Amnesia

11 Capitolo

~ Mattia ~

Ero alle prese col cucinare un uovo, decente, non ero proprio in vena, ne avevo bruciati addirittura due.

Questa giornata mi ha distrutto, e pensare che domani lo vedrò in studio, mi sale il magone.

Non è più come prima.

Ogni momento.
Ogni attimo.
Ogni secondo.

Passato insieme era un arcobaleno dopo la tempesta.
Bellissimo, colorato, fantastico.

Adesso tutto si trasforma in incubo.

Ogni minuto in quello stanza, diventano pesanti ed opprimenti.

Non scherzare
Non guardarsi
Non baciarsi di soppiatto.
Non toccarsi in bagno

Mancano le volte che siamo rimasti in ufficio, senza nessuno.
Noi due soli.
A coccolarci sul divano, a fare l'amore sopra la scrivania.

Ricordi, che per chi rimangono sono dolorosi.
Ricordi, che per chi dimentica sono fumo.

Sono riuscito a farmi un uovo decente, però ditemi se è logico, cucinare alle cinque del pomeriggio.

Sono un idiota.
Non ho niente da fare, meglio non pensare, e tenersi impegnato è l'unica cosa disponibile al momento.

Che faccio adesso con questa padella ?

Suonano alla porta.

chi è adesso ?

Mi metto una maglietta, in fratta, e vado ad aprire.
Non credevo ai miei occhi.

Adesso che ci fa qui?
Che deve dirmi?

Era strano.
Non aveva una bella cera.

"Posso entrare ?"

Sono rimasto interdetto.

"Si si prego entra"

Silenzio, gira per casa, in totale silenzio.

Mi sentivo a disagio.

"Cerchi qualcosa?" Chiesi un po' indisposto dal suo atteggiamento.

"Hai una bella casa"

"Grazie" risposi

Non riuscivo a rilassarmi, era una situazione così assurda.
Che voleva?
Non era qui per la casa, arriva al punto, così la chiudiamo subito.

"Ha dormito qui stanotte?"

Ed ecco dove voleva arrivare. No tranquilla, non abbiamo fatto niente, lui neanche sa chi sono, e cosa eravamo.

Ti puoi rilassare.

"Christian, non si sentiva tanto bene, Marco l'ha portato qui, ed ha dormito in stanza, tutto qui"

"Ah"

Hai tu lui.
Io non ho più niente.

Vi dovete anche sposare no?
Auguri è come si dice?
Auguri e figli maschi.
Per la vostra felicità, e la tristezza mia.