Che cosa mi hai fatto?

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  Per Stiles quella mattina non voleva passare, le lancette non avevano intenzione di muoversi e di far arrivare la sera, così da permettere al ragazzo di vedere nuovamente Derek. Nonostante ormai si fosse arreso ai suoi pensieri
che continuavano a vagare verso il licantropo, non poteva credere che quell'abbraccio fosse stato vero e che Derek gli avesse detto che il suo odore gli piacesse.

- Ehi Scott. – Stiles si girò verso il suo migliore amico.

- Che c'è? Vuoi prendere un'altra punizione? –

- Che odore ho? – Ignorò le parole dell'amico.

- Perché lo chiedi? –

- Curiosità. –

- Durante la lezione di Harris?-

- Mi vuoi rispondere invece di parlare tanto? –

- Dolciastro, delicato. Come quelle caramelle morbide al sapore di miele e al latte! – Scott gli rispose facendo spallucce, quello era un suo parere.

- Grazie, so di caramelle mou. – Il ragazzo si chiese se Derek fosse goloso di dolci. Esausto e con i pensieri che gli avevano mandato in tilt la mente, poggiò sconfortato la testa sul banco.


Stiles stava tornando nella sua stanza per riposarsi un momento, aveva qualche ora buca e voleva approfittarne per un sonnellino. Stava attraversando quel piccolo corridoio all'aperto che univa i due edifici e ripensava a come quella stradina la notte lo portasse a Derek. Neanche finì di pensare il suo nome che il lupo gli era di fronte e al ragazzo si bloccò lo sbadiglio a metà.

- Giorno. – Disse semplicemente.

- Hai sonno, bell'addormentato? – Scherzò Derek, entrambi erano nervosi.

- La smetti di chiamarmi come le principesse Disney? –

- Tu smettila di comportarti come loro! –

- Io non ... perché sei qui? – Stiles si arrese alla discussione.

- Tu la notte non esci più dall'edificio. –

- Cos... Perché? –

- C'è una strana creatura che cerca vendetta e gira per la scuola di notte. –

- Ok è una buona motivazione. – Sbuffando si passò una mano fra i capelli. – Ti piacciono le caramelle mou? – Chiese improvvisamente Stiles, facendo nascere un'espressione confusa e perplessa sul volto del lupo.

- No, e che diavolo centra questa domanda adesso? –

- Beh... nulla è che ho sonno e quindi dico cose senza senso. – Derek fissò per un momento il ragazzo e preferì non approfondire l'argomento.

- Buonanotte Stiles. –

- Derek. – Stiles pronunciò semplicemente il suo nome a mo' di saluto.

Il ragazzo raggiunse la camera ma non prese subito sonno, l'incontro che avuto lo aveva frastornato un po', non sapeva come comportarsi. Il ricordo dell'abbraccio, però lo aveva cullato: immaginando che il calore delle coperte fosse prodotto dal corpo del lupo.

Quando la sveglia sul comodino suonò, il ragazzo capì che era arrivata l'ora delle lezioni del cacciatore. Pigramente si alzò dal letto per raggiungere la palestra e cominciare la lezione.

L'allenamento fu semplice: esercizi per tenere il corpo riscaldato e per fortificarlo, niente di nuovo, quindi lezione noiosa per il povero umano che non vedeva l'ora d'imparare qualche intruglio "scaccia lupi". Scott aveva sempre lezioni diverse dalle sue, molte volte si allenava da solo con il preside, "un lupo che ne allena un altro, ovvio" pensò Stiles.

- Stiles, avvicinati. – Chris aveva richiamato Stiles per dargli un libro.

- Che c'è? –

- Il preside mi ha detto di darti il nostro bestiario, vuole che tu sia preparato ad ogni tipo di creatura che potresti incontrare. –

- Un bestiario? Fantastico! – Stiles aveva già iniziato a leggerlo.

- Stiles non devi leggerlo ora, sfoglialo con calma e cerca d'imparare il più possibile, magari condividilo anche con Scott - i due ragazzi si guardarono dubbiosi. –Ok forse è meglio se riassumi l'essenziale a Scott. –


Non potendo uscire, quella notte Stiles scese nella saletta dell'edificio con il bestiario, non vedeva l'ora di leggerlo e di cercare la creatura che lo aveva attaccato. Si mise subito a sedere sulla poltrona incrociando le gambe e poggiandoci di sopra il libro, alla prima pagina sembrava di essere nel telefilm Supernatural. Stava impazzando dall'eccitazione, ogni pagina era un esclamazione fra lo stupore e la gioia.

- Ora fai così, ma se te li trovi davanti? Salti di gioia come una fan? –

- Oddio santo! Ti prego smettila di spuntare fuori come un serial killer. – Stiles era saltato dalla poltrona a causa dello spavento.

- Chi ti dice che non lo sia? – Derek era dietro la poltrona serenamente, con le braccia incrociate dietro la schiena.

- Hai detto che non lo sei. – Rispose facendo spallucce per poi risedersi.

- Ti fidi di quello che dico? –

- Abbastanza da non crederti un assassino. –

- Bene. –

- Ti vuoi sedere o rimani lì in piedi? – Stiles fece posto, sistemandosi in un angolino attaccato al bracciolo e tornando a sfogliare il bestiario.

- Cerca 'Kanima'. – Suggerì l'alpha prendendo posto accanto al giovane.

- È stata un'idea di tuo zio ... gli hai detto che quella sera ero con te? –

- No, ma quel tipo è strano.-

- Guardando il nipote.. non mi sorprende per nulla. –

- Ahi! – Derek aveva tirato un pizzicotto al polpaccio del ragazzo. – Dannato Sourwolf. –

- Torniamo ai nomignoli? –

- Te lo meriti, mi hai fatto male! – Il ragazzo si massaggiò il punto ferito.

- Tu mi hai dato dello psicopatico. –

- Non è vero! –

- Io chiamo mio zio così. –

- Se tu e tuo zio non siete in ottimi rapporti, non te la devi prendere con le mie gambe! –

- E tu saresti un futuro cacciatore? –

Stiles non rispose, aveva trovato la pagina riguardante il Kanima e cominciò a leggere. Ad ogni riga i suoi occhi si spalancavano, non poteva credere che un essere del genere girasse per la scuola.

Derek per tutto il tempo fissò Stiles che leggeva attentamente tutto quello che c'era scritto sul libro, l'espressione del ragazzo cambiava ad ogni riga o parola e l'alpha poteva capire che quello che leggeva lo spaventava. Impossibile non aver paura, anche lui aveva ne aveva provata quando lo zio lo aveva informato.
Stiles chiuse il libro sospirando, gli occhi chiusi come ad analizzare tutto quello che aveva letto.

- Bene, siamo fregati! – Esclamò poi il ragazzo.

- L'hai presa bene. – Stiles si stiracchiò, chiudendo il libro si rese conto che Derek era seduto sul divano insieme con lui, rendendolo nervoso. – Mi annoio! –

- Non metterti a fare Hansel e Gretel per la scuola, è pericolosa. –

- Avevamo detto niente nomignoli e poi loro sono due, io sono solo. –

- Gretel non è una principessa. –

- Senti un po' Hansel tu conosci questo posto da cima a fondo perché non ... –

- No! Fin quando non capiremo come sconfiggere il Kanima e che diamine vuole da questa scuola, tu starai buono ... e non chiamarmi in modi scemi. –

Derek afferrò una gamba del ragazzo e con un solo strattone lo fece scivolare vicino a lui. Stiles slittando si ritrovò sdraiato sul divano, con l'espressione di chi non capisce cosa sia appena accaduto. L'alpha con una sola mossa fu sopra il ragazzo che vedendolo a un centimetro dalla sua faccia arrossì.

- Derek? –

- Stiles, che cosa mi hai fatto? – Il lupo fece scivolare la punta del naso sulla pelle del collo del ragazzo, quel poco che non era coperto dalla felpa. Stiles chiuse gli occhi e dalla sua bocca scappò un piccolo gemito. Quando li riaprì Derek non c'era più.

- Stupido! – Il ragazzo si mise una mano sugli occhi sospirando seccato e frustrato per il gesto del lupo.

Derek era sul campanile e teneva lo sguardo fisso nel vuoto, il gesto impulsivo che aveva compiuto lo stava tormentando, se non se ne fosse andato non sarebbe riuscito a controllarsi e di certo Stiles non gli veniva incontro con quella sua stupida parlantina, quelle sue guance perennemente rosse e quel dannato profumo dolciastro.

Stette lì sopra per qualche ora, aspettando anche che il kanima si facesse vivo così poteva sfogare un po' di rabbia e nervosismo su qualcuno, però nessun tipo di creatura quella notte si presentò. Seccato se ne andò a dormire, una buona dormita è sempre il miglior rimedio per scacciare i pensieri.

Era metà mattina quando un parlottare continuo svegliò Derek che riconoscendo la voce cercò di soffocarsi con i cuscini: Stiles si era nuovamente perso ed era tornato nell'ala chiusa della scuola.

- Perché quell'idiota ogni volta che si perde deve venire qua? – Borbottò Derek nel cuscino.
Controvoglia si alzò e questa volta non entra dalla finestra, andò dritto al problema. Prese la strada che portava al corridoio: quello che a qualcuno poteva sembrare un'aula, in verità era una mini entrata per il suo appartamento.

- Dannato ragazzino, perché finisci sempre qua quando ti perdi? – Stiles era rimasto a bocca aperta, il lupo aveva un pantalone nero ed era a petto nudo. – Ehi sirenetta! Cos'è, non parli più? –

- Sei .... Sei .... Petto nudo. – Il ragazzo era imbarazzato e indicava con l'indice creando piccoli cerchi nell'aria.

- Tutto bene? –

- Mi chiedi se va tutto bene? No che non va bene! Ti sembra il modo di apparire? Perché sei qui mezzo nudo? E se mi perdo sempre è solo per colpa tua, stupido di un lupo con manie di apparizione e gesti che mandando in tilt me per giorni interi! –

- Idiota. – Risponde ghignando divertito Derek.

- Io idiota? Derek quello che mi sta distruggendo psicologicamente sei tu! –

- Potrei dire la stessa cosa. – Alzò il sopracciglio incuriosito dalle parole del ragazzo.

- Io non ti abbraccio e ti dico che mi piace il tuo odore, non ti metto a sdraiare sul divano e ti provoco strani e piacevoli brividi! – Derek gli aveva dato le spalle. – Dove vai? –

- È arrivato Scott a salvarti, per ora. –  

St. J.J. Hale High SchoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora