Addio Victoria Argent

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CAP.26



Erano tutti in piedi intorno a una tomba di una madre di famiglia, l'aria era fresca e l profumo di fiori aleggiava intorno a loro, un profumo dolciastro, quasi nauseante. Era il giorno del funerale di una donna forte che aveva messo la sua vita davanti a quella della figlia. Il prete stava raccontando qualcosa di lei, parole vuote di una persona che non la conosceva.

Chi poteva davvero dire di conoscere Victoria Argent?

Scott stringeva la mano ad Allison che non aveva smesso di piangere un solo momento per il dolore, nemmeno quando dormiva riusciva a fermale le lacrime.

Chris era un fascio di nervi misto alla rabbia e alla voglia di vendicare la moglie, gli occhiali scuri non coprivano i segni delle notti in bianco che aveva passato. Un uomo abituato a dormire con a fianco la donna della sua vita, come poteva ora sdraiarsi e rigirarsi per scoprire il suo lato freddo e vuoto?

Stiles era dietro a tutti, lui odiava i funerali, odiava le persone che fingevano di pregare per una donna che non conoscevano, che erano presenti solo per fare bella figura, per sussurrare pettegolezzi sulla famiglia che stava soffrendo e per i falsi sorrisi di dispiacere.

Non si stupì quando Derek apparve alle sue spalle, era sicuro che anche lui la pensasse in quel mod. Ricevette la conferma quando sbuffò perché aveva ascoltato qualcosa di troppo da delle signore nell'ultima fila.

Stiles continuava a guardare avanti dove c'era la bara ricoperta di fiori. Cercava di ricordare il funerale della madre, eppure tutte le immagini erano sfocate, annebbiate dalle lacrime di un bambino, non aveva mai ripensato a quel giorno, è il primo ricordo che si cancella della persona che si ama, perché non è in quel giorno che si vuole ricordarla.

- Lo stai facendo anche tu vero? Ricordare il funerale di tua madre, ma non ci riesci. – Derek aveva parlato tenendo lo sguardo fisso in avanti.

- Tu lo ricordi? –

- Si, mi ripetevo di imprimermi quel dolore nella mente da poterlo poi riversare sui nemici. –

- C'è ancora? L'odio intendo, so che il dolore non andrà mai via, ci si convive con quello. –

- C'era fino a qualche mese fa, poi ho incontrato un ragazzino fastidioso che lo ha fatto andare via. –

Stiles non riuscì a continuare a guardare avanti, i suoi occhi cercarono subito quelli del lupo per avere certezza di quello che aveva sentito e l'incontrarono, erano bellissimi e rispecchiarsi dentro di essi era un qualcosa di magico per il giovane che non lesse nessun dubbio, nessuna incertezza.

Il loro rapporto ormai era una base solida su cui appoggiarsi e un legame sicuro al quale affidarsi.

Derek posò una mano sulla spalla al ragazzo e senza aggiungere altro se ne andò da quel posto che per tanto tempo gli aveva fatto compagnia.

Stiles guardò Scott, vedeva come stringeva Allison e come le stava vicino, anche per il suo migliore amico quella situazione non era per nulla nuova, l'unica certezza che aveva di quel giorno, del funerale, era Scott al suo fianco a stringerli la mano.

Fino a qualche tempo prima avrebbe detto che loro due sarebbero stati le rispettive ancore, però le cose erano cambiate, Scott aveva incontrato Allison e lui Derek.

Derek. Si era innamorato di un lupo, non uno qualsiasi, di un Alpha originale con qualche problema di comunicazione, che riusciva a farlo arrossire ad un funerale.

Derek non si era allontanato senza motivo, l'assenza dello zio al funerale lo aveva insospettito molto, non era da lui non stare al fianco di un amico di famiglia, perché è quello che erano gli Argent per loro.

- Non dovresti essere vicino a Chris? –

- Non è ad un funerale che si dà il sostegno, dovresti saperlo. – Peter era sul campanile della chiesetta della loro scuola.

- Hai un piano? -

- Forse. –

- Quando? –

- Mancano un paio di mesi alla fine dell'anno scolastico. –

Derek non si scompose, sapeva che lo zio doveva preoccuparsi degli alunni della scuola prima di tutto. La morte di Victoria l'aveva rapidamente coperta facendo credere che era accaduto mentre la famiglia era in vacanza, ma quello non aveva risolto il problema delle voci e della preoccupazioni dei genitori.

Ennis non sarebbe stato fermo, non dopo aver eliminato un Argent così facilmente. Deaton aveva analizzato la ferita della donna, L'Alpha aveva usato i kanima per paralizzarla, ma la soddisfazione della morte l'aveva avuta lui inferendole una ferita mortale alla gola.

Peter non sarebbe stato a subire altri attacchi con probabili morti, aveva lasciato il controllo della scuola ed era andato a cercare quella che sarebbe potuta essere la soluzione contro i Kanima, non era sicuro che avrebbe funzionato, a quel punto però avrebbe provato tutto.

Derek era nello studio dello zio, frugava fra carte che erano sparse sulla scrivania, erano tutti documenti che riguardavano gli alunni della scuola. Peter gli aveva già scritto tutto quello che doveva fare nei prossimi giorni, aveva già pensato di lasciare la scuola, giorni prima.

Per Derek quello era un mondo che aveva evitato fin da subito dopo la mote dei genitori, si sentiva fuori posto la dentro, non aveva mai voluto quel tipo di responsabilità, non perché non sarebbe stato capace, semplicemente sentiva che quello non era il suo posto.

Preso dalle scartoffie non si accorse che qualcuno era entrato e aveva chiuso a chiave la porta dello studio.

- Quindi da oggi sei tu il preside? – Stiles si era seduto su una poltrona davanti la scrivania.

- Il funerale è finito? – Derek non alzò lo sguardo, era bastata la sola presenza del giovane per calmarlo.

- Si. Peter aveva avvisato tutti della sua assenza, immagino che tu lo abbia scoperto ora, o non staresti ringhiando a dei documenti. –

- Odio quell'uomo! –

- È un Hale. – confermò semplicemente il ragazzo, beccandosi una occhiataccia dal lupo. – non in senso negativo, ovvio, voi Hale siete delle persone fantastiche! –

- Perché sei qua Stiles? Non dovresti essere da qualche parte? Che so... a lezione? –

- Noi siamo stati esonerati dalle lezioni di oggi. Morivo dalla voglia di vederti dietro questa scrivania. –

Il ragazzo si era alzato dalla poltrona e si era appoggiato alla scrivania, proprio a fianco di Derek, con le braccia incrociate.

Derek girò sulla sedia e si alzò per afferrare Stiles per i fianchi, facendolo comodamente sedere sulla scrivania e appropriandosi delle labbra del più giovane.

- Sicuro del posto, sourwolf? –

- Hai chiuso la porta a chiave, credevo fosse un invito. –

Derek aveva ripreso ad attaccare il ragazzo, mordendo il collo e accarezzando la pelle sotto la camicia, mentre la giacca era già stata sfilata e lanciata sulla poltrona in precedenza. Stiles non era da meno, le sue mani avevano sfilato la maglietta del lupo e le sue labbra stavano lasciando baci sul suo petto nudo, le mani erano scivolate dentro i jeans per sbottonarli.

Derek sorrise malizioso per la fretta del giovane, aveva imparato a capire i movimenti e i gesti che il ragazzo faceva quando cercava un po' d'intimità fra loro, aveva capito che ormai non sarebbe andato da nessuna parte, che aveva trovato un posto a fianco di quel ragazzo che riusciva a cambiarlo con la sua sola presenza.

Le bocche venivano morse e leccate, le mani vagavano per il corpo togliendo ogni tipo d'indumento che poteva essere d'intralcio alla loro unione. Derek fece girare Stiles con il petto sulla scrivania, l'eccitazione del ragazzo era aumentata alla gentile e silenziosa richiesta del lupo che subito dopo aveva iniziato a baciare le spalle e a prepararlo per il prossimo passo.

Derek sostituì quasi subito le dita con il suo membro, i loro copri si desideravano troppo per prolungare quella che per loro era una tortura.

I movimenti iniziali erano sempre lenti, anche se il corpo del ragazzo lo reclamava, lo desiderava, non avrebbe mai voluto fargli del male, sostituire il piacere con il dolore.

Stiles però non era della stessa idea e cominciò a spingere con il bacino andando incontro alle spinte del lupo, regolarizzando lui la velocità dei movimenti.

Non appena i loro corpi cominciarono a fondersi e l'aria a riempirsi di gemiti, entrambi vennero.

- Spero che tuo zio non lo venga mai a scoprire. – Stiles si era alzato staccandosi qualche foglio dal petto.

Derek non aveva sciolto l'abbraccio, le sue labbra continuavano a marchiare la spalla del giovane.

- Non lo verrà mai a sapere. –



Peter aveva viaggiato per tutto il giorno, le sue ricerche e quelle di Victoria lo avevano portato fuori Beacon Hills, la struttura che si trovava davanti doveva essere quella conteneva la sua possibile soluzione. 

St. J.J. Hale High SchoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora