Sing of the time 3.

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SING OF THE TIME 3.

Harry'pov.

"Sai, Y/N, sono molti anni che non ci sei più ormai. Sono passati 40 anni da quando non mi sveglio più con te accanto, sono 40 anni che ho perso la voglia di vivere. Ho perso la mia ragione di vita. Eppure tiro avanti, lo faccio per te, Y/N.

Dimmi, mi stai sentendo?

Spero che tu lo stia facendo perché io ti sento ogni giorno, qua vicino a me, anche se tu non ci sei davvero.

Dicono che non si debba pensare sempre al passato, ma vedi, è proprio questo il punto; io non sono mai andato davvero avanti, io continuo a rivivere il passato giorno dopo giorno.

Sto diventando vecchio, Y/N, sto dimenticando tutto, ma non dimenticherò mai te.

Ricordo che quando abbiamo saputo della tua malattia, io pensavo a quanto la vita fosse spietata, e lo penso ancora. Pensavo che però, dovevo accettarlo, perché questo era il segno del tempo, il segno che la vita aveva deciso per te.

Io sto affrontando la vita, Y/N, anche se so che la vincitrice sarà sempre una. Questo gioco ha sempre e solo una vincitrice e presto o tardi, vincerà su tutti. E tu lo sai perfettamente. Sai, quando entro nella nostra stanza, tutto mi fa sentire la tua mancanza, tutto ricorda te. A volte stringo il cuscino e mi immagino che tu sia lì al suo posto, tra le mie braccia.

Tra le mie braccia, proprio dove ti ho persa.

Ma io ti stringo ancora, non ho mai smesso di farlo. Mi sembrano così lontani i tempi in cui c'eri tu vicino a me...Sento la tua mancanza ogni singolo giorno, da quando mi sveglio a quando mi addormento, sempre senza di te. Ma non te ne do una colpa, non l'ho mai fatto. L' unica colpevole è quella che ti ha portato via da me, così velocemente. Credi che si possa tornare indietro nel tempo? Credi che la vita ce lo permetterebbe?

Ti amo, Angelo mio, non ho mai smesso di farlo. Ci rincontreremo un giorno, molto presto. Aspettami. A presto, Y/N."

Harry si alzò da terra con un po' di fatica; non era più giovane come una volta. Si asciugò quelle poche lacrime sfuggite dai suoi occhi e rivolse un ultimo sguardo alla lapide. Un piccolo sorriso si impresse a fatica sulle sue labbra.

Lui voleva sorridere, doveva sorridere. Non avrebbe lasciato che la morte ghignasse di lui, non voleva dargliela vinta. E non l'avrebbe fatto.

Lui avrebbe combattuto, e solo quando sarebbe arrivato il suo segno si sarebbe lasciato andare. Ma ora voleva combattere, voleva resistere. Per lei. Per quella che non aveva mai smesso di amare, per quella che l'aveva lasciato troppo presto. Per lei, che era ormai diventata il tutto per lui.

Per lei che era diventata la sua forza, la sua sopravvivenza, la sua vita.

-Con amore,
A xx.

Immagina- Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora