Capitolo quattro. - "Oh, merda."

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Rimasi in silenzio davanti a quella scena, Lauren piano piano si stava avvicinando a noi, Ally guardò il capo e io mi morsi il labbro. «Lei sta prendendo questo bambino!» la ragazza dagli occhi verdi guardò come Ally manteneva per il polso il piccolo disperato.

«Non mi interessa, Lauren! Dobbiamo portarlo via.» disse e Lauren incrociò le braccia guardando Ally con superiorità.
«Sai benissimo che comando io qui, Ally.» disse e la bionda abbassò lo sguardo per poi lasciare il polso del bambino.

«Sai benissimo quello che stai facendo, Lauren. Stai attenta.» Ally le diede una spallata per poi andare al piano di sopra. Io rimasi sola con Lauren che mi guardava.

«Grazie per averlo risparmiato.» dissi e guardai il bambino che stava tremando dalla paura.
«Non mi interessa niente dei tuoi ringraziamenti, ti voglio in camera alle 08:30 P.M., vedi di non tardare o ti stacco la testa a morsi.»

Rabbrividii, guardai come la ragazza se ne andava da me, lasciandomi un senso di vuoto, erano le 08:20 P.M., quindi, tra dieci minuti dovevo trovarmi lì. Percorsi le scale e non appena arrivai davanti alla camera di Lauren, vidi come stava salendo anche lei. Eravamo di nuovo faccia a faccia.

«Cosa c'è?» chiesi io guardandola e lei scosse la testa e abbassò la maniglia per poi farmi entrare.
«Svelta.»

Io entrai dentro la stanza e una spinta mi fece cadere sopra il materasso del letto. Mi alzai e girai il viso quando lei stava chiudendo la porta a chiave. Non appena si avvicinò a me, le sue mani mantenevano un bavaglio, con questo coprì la mia bocca in modo che non potessi più parlare.

«Sai che ora sei mia, vero? Di mia appartenenza.»

I miei occhi erano spaventati, ma non appena la mano di Lauren stava accarezzando i miei capelli, sentii quasi benessere. «Non aver paura. Scopare con me sarà divertente.» sorrise e io annuii piano.

La sua mano tolse i miei pantaloni, la guardai con timore, il fuoco nei suoi occhi, mi portò la mano verso di lei facendomi accarezzare la sua intimità coperta. Non potevo parlare. Sentivo come le sue mutande iniziavano a bagnarsi.

«Cazzo stai aspettando?» disse Lauren e io abbassai le sue mutande facendo si che la mia mano andasse al contatto della sua pelle. Le sue mani alzarono il bavaglio, togliendolo dalla mia bocca per poi bendarmi gli occhi, ero distesa sul letto.

Sentii qualcosa sulle mie labbra, il rossore aveva preso vita sul mio viso, presi tutta la sua intimità in bocca. Le mani di Lauren stavano mantenendo i miei capelli in una salda presa, mugolai per il dolore di come li tirava. «Forza, baby, fatti sentire.»

Iniziai a svolgere l'orale, Lauren nel mentre stava oscillando con il bacino sulla la mia bocca, i suoi gemiti si facevano sentire. Dopo una serie di minuti, sentii come del caldo piombò dentro la mia bocca, come un treno in corsa.

Era venuta.

«Ingoia.» disse e io quasi esitai. «Fallo.» insistette e io ingoiai i suoi umori.

«Vuoi essere fottuta da bendata o?» mi chiese e io i pensai.
«No, voglio vedere ciò che fai.» dissi con voce impastata.
«Okay.» mi tolse la stoffa dagli occhi. «Voglio che trattieni ogni gemito, non devono sapere che ti sto fottendo.»

«Lauren...»

«Fa ciò che ti dico.» disse mentre tirava i miei capelli, ero seduta sul letto mentre lei era inginocchiata leggermente. Le sue labbra mi baciarono, facendomi impazzire. «Non mettere nessuna resistenza, voglio che tu ubbidisca ai miei ordini, sono stata chiara?» chiese mentre mi stendeva sul letto. Le mie gambe si aprirono istintivamente.

Dopo che Lauren tolse le mie mutande nere, con una semplice azione di mani, decise di infilare un dito dentro di me, in modo normale.

Strinsi il lenzuolo e dalle mie labbra uscii un gemito che soffocati subito con una mano. «Porca troia.» disse pacata mentre restava dentro di me. «Oh, è caldo qui.»

«T... Ti piace?» le chiesi.

«Non ti ho dato nessun permesso per parlare.» mi diede un leggero schiaffo sul culo.

Mi diede una spinta con la mano e io spalancai gli occhi non appena mi sentii fottutamente piena. Lauren aveva iniziato solo ora a muoversi, le sue spinte forti e decise mi stavano aprendo come non mai. La mia schiena si inarcò, avevo troppo caldo. Le mani agili di Lauren, tolsero la mia roba che stava sulla parte superiore del mio corpo.

«Ah! Lauren!» gemetti e lei mi lasciò una sculacciata.
«Smettila,» disse ansimando forte. «Finirà che dovrò metterti di nuovo il bavaglio.»

«Fallo, allora!» dissi io non reggendo, ero in preda al piacere e quando Lauren aumentò la sua violenza con il dito, ne aggiunse un altro, urlai.

Costretta, Lauren decise di imbavagliarmi di nuovo. Dopo aver tolto le sue dita dalla mia entrata, si stese sul letto. «Vieni, stronza.» disse prendendomi per i capelli trascinandomi verso di lei. «Siediti sulla mia faccia, svelta.»

Dopo essermi seduta sulla sua faccia, decisi di oscillare con il bacino, le mie mani, molto più piccole delle sue, stavano toccando il suo addome. «Oh, merda. Quanto ti scopo bene.» disse mentre lasciava delle sculacciate sulle mie natiche ripetutamente. «Ti fotto come una bestia.»

Mentre io facevo avanti e indietro con il bacino, Lauren allungò le mani coprendo i miei seni, li palpò per bene.

Mi tolsi il bavaglio, e guardai Lauren un po' Lauren nelle sue azioni, mise la lingua dentro la mia entrata e la mosse velocemente. Oscillai più velocemente, presa dal piacere e della voglia di scopare di più. Lauren mi tolse da sopra il suo corpo, si mise sopra di me, baciandomi con foga. Si staccò subito dal bacio e mi mantenne le gambe, le ginocchia rimasero attaccate al mio petto. La sua lingua scorreva ad una velocità devastante, i miei umori continuavano ad uscire.

«Fottimi, Lauren, fottimi con la tua cazzo di lingua!»

«Merda, Camila!» la sentii grugnire.
«Sto venendo.» dissi respirando pesante e aumentò quella velocità, mise tre dita dentro.
«Cazzo, vieni per me, troia!» disse Lauren baciando il mio seno.

«Merda! Ci sono!» urlai io con continui spasmi, mi venne un violento orgasmo, degno di nota. Lauren accolse per metà degli umori sulle sue dita, il resto in bocca. Mi lasciai cadere sul materasso, il mio respiro era affannato.

Dopo essersi messa sul letto, io alcuni istanti dopo gattonai verso di lei, stendendomi sul suo corpo. Il lenzuolo aveva coperto i nostri corpi, Lauren in silenzio stava accarezzando i miei capelli. «Hai un bel fisico, Cabello.»

«Lo so.» dissi.

«Ti va di... Essere il mio "giocattolo" sessuale?» mi chiese e io rimasi in silenzio senza sapere a cosa rispondere.

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