mi cercherai?no, ti troverò

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E' la vigilia di Natale.

Claudio è ancora scosso da quanto è successo a Verona qualche giorno prima, non sa nemmeno lui quanto tempo è passato.ha vissuto in apnea guardandosi le spalle. Questa è la vera paura, nulla è quello che ha passato prima di sentire quel boato, vedere volare calcinacci, la gente urlare e scappare da tutte le parti, pestando chi era già a terra ferito.

Brividi.Fumo.Rumore.Sirene.Ricordi confusi.Dolore ovunque.Smarrimento.La mano di Rosita che si stringeva alla sua come fosse la sua ancora di salvezza.Ma si stavano salvando a vicenda.

Paolo che si mette in piedi, li trascina dentro ad un portico per salvarli dalla gente che scappa.

Black out. Visite mediche, domande, pacche sulle spalle....troppo, troppo..Solo ora che è rientrato ad Oia si sente protetto, più tranquillo, meno in agguato.

E' indaffaratissimo e vuole restare tale perché fermarsi vorrebbe dire pensare.

Natale è la sua festa preferita da sempre e viverlo in un paesino di 3000 persone dove tutti si conoscono e tutti sono amici la rende ancora più speciale.Intima, famigliare.Come lui intende il NAtale

Da quando è rientrato, da quando è successo quello che è successo, non riesce a smettere di pensare a quanto la vita sia appesa ad un filo, di come un attimo ti possa cambiare la sorte

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Da quando è rientrato, da quando è successo quello che è successo, non riesce a smettere di pensare a quanto la vita sia appesa ad un filo, di come un attimo ti possa cambiare la sorte.

Rosita quella sera si era fermata a comprare le sigarette e Paolo ne aveva approfittato per prendere un caffè e fare pipì all'Urban.

Se non fosse stato per loro, al momento dell'esplosione sarebbero stati esattamente all'ingresso dell'arena e di loro sarebbe rimasto solo il ricordo ed un titolo di coda al TG.

Stringe i pugni sul bancone. Prima ancora di capire se era vivo ed intero, il suo pensiero era corso ai suoi genitori, agli amici e a Mario. Ma il fatto che lui non lo avesse cercato ....che avrebbe potuto morire senza averlo rivisto almeno una volta.Guardato in quegli occhi neri e lucidi, infuocati..."gli ho promesso di lasciarlo andare.."...gli manca l'aria. Deve uscire.

Si volta verso la ragazza che lo sta aiutando ad allestire la cena, che ogni tanto gli dà una mano al bar e le dice:

"esco un attimo, devo andare fuori, torno tra pochissimo. Riesci ad andare avanti tu con gli addobbi ed i preparativi?"

"certo, figurati"

"certo, figurati"

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Per aspera ad astra: attraverso le asperità sino alle stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora