Capitolo 1

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L'aereo è appena atterrato.
Esco dal gate con la valigia da una parte e il borsone dall'altra.
Mi sento carica come un mulo.
Il volo è stato tranquillo, l'ho passato tra dormire, mangiare e ascoltare musica o vedere film.
È passato abbastanza in fretta il tempo, in più ogni tanto la vecchietta seduta vicino a me mi chiedeva se la potevo aiutare con delle parole crociate.. Ma io sono negata in quelle cose.. Infatti non sono stata molto d'aiuto purtroppo.

Cerco con lo sguardo l'amico di mio padre in mezzo a quella immensa folla, persone che aspettano parenti, amici, fidanzati..

In fondo alla folla noto un cappello come quello della divisa di mio padre, ma nero.
Mi faccio spazio tra le persone e lo raggiungo.
Lo squadro da testa a piedi e lui vedendomi abbassa lo sguardo.
È davvero alto!
-Sei tu Hope?- chiede.
-Da oggi sarò Rebecca!- rispondo.

Si sistema la divisa e il cappello e poi mi prende il borsone e si incammina.
Mi "scorta" fino alla sua auto.
Un auto dei carabinieri?
Avevo capito che apparteneva a qualche corpo di sicurezza ma addirittura un carabiniere.. Figo!

Mette le valigie nel baule e poi mi apre lo sportello davanti e mi fa sedere. Chiude la porta e poi fa il giro e sale anche lui.
Appoggia il cappello sul cruscotto di fonte a lui e mette in moto.

-Questo è per te!- mi passa una specie di fascicolo.
Lo apro e trovo dei documenti: c'è una mia foto, dei fogli con le informazioni che riguardano la mia nuova identità..

Poco dopo arriviamo davanti una caserma.
Parcheggia e mi dice di scendere.
In silenzio lo segue ed entriamo nell'edificio. Appena entro trovo una decina di carabinieri che mi guardano curiosi.
Osservo l'ambiente: piccolo, freddo e affollato. Troppo affollato per i miei gusti.
Mi porta, presumo in quello che è il suo ufficio, chiude la porta e mi fa accomodare.

-Da adesso sei sotto la mia protezione- annuncia, come se non lo sapessi.
Ma sto zitta e ascolto attentamente cosa ha da dirmi.
-La tua vera identità la conoscerò solo io qua. Nemmeno il ragazzo che ti farà da guardia del corpo saprà la tua vera identità. Il suo compito sarà solo quello di proteggerti, nulla più!- si siede alla sua scrivania e mi fissa per qualche secondo.
-Il ragazzo arriverà domani, lo ha scelto tuo padre. Io non sono molto d'accordo perché è abbastanza giovane, ma se lo ha scelto lui.. Mi fido! Nella cartellina c'è il mio numero e il mio indirizzo, in caso avessi bisogno. A qualsiasi ora!- guardo prima la cartellina che ha indicato con gli occhi e poi lui.
-Va bene. Solo una domanda.. Ora che si fa?- chiedo appoggiando la schiena allo schienale imbottito della sedia.
-Ora ti porterò al tuo appartamento. Anche questo dettaglio lo saprò solo io.- si alza, si mette il cappello che si era precedentemente tolto e poi mi accompagna fuori dal suo ufficio e usciamo dalla caserma sotto lo sguardo sempre più curioso degli altri carabinieri.

Circa dieci minuti dopo siamo davanti a un immenso palazzo.
Scarica le valigie e mi accompagna dentro.
Andiamo al primo piano e si ferma sul pianerottolo.
-Nell'appartamento qui di fronte abiterà il ragazzo che ha il compito di proteggerti- infila le chiavi e le fa girare più volte, poi spinge con forza la porta e noto che è bella spessa.
Mi fa accomodare dentro quello che sarà la mia casa per chissà quanto tempo.
-Allora c'è tutto quello di cui hai bisogno, tuo padre non ha badato a spese. Oggi dovrai rimanere qui dentro. Leggiti pure i documenti che ti ho dato e se hai bisogno chiamami. Io ora devo andare, non mi posso assentare più di tanto da lavoro.- dice velocemente.
Mette le chiavi sul tavolo in mezzo al salotto e poi si volta veloce ed esce.

Bene ora solo sola!

Gironzolo nell'appartamento per vedere com'è.
Non male direi.
Vado in quella che sarà la camera da letto.
Le pareti sono blu con delle sfumature azzurre e bianche.
Questa è opera di mio padre, sicura!
Mi sembra di essere nella mia camera nella casa in America.

Torno in corridoio, prendo la valigia e il borsone e poi vado in camera per disfare tutto.
Metto tutto nell'enorme armadio, prendo un cambio pulito, poi vado in bagno e mi faccio una doccia.
Mi asciugo, mi cambio e metto in un cesto li vicino la roba sporca.
Torno in salotto e mi butto sul divano.
Comodo, morbido.
Prendo la cartellina e la apro.

Vediamo un po chi è questa Rebecca!



She Bad ~ Who Am I [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora