Capitolo 22

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Cameron

Vederla così.. abbracciata a un altro.. fa male. Troppo.
È passato tanto tempo ormai ma riesce ancora a farmi lo stesso effetto.
Mi fa provare emozioni che non sono mai riuscito a provare con altre. E sono emozioni che vanno oltre le semplici farfalle nello stomaco.. sono così intense e forti che arrivano a lacerare il cuore quando la vedo con un altro..
Fa troppo male.
Ma devo resistere. Reprimere le mie emozioni per poter pensare a lei.
Ma solo pensando alle mie emozioni, lei sarà più al sicuro, potrò proteggerla meglio.
Anche se devo sacrificare tutto me stesso, ne vale la pena. Perché quando sono con lei non posso non immaginare il suo sorriso anche se mi tiene il broncio.
Pensare alla sua risata anche se mi sta urlando contro.
Pensare ai suoi abbracci, alla sue mani su di me anche se si sta allontanando.

In più vederla insieme a Lui, che la abbraccia, la bacia, si gode i suoi sorrisi.. proprio non riesco a digerirlo.
Oltre a far male, molto, mi fa anche incazzare tremendamente.
Insomma lei non si merita uno così, si merita di meglio.
Merita qualcuno che la conosca come la conosco io.. che sa cosa pensa e cosa vuole anche quando dorme..
Io so tutto di lei e so che lei sa tutto di me, anche ora non mi riconosce.
Sono un po cambiato in questo ultimi quattro anni, lo ammetto ma pensavo che potesse comunque riconoscermi anche attraverso un piccolo gesto..

Ad esempio ho un piccolo difetto che a lei non piaceva molto perché diceva che la faceva sentire in imbarazzo.. quando voglio qualcosa da lei o sento che lei vuole qualcosa da me, mi metto a fissarla negli occhi e non riesco a distogliere lo sguardo, mi ci perdo.
Lei si imbarazzava dopo un po che la stavo a fissare ma io mi divertivo perché sorrideva in modo così semplice che non faceva altro che far aumentare i battiti nel petto.

Ora è qui davanti a me, così piccola e indifesa ma che dentro porta la forza di una tigre.
Vorrei poterla abbracciare ma so che risulterei strano e non è questo il luogo e il momento adatto.
Mi guarda per qualche secondo con i suoi grandi occhioni, poi fa girare il suo sguardo per la stanza per poi tornare a concentrarsi su di me.
È nervosa al punto giusto.
Ora posso parlare e tranquillizzarla.

-Tuo padre vuole parlarti. Dopo cena vieni da me- mi guarda curiosa, nervosa e sospettosa. Sta cercando di capire se la sto prendendo in giro. Mi restituisce il telefono in silenzio.

Incrocia le braccia sotto il seno accentuandolo e fissa i suoi occhi sulla mia figura come per studiarmi.
Anche se lei sa perfettamente come sono fatto, sia fisicamente che caratterialmente.

-Ti spiegherò tutto quello che vuoi sapere- dico per attirare la sua attenzione.

-Tutto?!- alza un sopracciglio, è poco convinta. Non si fida molto. E la capisco.

-Tutto!- rispondo.

Abbassa la testa per pochi secondi per poi annuire.

-Stai tranquilla Rebecca. Andrà tutto bene- faccio per avvicinarmi ma lei mi precede e si butta fra le mie braccia piangendo.
È debole e forte allo stesso tempo, ma questa situazione la tiene troppo sotto pressione ed è normale che ora si stia sfogando.

-Che sta succedendo?- Giuse entra in cucina e appena ci vede mi lancia uno sguardo furioso, mentre io me la rido sotto i baffi perché ora è tra le mie braccia, e non tra le sue.

E comunque vada lei sarà sempre mia.

Lei si allontana leggermente e si asciuga le lacrime. Poi si dirige in camera senza dire una parola.

Giuse la segue con lo sguardo. Poi si avvicina a me.

-Non ci provare Dallas. Ora lei è mia. La tua opportunità l'hai avuta- digrigna i denti, come un leone inferocito. Ma non ho paura di lui.

-Non sarà mai tua. E comunque ora ha bisogno di stare da sola- dico sperando che mi ascolti anche se so perfettamente che sarà tutto inutile.

-Che cosa le hai detto?- fa un altro passo verso di me. Mi vuole minacciare?!

-Chiedilo a tuo padre se proprio lo vuoi sapere!- senza aspettare una sua reazione me ne vado da quella stanza ed esco dall'appartamento.

Entro nel mio appartamento e chiudendo la porta tiro un leggero pugno ad essa.
Ho imparato a mantenere la calma, ma fossi rimasto ancora un minuto là con lui e giuro che questo pugno sarebbe finito sulla sua faccia invece che sulla porta.

She Bad ~ Who Am I [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora