Le cose non sono mai come appaiono.
L'ho imparato quando da piccola, il grande uomo davanti alla sala da ballo che frequentavo per gli allenamenti da ginnasta, mi diede una caramella quando persi la mia prima gara.
Così, ho imparato che l'aspetto delle persone può ingannare.
Ho pensato che Ian fosse uno di quei uomini dal grande fascino e poco cervello, invece, si rivelò del tutto diverso.
Mi sono innamorata di lui, l'ho amato incondizionatamente e ancora oggi lo amo.
Lui è devastato, non sorride, non è più l'uomo di prima, sta combattendo una battaglia interiore che lo sta distruggendo pezzo dopo pezzo. Non voglio che si rovini, come ha fatto tempo fa.
Le parole di Paul mi risuonano nella mente, dal nostro incontro è passato del tempo, mi ha chiesto di rifletterci sopra.
Ma su cosa dovrei davvero riflettere?
Ian è sposato. Non c'è un modo per tornare indietro.
Io non voglio creare un nuovo uomo. Non voglio che lui diventi qualcun altro.
Mi sdraio sul divano di pelle, metto tra le mie braccia Lynx e l'accarezzo.
Lei fa le fusa.
Sono due settimane che mi divido tra il lavoro e casa mia, non ho dedicato molto tempo alle mie amiche.
Molte si chiedono cos'è successo.
Non ho fatto parola con nessuno del mio incontro con Paul.
Il campanello di casa suona. E guardo l'orologio appeso sul camino istintivamente.
Non aspetto nessuno.
Mi alzo dal divano, e arrivo alla porta di casa confusa.
Quando la apro, un sorriso grande come quello di una casa si forma sul mio viso.
Due braccia esili mi avvolgono e mi sento subito a casa.
<<Sorpresa!>> mi sussurra al mio orecchio una voce soffice come lo zucchero filato.
<<È una bella sorpresa!>> dico staccandomi dall'abbraccio per guardarla.
<<Volevo vedere la mia piccola Neens!>> sorride lei.
Poi con aria imbronciata, mi chiede: <<Non fai entrare in casa la tua vecchia?>>
Faccio qualche passo indietro e lei entra sorridente.
Si guarda in giro e poggia la sua sciarpa e il cappotto sul divano all'ingresso.
Poi teatralmente con le mani sui fianchi mi fulmina con lo sguardo.
<<Cos'è quell'aria angosciata?>>
Alzo le spalle e mi accomodo sullo sgabello della penisola al centro della stanza.
<<Nulla mamma. Sono felice che tu sia qui.>> faccio un mezzo sorriso.
Lei non se la beve, con aria accusatoria si siede di fronte e poggia una mano sulla mia gamba.
<<Figlia mia, ti ho portata in grembo per nove mesi e ti conosco da ventisette anni, non puoi pensare che mi beva le tue frottole.>>
Il suo viso si è addolcito e adesso mostra un sorriso comprensivo.
Sbuffo e rilasso le spalle.
<<Sono confusa. Non riesco a prendere una decisione, anche se l'ho già presa tempo fa. Diciamo che non riesco a prendere la stessa decisione.>>
Lei mi guarda con l'aria confusa.
<<Bambina mia... sono tua madre e vorrei tanto che tu ti aprissi con me...>>
Si alza dallo sgabello e si avvicina a me, mi prende le mani.
<<Sono venuta qui, ti ho fatto questa "sorpresa", perché è da un po' di tempo che faccio finta di credere che tu stia bene, ma adesso vorrei sapere la verità. Perché sei spenta?>>
Mia mamma è la persona più buona e dolce al mondo, ricordo ancora oggi come mi confortava quando mi sanguinavano i piedi dopo ore di allenamento.
Lei era sempre pronta a darmi una caramella, un abbraccio e un asciugamano.
Mi faceva sentire bene anche con poco.
Adesso che sono crescita, ho cercato di regalarle il mondo, ma lei rifiuta puntualmente.
Mi dice che nulla di comprato può essere meglio del mio sorriso.
Adesso che è qui e mi osserva quasi come se le stessi nascondendo un omicidio, mi sento male.
<<Ho un problema, uno grosso direi... è da un po' di tempo che mi frullano pensieri non nuovi in testa, diciamo che non solo nella mia testa... la colpa è tutta del mio cuore.>>
Lei si illumina.
<<Hai aperto di nuovo il tuo cuore?>>
La sua felicità, mi fa male al cuore.
Quando saprà la verità, non sarà così sprezzante.
Mi salta al collo e mi abbraccia.
<<Lo sapevo! Forza, racconta tutto alla tua vecchia!>>
Respiro profondamente. Non voglio deludere l'unica persona che mi è sempre stata vicino.
Ma gli occhi felici di mia madre, mi fanno pensare che non accetterà una risposta vaga.
<<Come tu sai... qualche mese fa, sono tornata dove tutto è cominciato... dove ho costruito il mio presente e anche il mio futuro...>> mi prendo una pausa e approfitto per guardare negli occhi mia madre.
I suoi occhi nocciola mi mostrano tutta la sua confusione.
Mi incita a finire ciò che ho iniziato.
<<Sono tornata sul set di TVD. Ho rincontrato molte persone e tra queste, una in particolare mi ha regalato molte emozioni.>>
Mia madre si siede di fronte a me, con gli occhi sgranati mi fa cenno a continuare.
<<Mamma... io...>>
<<Continua!>> il tono di voce mi fa tremare e acconsento a continuare.
<<Ho baciato Ian, mi sono fatta trascinare dalla situazione, dall'emozione, non lo so....>>
Lei agita la testa in segno di disapprovazione.
<<È stato il tuo cuore. Tu ami e amerai sempre Ian. Non puoi mentire al riguardo.>>
Mia madre ha ora gli occhi addolciti e il viso rilassato. Mi prende le mani tra le sue.
<<Cosa hai deciso di fare?>> chiede guardando dritta nei miei occhi.
Tiro un soffio di sollievo.
<<C'è molto su cui riflettere. Non so da dove iniziare.>>
Mia madre alle mie parole si alza e mi poggia una mano sul petto.
<<Inizia, ascoltando questo, lui non sbaglia mai.>>
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Never more without you! #Nian
FanfictionNina Dobrev e Ian Somerhalder si incontrano sul set di The Vampire Daries, da lì a poco qualcosa in entrambi scatta e si ritrovano a nascondere al pubblico la loro storia d'amore. Gli occhi attenti dei paparazzi, tuttavia fanno sì che entrambi confe...