Capitolo 11

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Che fastidio quando ti prude un punto della schiena dove fatichi ad arrivare.
È tutta la notte che mi da fastidio dietro la schiena. Ogni tanto mi muovevo nel letto per cercare di dare sollievo ma sembravo solo un cane quando si gratta per terra nel prato.

Mi costringo ad alzarmi e senza controllare l'ora, vado in bagno per farmi una doccia.
Di sicuro saranno le dieci o giù di lì. Il mio corpo si rifiuta di alzarsi prima. Ormai ho l'orgoglio biologico impostato, quasi non ho più bisogno di mettere la sveglia.

In più sto morendo di caldo. Fuori non credo ci sia una temperatura così alta, siamo in primavera e fa ancora un po fresco.
Poi bhe io sono abituata alle temperature in America, qui in Italia magari è diverso.

Ma nonostante il meteo di due paesi diversi, io ho comunque caldo.
Apro l'acqua e faccio scorrere per qualche minuto quella fredda, poi la regolo quanto basta per far si che non sia gelata e poi entro nel box.
Magari l'acqua mi aiuterà a far passare questo dannato prurito.

Resto sotto il getto dell'acqua per qualche minuto, lasciando che scivoli bene sulla mia schiena per allontanare il fastidioso prurito che mi fa letteralmente innervosire.

Provo poi anche con la spugna insaponata. Dovrei arrivarci.
E finalmente, quando passo la spugna sul punto preciso, la strofino per bene e provo sollievo.
Ci voleva proprio. Però mi sento tanto un cavernicolo. Come un orso che striscia contro un albero.

Finito, mi sciaquo e mi avvolgo un asciugamano attorno al corpo.
Sciolgo i capelli, li pettino per poi legarli di nuovo in una coda alta.

Quando vado allo specchio per vedere come stanno le mie ormai compagne di vita, ovvero le occhiaie, faccio un piccolo salto all'indietro.
Ho il viso arrossato. E quando mi tocco la fronte è calda.

Perfetto! Ho la febbre.
Ma per sicurezza devo misurarmi la temperatura.
Cerco nel mobiletto dove tengo le medicine ma non trovo il termometro.
Eppure mi ricordo di averlo preso quando ho fatto il beauty con le medicine.

Controllo il beauty ma è vuoto!
Uffa.. Mi sa che mi tocca uscire.
Mi vesto in fretta, prendo l'occorrente, telefono, chiavi e portafoglio, ed esco.
Percorro il corridoio dritta verso la porta.

Mi fermo pochi istanti, ripercorrendo quello che è successo ieri.
Sono stata così bene con lui.
Ma ci sono rimasta male quando mi ha rispedita nel mio appartamento.
Chissà il reale motivo ha subito cambiato atteggiamento? Il più plausibile è il fatto che sarebbe arrivato l'amico di mio padre. Ma sono certa che il motivo vero e proprio sia un altro.

Busso, cacciando via quel pensiero.
Mi apre e strizza gli occhi.
Deduco che lo abbia svegliato.
Ops.

-Ma che succede? Stai bene?- mi viene incontro. Mi tocca il viso con le sue mani gelide.
Saranno anche fredde ma in questo momento non mi lamento. Vorrei averle sempre le sue mani sulle mie guance.
Sono sottili, grandi e morbide.
Chiudo un attimo gli occhi beandomi del suo tocco e nella mia contemplazione lui esordisce.

-Mi sa che hai la febbre Rebecca. Vieni dentro- mi prende per un polso e mi fa entrare.
Riapro gli occhi e appare di fronte a me un ragazzo che pare un dio. È perfetto anche con solo addosso un paio di pantaloni, anche con i capelli spettinati e il viso ancora assonnato.
È proprio bello.

-Hai misurato la febbre?- chiede posando di nuovo il dorso della sua mano sulla mia fronte.
-Ehm.. No. Non ho il termometro. Sono venuta apposta per chiederti di poter uscire per comprarne uno- mi fa sedere sul divano con delicatezza.
Mi mette un cuscino dietro la testa e poi mi porta una coperta.

She Bad ~ Who Am I [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora