Capitolo 32

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Cameron

Vedo il suo volto rigato dalle lacrime e il nodo in gola diventa più forte e stringente.
Faccio un passo avanti verso di lei.

-Ah no no. Fermo lì- Martina mi guarda con cattiveria.

-Martina lasciala andare!- alzo la voce e faccio un altro passo avanti.

-Ti ho detto di non muoverti!-

-Rebecca stai bene?- la guardo e lei mi annuisce.

-Devi smetterla!- urla.

-E tu ti devi calmare- interviene Giuseppe.

Io non stacco gli occhi da Rebecca e lei sostiene il mio sguardo. Martina se ne accorge.

-Cos'ha lei che io non ho eh?- chiede con la voce un po' strozzata. Sta mollando la presa. Devo fare forza su questi sentimenti se voglio avere un minimo di possibilità di liberare Rebecca.

-Davvero lo vuoi sapere?- chiedo e lei annuisce.

-Bhe lei è bella, la più bella che abbia incontrato..-

-E io invece no? Non sono bella?- grida.

-Non è quello. Tu si sei una bella ragazza, ma lei è.. non lo so, è come una calamita che mi attrae ogni volta verso di lei. Non riesco a smettere di pensarci. Mi ha salvato tante volte con un semplice sorriso, anche se lei non lo ha mai saputo. È sempre riuscita a farmi ridere anche quando ero incazzato col mondo. Quando ero nei marines, lei è saltata fuori dal nulla, mi ha poi colpito il fatto che fosse la figlia del Maggiore ed era un impresa difficile potersi avvicinare a lei, dato che suo padre stravedeva per lei e non permetteva a un soldato comune di toccare il suo tesoro più prezioso, così ti definiva- la guardo e la vedo calmarsi ma al tempo stesso piangere per le mie parole.

-Eri così semplice, diversa dalle altre, avevi un sorriso così contagioso e bello che nessuno poteva resistere, nemmeno il ragazzo più scorbutico della terra. Sei fatta così: cerchi il bello in ogni persona e non molli finché non riesci a farlo vedere nell'altra persona, testarda come sei. Ti ho amato e ti amo ancora, nonostante tutti questi anni. Non ti ho mai dimenticata.. e come potrei..-

Lei fa per aprire bocca ma Martina la precede.

-Davvero la ami?- chiede con voce più calma ora.

-Sì- rispondo e la vedo allontanarsi da lei. Si siede sul divano mentre Rebecca corre verso di me. Apro le braccia e lei si tuffa dentro il mio abbraccio.

Singhiozza fra le mie braccia, ma la sento tranquillizzarsi a poco a poco. È così fragile che ho paura di romperla se stringo troppo forte.

Giuse si avvicina a Rebecca per chiederle se sta bene poi si va a sedere vicino a Martina. Scoppia a piangere e si butta addosso a Giuseppe che la abbraccia.

Mi dispiace davvero tanto per Martina, non volevo farle del male così ma ha cominciato lei questo gioco e si sapeva che prima o poi qualcuno si sarebbe fatto male.

-Cameron come..- inizia Rebecca senza guardarmi però.

-Ti spiegherò tutto dopo piccola- le do un bacio fra i capelli. Si fa ancora più piccola dentro il mio abbraccio.

-Io volevo solo qualcuno che mi volesse bene, che tenesse a me e che mi guardasse come tu guardi lei- si asciuga le lacrime nel disperato tentativo di non sembrare debole.

-E rapirla era la scelta giusta?- chiedo alzando un po' la voce e lei sussulta.

-Cameron ti prego- Rebecca cerca di calmarmi come sempre ma ora la rabbia e la frustrazione che sento dentro devo tirarle fuori altrimenti rischio di esplodere.

-Rispondimi cazzo! Ti sembrava la soluzione giusta ai tuoi problemi? Cosa speravi di ottenere?-

-Cameron-

-E poi la storia delle minacce? Chi ti ha detto che lei era sotto la mia protezione? Chi ti ha detto che c'erano persone pericolose che avrebbero pagato bene pur di trovarla eh?-

-Cameron ora smettila- cerca di fermarmi.

-Io- risponde Giuseppe.

Lo fulmino con lo sguardo. Se quello che penso è vero giuro che lo ammazzo di botte.

-Sono stato io.. io le ho detto tutte quelle cose, non si è messa in contatto con nessuno..- confessa.

-Dimmi che non è vero?!- mollo la presa su Rebecca e vado verso Giuseppe.

-Mi dispiace Rebecca, non volevo, io ti amo-

Gli tiro un pugno in mezzo secondo e lo vedo cadere sul divano mentre si tiene con una mano il naso.
Speravo di fargli male ed era da tanto che volevo farlo.

Una scarica di adrenalina mi invade tutto il corpo.
Lui si gira verso di me e mi guarda con aria di sfida.

Mi avvicino ancora ma vengo fermato da Rebecca. Mi si piazza davanti e con gli occhi mi supplica di non farlo. Apro piano i pugni che tenevo chiusi lunghi i fianchi pronti a combattere.

-Non ti avvicinare mai più a lei, chiaro?!- ringhio e poi prendo Rebecca delicatamente per un polso e la porto fuori da lì, al sicuro a casa.

*  *  *

-Rebecca- entro in casa piano chiamandola. Vado verso la sua stanza e la vedo seduta per terra vicino alla porta finestra che da sul balcone.

Mi siedo vicino a lei in silenzio.

-Cosa sai su di me?- chiede.

Prendo un bel respiro e le racconto tutto, stavolta.

Rebecca

-Perché non me lo hai detto?- chiedo dopo aver ascoltato il suo racconto. Ora mi ricordo di lui.. era uno dei primi ragazzi che mi abbia mai fatto stare bene, e ci ero rimasta male quando ci siamo lasciati anni fa. E ora posso confermare che ancora oggi mi fa lo stesso effetto. Forse è anche più forte l'attrazione che c'è tra noi due.

-Mi era stato ordinato di non rivelare nulla. Tuo padre mi aveva scelto proprio per questo: sapeva che ti avrei protetto anche a costo della mia vita, sapeva quanto io tenessi a te e sapeva anche che c'era il rischio che io mi avvicinassi forse un po' troppo a te ma si fida di me.. o meglio si fidava. Dovrò informarlo sull'accaduto e molto probabilmente mi congederà dai marines e non mi permetterà più di vederti- confessa guardandomi e tenendomi la mano.

Dopo un attimo di silenzio si alza.
Lo guardo mentre si allontana: davvero sono disposta a perderlo?
Mi alzo anche io.

-Cameron- lo raggiungo sul pianerottolo, mentre apre la porta del suo appartamento.

Si gira verso di me ma rimane in silenzio.

-E se mio padre non venisse mai a sapere di oggi?!- propongo.

-Cosa intendi fare?- chiede curioso innalzando un sopracciglio.

-Dai hai capito.. perché dare questo dispiacere a mio padre se alla fine si è risolto tutto? Infondo non è successo nulla..- sorrido.

-Per fortuna- precisa Cameron.

-Grazie a te- dico e mi avvicino a lui.

-Sei sicura?-

Annuisco. Mi sorride e in quel momento realizzo che non vorrei altro che lui.

Come due calamite che si attraggono, le sue mani finiscono sul mio viso e gli occhi incastrati i suoi nei miei.

Le parole non possono descrivere bene come Cameron mi faccia sentire con un semplice contatto fisico come un abbraccio, uno sguardo o un suo bacio.

She Bad ~ Who Am I [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora