guardami e respira

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<Mario, placati, se continuo così non garantisco...madonna santa...adesso esplodo, devo resistere, cos'è quest'uomo, quante cose ha imparato..oddio, non ci devo pensare, però...oh...>

"Mario, io....sto..."

"non t'azzardare" sorride, ma continua a colpirlo." Capisci come mi sento quando ti mordi il labbro?" .Lo sente sorridere, anche se è di spalle

MA una smorfia prende il posto del sorriso. Lo prende per i capelli, lo tira a sé.

lo sta sovrastando con tutto se stesso, Claudio lo lascia fare, tanto non passerà più di un'ora che gli ruoli saranno invertiti.

Perché non si erano bastati mai neanche prima, figuriamoci adesso, con tutto il tempo che avevano da recuperare.

Mario sussurra nell'orecchio di Claudio, gli morde un orecchio, continua a strattonargli i capelli, lo sente fremere e non riesce a fermarsi. Colpisce, colpisce ancora, e sente le urla soffocate nel cuscino di Claudio.

Lo vede che stringe i pugni, attorciglia le mani aggrappandosi alle lenzuola, mentre lui si aggrappa a Claudio: alla sua schiena, ai suoi fianchi, alle sue spalle...

Sente che è al culmine, e che anche Claudio non resiste più.

Si avvicina al suo orecchio..."lasciati andare..." e Claudio non si trattiene più, il cuore accelera, la testa gira, il piacere arriva e Mario lo segue, appoggiandosi sudato, stremato alla schiena perfetta e muscolosa di Claudio, candida, pulita, con i nervi a fior di pelle.

Una contrapposizione che lo ha sempre colpito: le braccia ed il busto tatuati, pieni di emozioni sotto pelle, legami d'inchiostro, ricordi colorati ed il resto del corpo perfettamente candido, senza la minima traccia di colore o imperfezione; Vederlo di schiena e vederlo di fronte era come vedere due persone differenti, ma sempre bellissime.

Claudio si gira a pancia in su: eccolo il Claudio tatuato, eccoli lì, 30 e più anni di vita fatti di immagini e momenti importanti immortalati sulla pelle. Mario si appoggia sopra di lui, con un dito percorre alcuni tatuaggi, è un gesto abitudinario, si sofferma su alcuni di cui ricorda perfettamente il significato. Sposta lo sguardo sull'avambraccio, sul loro tatuaggio, sul suo spazio privato sul corpo di Claudio: lo accarezza. Poi alza lo sguardo e trova Claudio intento a guardarlo con dolcezza, quasi lo volesse proteggere con lo sguardo.

"non ti ho mai detto che lo adoro..il disegno, il significato, ma soprattutto di avere un pezzo della tua pelle tutto per me"

"oh, bhè, molto più di uno...ti sei perso un paio di tatuaggi, fatti di recente"

Mario sgrana i suoi occhioni neri "vedere subbbito Clà...perché non lo sapevo?"

"bhe li ho fatti dopo Roma, non avresti avuto modo di vederli"

E' in questi momenti che il panico assale Mario, la vecchia sensazione di attacco di panico, di impotenza, di insicurezza, di vuoto, di aria che manca...Clà se ne accorge...preoccupato si mette a sedere e lo tira a sé, di fronte a sé

"oh, oh, cosa c'è..gestiscilo Mario...non è ancora un attacco di panico, è solo un allarme...respira, guardami negli occhi. Guardami Mario..sono qui, sei qui, andremo in Australia..ci sei?"

"uh, uh"

"ok, seguimi...ce la farai ad imparare a camminare entro l'atterraggio, Bambi, o avrai l'imprinting dei canguri e ti dovrò trascinare in giro saltellante?"

Eccola la risata che ristabilizza il battito, il respiro, che ti libera, eccolo Claudio che lo capisce e lo salva, eccolo lì.

Per aspera ad astra: attraverso le asperità sino alle stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora