papi?

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Il volo era tranquillo, almeno dal punto di vista meteo

Claudio invece non si teneva

Gregorio insieme a Mario cercavano di distrarlo, ma ormai le avevano provate tutte e nessuna aveva funzionato.

Si era mangiato le unghie fino a rosicchiarle nel vivo.

Aveva mangiato schiacciatine, bevuto succhi, girato su e giù.

Fortuna il volo era di una sola ora e poco più.

Altrimenti rischiava di essere buttato fuori dal portellone.

Il funzionario lo guardava, lo osservava, sorridendo. Gregorio cercava di capire se la cosa fosse positiva o negativa e se questo influenzasse il suo giudizio su Claudio.

Ma aveva capito, che il funzionario, un signore sulla sessantina, con forte accento milanese, adorava Claudio e la sua ansia genuina esattamente come loro. Non sapeva la sua formazione scolastica o professionale, ne era curioso, ma quello che era certo è che aveva un altissimo senso del giudizio, una forte empatia, un'ottima predisposizione a vedere le persone oltre l'apparenza.

"scusi, da quanto fa questo lavoro?"

"trent'anni"

"wooow, chissà quante ne ha viste."

"troppe, ma alcune me le ricordo ancora e credo che questo caso, sarà uno di quelli"

"perché? Se posso chiederlo, ma sa sono psicologo infantile e forse un giorno, vorrò anche io fare questo mestiere"

"perché è l'inaspettato...perché se richiedi di adottare un bambino, vivi sperando che accada, vivi in funzione che accada, lo attendi, lo vuoi, lo sai che un giorno, presto o tardi il telefono squillerà, ma per il signor Sona, tutto questa attesa, questo desiderio, non erano una variabile contemplata, non esisteva, capisce?mentre nel momento esatto in cui glielo ho detto, nel momento esatto in cui ha realizzato, ha capito, e l'ho sentito attraverso un telefono, che era nato per essere padre, che lo voleva, che era pronto e che non poteva che essere così. Non ho mai avuto dubbi che avrebbe accettato. Non ho mai dubitato del signor Sona. Quella è sua figlia. Nel momento in cui lo ha saputo, è nato un padre. Che era nascosto dentro un animo molto sensibile. Lo state osservando?"

"sì, ma lei cosa vede?"

"non è nervoso per sé, non ha paura per sé, non sta pensando a se stesso nemmeno per un attimo, lui sta pensando alla bambina, al suo bene, a cosa proverà...e questo è il dono più bello che possa farle..pensare per prima a lei. Sono certo che se lo fa ora che non l'ha mai vista, non potrà fare diversamente appena si vedranno, ed i bambini hanno delle antenne molto ricettive per queste cose"

Mario stava piangendo.

in silenzio

Col cappuccio tirato su.

Gregorio gli aveva messo una mano sulla gamba e l'aveva stretta.

"ehi"

"tutto ok...ha...ha ...."

"..ha trovato le parole giuste?"

"perfette direi..."

E così erano atterrati, avevano trovato Josè, erano saltati su un pulmino che lui aveva noleggiato, e si erano incamminati verso la casa che ospitava Sole

Claudio era isolatissimo dal resto del gruppo, era in una bolla di sapone.

Nessuno sava avvicinarlo, ma Mario, Mario sapeva di potere.

"clà?"

"sto respirando"

"per fortuna, arrivare cianotico di fronte a na bambina non è un bel biglietto da visita"

Bingo, Claudio aveva sorriso, le spalle si erano rilassate, la bocca aveva fatto una curva. Una curva che raddrizza il mondo.

"manca poco Mà..manca poco..."

"già", sono qui, un passo indietro, ma sempre qui, se ti volti, mi trovi, ok?"

"ti amo Mario..."

"ti amo anche io Clà, da morire. La tua felicità è la mia"

"la mia felicità siete voi"

Il funzionario si volta dal sedile verso di lor.

"siamo arrivati"

Claudio scende, come ipnotizzato ed entra nel salone, dove di spalle c'è una bambina che non può che essere Sole, ormai la conosce a memoria.

Si inginocchia di fronte a lei che si volta, si asciuga una lacrime, fa un sorriso dei suoi con mille denti e la guarda estasiato.

Sole lo guarda, con l'indice gli tocca una lacrima, inclina la testa verso destra e poi nasconde il viso tra le braccia dell'educatrice.

Rispunta dopo qualche secondo, con il sorrido più luminoso e speranzoso che ognuno presente in quella sala abbia mai visto.

Mario è una valle di lacrime, Greg cerca la professionalità, ma è commosso, il tempo si è fermato, la distanza tra loro è minima e Claudio sente scoppiare qualcosa dentro di sé, è amore, emozione, speranza, paura.

"tu eres mi papi?"

La sua voce, una melodia. Una musica che incanta, come le sirene

Le fossette sule guance quando ride, gli occhi liquidi come quelli di suo padre.

Lo guarda, lo scruta, lo squadra. Poi gli punta gli occhi addosso. E Claudio sente le lame, lame che squarciano il suo cuore per la felicità.

"mis ojos como los tuyos"

Ancora quella vocina, perfetta, con quell'accento " sí, tenemos los mismos ojos, ¿te gustan?"

"mucho papi"

Cara piccola Sole,

Tu sei la mia piccola, il mio girasole, il mio biscotto preferito. Dove potrei andare io senza di te? Cosa sarebbe la mia vita senza il tuo sorriso?Da quando l'ho visto sogno di dire qualcosa di spiritoso per farti sorridere ancora, ancora ancora. Come potrei vivere da oggi senza di te?se tu te ne andassi via con altre persone non me lo perdonerei mai.

Lo so che non sono la tua mamma, lo so che sono uno sconosciuto per te, ma sono il tuo papà, lasciamelo essere, fammi diventare all'altezza dei tuoi sogni. Forse tu sognavi una papà affettuoso e dolce, che ti coccolasse e abbracciasse spesso. E invece ti sono capitato io, che sono un pò un orso e che faccio tanta fatica ad essere affettuoso, ma imparerò, insegnami. Io ti insegnerò ad andare in bicicletta ed un sacco di altre cose, soprattutto ad essere felice, a cercare la felicità sempre e tu mi insegnerai l'amore, insieme a Mario. Non lo conosci ancora, ma ti piacerà, lui è quello che abbraccia, che coccola, che accarezzerà i tuoi ricci, ed io imparerò da voi.

Cara Sole, forse un giorno ti interrogherai su molte cose, su questa famiglia arcobaleno, sul nostro essere tuoi genitori, ma io ti dico che saremo molto simili, felici ed innamorati quanto lo sono le famiglie con una mamma ed un papà. Non ho mai immaginato di essere un padre, ma da quando so di te sei diventata il mio sogno: sogno una figlia come te di cui potermi fidare ed essere fiero. Il destino, Dio ci hanno messo sulla stessa strada, insieme, e anche se non ci risulterà sempre tutto facile ce la faremo. Io e Mario abbiamo il compito di aiutarti ad essere felice. Tu devi aiutarci ad imparare ad amarti. Io devo aiutarti a non avere paura e a sentirti amata.

Perchè anche se adesso fai fatica a crederci noi ti amiamo molto, e non permetteremo mai a nessuno di farti del male. Piccolo pulcino di cioccolato, che sei arrivata nella nostra vita a portarci il sole ti dico che siamo anche pronti a qualche tempesta, perché poi arriverà l'arcobaleno. Grazie di esistere e di essere mia figlia. Prego e spero tanto che un giorno tu sarai felice insieme a noi. Io ce la metterò tutta. E tu?

Tu papi Claudio


Per aspera ad astra: attraverso le asperità sino alle stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora