....

1.2K 134 11
                                    

Avevano parlato per un'ora buona, avevao fatto domande, ricevuto risposte, avevano riso, pianto, gioito, urlato

Un casino

Un casino felice, allegro, chiassoso

Poi era arrivata la foto, e poi un'altra foto che Claudio aveva chiesto al funzionario che seguiva la cosa.

Un crescendo di gioia, emozione, panico, progetti, sogni, immagini, proiezioni del futuro

Rosita avrebbe seguito tutta la logistica ricci, capricci, trucco e parruco, aveva esordito con "non intendo discutere con voi su questo eh"

I nonni si erano accaparrati i ritiri all'asilo, le torte, i biscotti, i giri in bicicletta. "è una femmina, non sono abituato, ho avuto sol dei maschi, ma secondo me ghe viene a pescare con me la piccola" Eros si era concesso di sognare una scena così bella che si era immagonato.

E tutti si erano commossi all'idea. Ognuno stava immaginando Sole nella propria vita. Persino Davide "io le insegno a far la schiumina col latte, sarà una campionessa di cappuccini già da piccola!"

Ogni presente si vedeva partecipare attivamente alla vita di Sole e questo è proprio quello che desiderava Claudio. Creare per lei una rete di protezione, di amore, ma allo stesso tempo una rete che se tesa poteva darle la sicurezza di prendere il volo e lanciarla nel mondo piena di sicurezze e di mani pronte ad incoraggiare e consolare.

Claudio li guarda, mentre sorseggia il suo spritz seduto sulle gambe di Mario che gli sfrega la schiena

"è andata bene no?"

"sì, ma adesso ho bisogno di uscire a fumare"

"ti accompagno Clà?"

"certo che sì"

Escono, e l'aria gelida di Verona li investe, Mario si avvicina a Claudio e nasconde il viso nel suo collo, affondando nel pelo del cappuccio e sfregando il naso gelato nel collo di Clà, che inclina la testa, socchiude gli occhi e con la barba gli sfrega l'orecchio.

Rimangono così per qualche secondo.

<quanto ti posso amare io, zuccone permaloso,geloso che non sei altro. Quanta bellezza hai portato nella mia vita, quanta vita hai aggiunto alla mia vita?cosa sei per me, cosa sei stato per me da quando ti ho visto per la prima volta su quello sgabello?vorrei ti vedessi coi miei occhi, vorrei che ti sentissi con il mio cuore, vorrei che tu fossi me per qualche istante per sapere quello che tu rappresenti, cosa provo.

Non è amore, è vita.

Ho sentito il freddo della morte, coricato in via Mazzini, dopo l'esplosione, ma non ho avuto paura perché era il freddo che sentivo dentro da quando ci avevano separato le menzogne di altri. Non puoi capire il senso di dolore, impotenza, il senso di soffocamento all'idea che tu mi odiassi senza che lo meritassi, che tu credessi ad una menzogna, che tu credessi a me come una persona diversa.

La paura, il gelo, il dolore.

Ed ora sei qui, appoggiato a me, totalmente disarmato e disarmante, che ti fidi, che mi ami, che mi credi. Mi sei venuto a cercare, hai buttato via, lontano, la paura, l'odio, i dubbi e sei venuto a cercarmi ovunque. Mi hai scelto, cercato fino a trovarmi>

"hai il cuore che va fortissimo Clà"

"sto pensando a te"

"ah"

<ma ti pare Claudio che adesso deve essere quello disinvolto che riesce a dire le cose così? Ogni volta rischio n'infarto.."

"adesso che lo sanno tutti, dobbiamo organizzare col funzionario, Gregorio e Josè il viaggio, e qui inizia la parte difficile"

Per aspera ad astra: attraverso le asperità sino alle stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora