sto pensando a te

1.1K 142 15
                                    

Essere parte di una famiglia composta da 8 persone di base, cioè due genitori e sei figli, più ovviamente tutti i vari mariti e mogli dei fratelli, sulla carta è molto romantico, assolutamente da favola o da Mulino Bianco, ma se ci aggiungi che la tua famiglia è molto religiosa, i tuoi fratelli, tranne quelli in età da scuola elementare (o forse pure quelli), sono tutti fidanzati, sposati e con figli o in procinto di averne e tu sei gay, non è così semplice.

Tutto il fascino che si respira da fuori viene un po' meno quando ogni Natale chiedono della tua fidanzatina, del perché non porti mai a casa una ragazza e molte altre domande imbarazzanti e inopportune.

Amo la mia famiglia, l'ho amata anche durante gli anni di distacco e, se ne ho sofferto, è proprio perché li volevo nella mia vita, volevo trovare le braccia di mia madre quando il mio cuore sanguinava, avrei voluto trovare una pacca sulla spalla di mio padre quando ero felice, o sparlare coi miei fratelli di questa o quella fiamma che mi aveva fatto battere il cuore.

E' stato difficile stare lontano da loro, difficile e necessario.

E' stato doloroso non sentire squillare il telefono per giorni interi e pensare che alla mia famiglia non interessava più di me solo perché ero gay. Non perché avessi fatto qualcosa di male o di sbagliato, ma per il mio orientamento, che però per loro era sbagliato, era il male.

E' stato doloroso soprattutto perché me lo aspettavo, l'ho tenuto nascosto apposta e quello che avevo immaginato si era avverato.

Ero solo e giudicato per chi batteva il mio cuore. E se mi avevano allontanato e giudicato le persone che amavo, la mia famiglia, chissà il resto della società cosa avrebbe fatto.

E da lì la paura, l'ansia, il terrore dell'omofobia.

E dentro la consapevolezza di essere comunque una brava persona, una persona capace di amare...perché allora devo essere giudicato per chi amo? Se mi dovete giudicare, giudicatemi per come amo, se manco di rispetto, se maltratto, non per chi.

Il cuore sceglie chi amare, il corpo sceglie da chi essere attratto. Non c'entrano malattie, non c'entrano influenze esterne, è il mio cuore che sceglie chi amare.

E questo per lungo tempo non è stato compreso, è stato guardato con diffidenza.Io stesso sono stato guardato con occhi diversi.

Bastava così poco alla mia famiglia per allontanarmi?per scordare chi ero veramente?chi sono stato per tutti gli anni che non sapevano la verità? Cosa era camabito??La verità, non si è sempre detto, che rende liberi?

Quindi ora ero libero, ma solo.

Anzi, libero, ma deliberatamente abbandonato.

E per come sono sensibile io, proprio a livelli allucinanti, è stato come avere un pugnale in pieno petto, ed ogni giorno che guardavo il cellulare e non trovavo nulla, questo pugnale affondava. Oggi, le cose sono cambiate, ma la cicatrice è molto profonda.

Ieri che sono stato in una trasmissione ad affrontare tutti i miei fantasmi.

ieri che davanti a tutta l'italia e quindi tutti i parenti, ho messo in chiaro chi sono

ieri che ho detto a tutti inequivocabilmente chi sono

sono finalmente arrivato ad oggi.

E non vedo l'ora di vivere il domani.

Il mjo oggi è Claudio, la chiave di tutto sono stati quegli occhi che mi hanno fissato a lungo la prima volta che ci siamo visti.

Quegli occhi, mi hanno dato coraggio, e' come se la prima volta che si sono incrociati ai miei mi avessero detto "non sei più solo, ci sono io". E oggi sono io a dirgli "ci sono io per te" per affrontare tutte queste novità, queste sfide. Non mi tirerò indietro mai, mai più lo lascerò nel momento più difficile, mai più lo lascerò. (me tocco va)

E io ci ho creduto e sono rimasto, sono rimasto a lottare davanti a tutti, senza pensare minimamente a quello che volevano o non volevano facessi. L'ho fatto ebbbasta.

Ho smarrito la strada, lo ammetto, ma oggi siamo insieme...e se ho deciso di parlare del mio passato è perché la cosa che mi faceva pentire, sì pentire, mi tocca di dirlo, di essere gay, era la possibilità di rinunciare a sposarmi ed avere dei figli.

Proprio perché la mia famiglia è così, io amo la famiglia.

Io sono convinto di meritarne una mia.

Essere padre o marito, essere un buon esempio a casa, un buon educatore, un padre amorevole, un compagno fedele,onesto,presente...perché deve essere giudicato da chi non mi conosce e mi addita per il mio orientamento?

Perché devo pensare che un padre che picchia, beve o tradisce deve essere migliore e più meritevole di me, solo perché a me piacciono persone del mio stesso stesso?

Un bambino non può essere felice anche con me?

Non è l'amore che rende felici? O da chi lo si riceve?

Ero davvero arrabbiato, poi triste, poi rassegnato quando pensavo a me padre.

Quando pensavo a quanti bambini hanno bisogno di amore, una famiglia, un abbraccio sincero soffrivo e pensavo che la mia famiglia perfetta per la società, quando è stato il momento non mi ha abbracciato, non mi ha rassicurato.

Ho incontrato Claudio.

Ho pensato al matrimonio.

Mi sono imposto di non pensare ad altro.

Poi arriva una telefonata e cambia tutto.

Riapre ferite, che però diventano speranze, riapre sogni, che sembrano vicini.

Posso solo immaginare come sta Clà. Abbiamo affrontato il discorso figli, e anche lui ne avrebbe voluti. Ma la paura di un rifiuto ci ha sempre paralizzati.

Ora invece è cambiato tutto.

Esiste una bambina in questo mondo con il suo sangue, esiste sua figlia.

Non è più solo una idea, un sogno, una battaglia...è reale..oddio quanto è reale

E' famiglia...basta così poco per rendere felici decine di persone...lui, me, i nonni, gli amici, gli zii...e ultimo, ma non per importanza, una bambina che dal dolore trova decine di cuori pronti a battere e lottare per lei.

Claudio mi ha detto come si chiama. E sento che piangerò, piangerò di gioia da qui, fino al giorno in cui la incontreremo.

MarySol..Sole...tu sei proprio la luce che arriva nelle nostre vite, la luce della speranza. E i tuoi occhi, sono i suoi. Come posso sopravvivere a due paia d'occhi come quelli del Sona in giro per casa?

Come posso dimostrare a Claudio che chiedermi di far parte della vita di questa bambina mi ha spalancato una finestra nel petto da dove filtra la luce di Sole e mi scalda l'anima, come mai in tutti questi anni di vita?

Cosa devo fare per dimostrare a questa bambina che sarò all' altezza di stare al suo fianco?

Mi vorrà bene? Sarà orgogliosa di me?

Aspetto il giorno in cui svegliandola, si tropiccerà il viso e mi sorriderà, poi probabilmente me verrà n'infarto e potrò morire felice.

No, ma ce lo vogliamo immaginà il giorno in cui mi sveglierò con di fianco il Sona in canottiera bianca e poi andrò nell'altra stanza e troverò Sole con gli stessi occhi a sorridermi?

Sono grato a questa vita. Sono felice.

Chi si oppone alle famiglie arcobaleno, non capisce che preclude gioia.Non tutela un bel niente, preclude a qualcuno di essere amato come merita.

Ed ora questo aereo deve moverse, gna faccio più, voglio arrivà a Verona presto. E vedere Claudio dare questa comunicazione a chi lo ama come me. Ho bisogno di vedere visi che si illuminano della luce di Sole.

"pensieri di Mario"


Per aspera ad astra: attraverso le asperità sino alle stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora