La maternità

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Iniziamo dal principio:

Credo che tutti sappiano come nascono i bambini, e se non lo sapete cercate su google o su youtube... se siete fortunati la vostra adolescenza/infanzia/vecchiaia non sarà segnata per il resto della vostra esistenza.

Tornando a noi, tutto iniziò in una camera d'ospedale, quando il povero e disorientato Killian teneva tra le braccia la sua bambina. La madre non ce l'aveva fatta dopo il parto ed ecco il risultato, un padre vedovo, senza nessuna esperienza con i bambini.

Ecco che inizia la dura vita di un prof di storia plurilaureto.   

Ora...

Killian pov:

<<prof oggi che spiega?>> era la classe del primo anno, e davvero il buffone di classe ha chiesto se spiego? Sto cazzo! Tesoro so che non hai studiato dillo ad un altro.

<<oggi interrogo sulle prime divinità!E visto che hai tanta voglia di sapere i nuovi argomenti perchè non mi parli tu dei vecchi?>> fottuto! Cretino, nessuno cerca di farla a chi prima di te faceva queste stronzate.

Il mio alunno peggiore si mise a pochi centimetri dalla cattedra. 

Si chinò a pochi millimetri da me.

<<facciamo che... io le porto il caffè per tutto il mese a spese mie e lei mi mette sei e mi suggerisce le rispose su un piatto d'argento>> mi stava corrompendo. 

Beh... contando che il caffè al bar costa 50 centesimi, e che con il poco tempo che mi ritrovo, non posso perdere tempo a chiacchierare con la MILF del bar... me l'accollo!

<<ci sto, non una parola con nessuno o ti faccio bocciare>> borbottai e ci rimettemmo in riga.

<<prof mica l'avrà corrotta...>> disse un alunna al terzo banco. <<un'altra insinuazione così e provvederò io stesso a portarti in presidenza>> la scampai per un pelo. 

Grazie a dio la minaccia del preside era la più giusta contro quella ficcanaso.

Dopo la svelta e, tra le righe, suggerita interrogazione, ecco che misi un sei e mezzo al mio porta-caffè.  

Quando il telefono squillò, ecco! Sapevo che succedeva. 

<<pronto?>> risposi.

<<prof niente cellulare in classe>> mi ammonì l'alunno più pignolo di tutti. 

<<un attimo>> posai la mano sul cellulare. <<bene, allora iniziamo mettendo il tuo sulla cattedra?Non vorremo rovinare la tua partita al serpentello>> lo ammonii. 

Eh sì! Già nel 2002 c'erano i mocciosi con il telefono che rompevano le palle.

<<ritornando a noi>> presi di nuovo il telefono.

<<signor Black sua figlia non smette di piangere che faccio?>> ecco la baby sitter incapace, ma tutte a me, dio!

<<vedi il pannolino se non è quello allora ha fame, se non è manco quello deve farle fare una passeggiata per casa se non la smette nemmeno così ebbene->> stavo per dire "mettile del rum nel latte" ma tornando in me conclusi <<la poggi al seno le canti una canzoncina smielata e aspetti che si addormenti>>. <<grazie>> agganciò lei.

<<prof ma è diventato papà!?>> una delle studentesse era elettrizzata.

<<sì>> alzai gli occhi al cielo, perchè non si fanno una vita propria, mica io mi interesso se è diventata mamma oppure se è incinta!

<<sua moglie si sarà presa la maternità, perchè non se la prende anche lei?>> domandò. <<primo, la maternità viene data alle donne appena uscite dal parto o a pochi mesi dal parto. Secondo, vivreste senza di me?>> domandai cercando di non pensare a mia moglie.

<<be... ha ragione, come faremo senza le sue brac- cioè le sue lezioni>> sorrise Angelica, la ripetente.

La campanella suonò, e grazie a dio io potei scappare via da quella scuola. 

Uscito da lì presi l'auto e tornai a casa, pronto alla tortura composta da pianti, pappe ogni 3 ore e bombe puzzolenti ogni be', ogni volta che toccava il latte. 

Ma il problema più preoccupante sono le mie magliette! Mi vomita addosso ogni due per tre cazzo!!!! 

Non voglio tornare a casa... io non voglio... mi fa paura quella bambina...




I love you dad - Mio Papà? Il Mio Eroe Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora