Capitolo uno. - "Carte."

2.2K 151 11
                                    

Ogni arto?

Guardò la donna davanti a lei, era leggermente più alta della piccola, ma questo non significava che fosse molto più forte.

«Ogni arto?

Disse solo quello, Lauren la portò lontano da lì ordinando ad un'altra donna di ammazzare tutti i prigionieri.

«Chi... Chi era quella?» la guardò.
«Keana Issartel, la mia collega.» disse la donna mentre la portava in una stanza.

Lì c'era luce e il caldo si faceva sentire. «Che cos'è questo posto?» chiese Camila e Lauren le prese con violenza il viso in modo che gli occhi della fragile si incontrassero con i suoi.

Vedeva un verde spento in quelle due gemme, sospirò intensamente, non aveva tanta paura.

«Allora, Karla.» disse Lauren mentre la guardava con attenzione.
«Perché sono qui?» le parlò sopra. «Cosa fai a quelle persone?»

«Visto che tu hai visto cose che non dovevi vedere, credo che dovrò ammazzarti.» disse Lauren.

«Come sai il mio nome?» chiese Cabello e lei strinse la mascella iniziando a innervosirsi.

Lauren Jauregui's P.O.V.

Forse non era il caso di ammazzare una ragazza bella come lei. Avrei dovuto tenerla stretta a me e torturarla ogni giorno.

Sapevo della sua depressione e sapevo anche che le sarebbe piaciuto provare quel dolore allucinante sulla propria pelle.

Sorrisi, decisi così di rispondere alle sue domande.

«Io so tutto di te, so anche di Dinah, ma lei principalmente non mi interessa.» dissi. «Non ti dirò cosa succede a quei prigionieri.»

«Perché?»

«Perché quelli non sono cazzi tuoi.» dissi prendendola per le spalle.
«Li uccidete?»

«Ho delle carte.» dissi e lei mi guardò storto senza capire. «Grazie a quelle carte riesco a conoscere qualsiasi cosa delle persone. E vedo che tu sei parecchio triste.»

«Solo per...»

«Perché ti hanno rifiutato.» dissi passando le unghie sulla sua guancia pressando. «Povera piccola stella...» dissi raschiandole la guancia destra. Avevo delle unghie affilate.

«Continua...» disse lei trattenendo le lacrime dal dolore.
«Mi diverto a stare con i miei amici "felici", poi esaudisco il loro desiderio più grande.»

«Quale sarebbe?»

«È un segreto, non si dice.» dissi io portandomi il dito davanti alle labbra.

Vidi come Camila mi diede una spinta per andarsene, io riuscii ad afferrare il suo polso e tirarla contro di me. «Vedo che tu non hai ben capito.» dissi.

Camila Cabello's P.O.V.

Sospirai intensamente. «Se non ti spieghi è ovvio che non riesco a capire.» dissi.

«Ugh.» mi diede uno schiaffo e mi fece cadere per terra, si mise sopra di me e afferrò il mio collo. Le sue unghie piano si stavano conficcato nel mio collo, facendomi male.

Non riuscii a respirare, poggiai una mano sul suo polso e strinsi. «Non... Mi fai male...» dissi.

«Penso che tu questo lo possa intendere come un indizio...» disse Lauren sulle mie labbra. «Ora ti farò portare dagli altri.» sorrise.

«Dove?»

«Dagli altri "ospiti".» disse specificando per poi alzarsi, mi prese per i capelli e mi accompagnò dalla sua "collega".

«Portala nella stanza degli ospiti, Keana.»

«Va bene.» disse lei e io mi guardai intorno mentre Keana prese il mio collo e mi portò via. Ero in trappola.

Mi mise in una cella e mi legò alla caviglia con una catena. «Da qui non ti potrai muovere fin quando non verrai presa per essere ammazzata.»

«Beh, vorrei sapere come riuscissi ad uscire da qui visto che avete voi le chiavi...» dissi.
«Stai zitta prima che ti squarci come se fossi un animale.»

Mi misi in silenzio temendo il peggio. «Ecco, ora va molto meglio.» disse lei e mi lasciò marcire nella cella.

Cosa mi sarebbe successo? Sarei veramente morta? Volevo solo andarmene via. Sperai con tutto il mio cuore una mano da parte di Dinah.

Lauren Jauregui's P.O.V.

Ero nella mia stanza a controllare le mie carte su una scrivania dal piano rosso. Il mio sguardo serio scorreva per tutte quelle figure che mostravano i volti degli abitanti di Miami.

Iniziai a dividere le carte in due mazzi, quelli ancora in vita e quelli no. I morti stavano aumentando e le mie celle frigorifere si riempivano vista d'occhio.

Mi soffermai su una carta, forse la più bella tra tutte. Era quella di Karla Camila Cabello. Il suo sguardo era impaurito e dietro di lei c'erano delle palme.

Amava molto l'aria tropicale. Piaceva anche a me a dirla tutta. Sospirai, intensamente.

Dopo aver guardato attentamente la carta da gioco, decisi di spostarla in avanti, lontana dai due mazzi.

Non sapevo dove metterla con l'esattezza ma sapevo benissimo che al momento non l'avrei uccisa.

Continuai a scorrere le carte ma mi fermai di nuovo. La mia mente stava pensando troppo e la mia fame stava iniziando a farsi sentire.

Mi alzai dalla sedia, lasciando la carta di Dinah Jane Hansen sul piano delle persone che avrebbero continuato a vivere. Andai verso la sala da pranzo e aprii la cella frigorifera per poi prendere una busta che conteneva un cadavere.

Keana venne da me.

«Preparo io.» disse lei e io annuii piano. «Mi raccomando, dai il meglio di te nella cucina.» dissi per poi spostarmi.

Mentre stavo tornando in camera mia per riprendere a controllare le carte, sentii delle lamentele. Mi girai e vidi che provenivano dalla stanza là giù, in quella dei prigionieri.

Mi avvicinai e aprii la porta. Karla stava piangendo e il mio cuore lo sentii bruciare. Mi avvicinai da lei.

«Che vuoi? È già arrivata la mia ora?

«No, hai per caso paura di morire?» chiesi.

«Sì, tanta.»

Sospirai e la lasciai da sola nuovamente.

Tornai in camera e vidi come la carta di Dinah era posta in modo ordinato su quella di un altro cittadino.

Decisi di spostarla da lì.

Qualcosa mi proibii di metterla sopra le persone che sarebbero dovute crepare. La portai a fianco a quella di Camila. Loro due non le avrei ammazzate.

Andai a svegliare le mie due amiche, Normani Kordei e Allyson Brooke.

Vedevo stanchezza nei loro volti. Avevano sicuramente dormito male.

«Buona sera, ragazze.» dissi.
«Ciao Lauren.» sussurrò Kordei. «È pronto?»

«Non ancora.»

«Chi mangiamo oggi?» chiese Ally.

«Jonathan, un ragazzo di diciassette anni.» risposi io.

caníbalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora