stronzata che ha detto la vostra compagnia, non spiego, leggete a pagina 247 voglio tutti e 4 i capitoli, e se me li portate in sintesi vi metto tre>> sbottai.

<<prof così mi alza la media>> commentò uno infondo alla classe. <<a te ti metto 2>> ringhiai. <<io ci ho provato>> si lagno.

<<adoro il suono della sofferenza la mattina>> sospirai. 

<<ops... l'ho detto ad alta voce, scusate, incominciate a leggere!>> li ammonii tutti quanti.

Finita l'ora nessuno ebbe il coraggio di venire interrogato, i miei studenti sapevano che se leggevo un libro il primo che mi disturbava aveva un insufficienza nel registro.

Uscito da scuola, presi la macchina al solito e pronto di ritorno dalla mia piccola Oscar. Oggi avevo detto agli studenti che per domani non ci sarebbero stati compiti a casa, solo  studiare... e avrei interrogato quelli con la media al di sotto del sei. E fortunatamente c'era la media di tre studenti per classe che avevano la media così a terra, ed era facile capire che non si sarebbero presentati nemmeno a scuola.

Tornato a casa, mi sconvolsi nel vedere il tavolino del salotto muoversi da solo, ma osservando meglio a spingerlo era Oscar che era su due piedi. 

<<amore, guarda sono papà!>> dissi, appena mi guardò cadde a terra. 

Sono così brutto?

Non si mise a piangere però.

La presi in braccio e sentii che disse qualcosa, non una parola a cavolo formata da monosillabi incomprensibili, ma una parola un po' storpiata <<Illian(Killian)>>.

Okay per quanto la gioia di un padre sia sentire la figlia dire "papà", ecco che Killian andava anche bene.

Per la felicità chiamai Derek. 

<<pronto?>> rispose dopo qualche squillo.

<<Oscar ha detto Illian che poi significa Killian e stava camminando! Cioè stava in piedi grazie al tavolino... ma stava camminando!>> ero in estasi. 

<<okay okay, è fantastico, porto qualcosa per festeggiare oggi pomeriggio>> disse dolcemente. <<ora ti lascio devo riprendere la pulce>> dissi salutandolo, lui ricambiò il saluto e attaccai.

Presi la videocamera, e ripresi un momento spaventoso. 

Sul mobile chiuso da un cancelletto. Ecco che si era arrampicata per tutto il mobile.

I capelli mi si drizzarono. Ero spaventato. 

Cadde all'indietro. Mi spuntarono le zanne e gli artigli. La presi al volo finendo per sbattere a terra.

Mi drizzai a sedere e la stritolai fra le mie braccia.

<<sei una specie di mostriciattolo, nessuno studente ci è mai riuscito e tu mi ha fatto venire un capello bianco>> la ammonii. 

Con le manine si copriva gli occhi. 

<<adesso facciamo il bagnetto okay...>> la tirai in aria e la ripresi al volo pochi secondi dopo.

Riempii la vaschetta con dell'acqua tiepida. 

Quando la misi dentro. Ecco che mi tirò per il colletto della maglietta. 

E cercando di tendermi verso di lei, scivolai su un suo giocattolino. Finendo per cadere di testa dentro la vaschetta messa a terra e facendo volare Oscar. 

Per fortuna la presi al volo, ancora. 

Che Dio mi aiuti... 




I love you dad - Mio Papà? Il Mio Eroe Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora