12 Capitolo

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~ Christian ~

Quelle labbra premevamo delicate, morbide, soffici, sulle mie.

Erano calde.
Io sentivo caldo.

Mi guardava così intensamente, che il mio cuore perse un battito, aveva due perle per occhi, luminose. Dolci. Bellissime.

Allungai la mano incoronando il suo viso, inclinandolo leggermente, per sentirlo ancora di più. Forte e profondo.

Lui non chiese niente, e mi lasciò semplicemente entrare, esplorando il suo mondo.

La mia lingua toccava la sua, sentiva ogni centimetro, la morbidezza, il calore, la ruvidità di quel contatto.

Ogni cosa iniziò ad annebbiarsi, i miei occhi iniziarono a diventare sempre più lucidi, tremanti e bramosi di un contatto ancora più deciso.

Ero diverso. Quando sono vicino a lui, divento strano. Una persona totalmente cambiata, di quella che sono realmente.
Una persona che non conosco.

Lui tremava, lo sentivo. Avevo il suo corpo vicino, alto, così possente, ed adesso stava tremando, sotto di me.

A quel contatto.

Le nostre labbra si bagnarono, di lacrime. Quelle sue.

Non doveva piangere, non in mia presenza, non per me.
Non meritavo quelle lacrime.
Non meritavo la sua fragilità.

Allungai il pollice asciugandole, dolcemente, per poi baciargli, quelle palpebre bagnate, delicatamente.

E lui che si abbandonava totalmente al mio tocco.

Strinse le mie mani, che ancora erano sul suo viso. Ed aprì gli occhi lentamente.

Quelle pupille che tramavano, brillavano, per l'emozione che stava provando. Per le sensazioni che in quel momento sentiva il suo corpo.
Ed io percepivo ogni piccolo brivido, di quel momento. Lo sentivo anch'io dentro.

Erano così belli, così profondi, mi perdevo ogni volta nel suo sguardo.

Si avvicinò ancora una volta alla mia bocca, ed io non aspettavo altro che averle di nuovo sulle mie.

"Chris mi sei mancato, così tanto"
Disse sussurrando sulle mie labbra, guardandomi negli occhi, con quelle lacrime che non volevano lasciarlo.

Mi dispiace Matt
Non ricordo
Non ricordo niente
Ti sto facendo soffrire
E non posso farci niente

Mi abbraccia, cingendo il mio collo, ed io non posso far altro che baciare la sua pelle, rosea, calda, perfetta.

Piccolo baci, umidi, sporchi, escono dalla mia bocca. Non riuscivo a fermarmi. Volevo quel contatto, lo volevo completamente.

Sentivo lui, sotto di me che sospirava, che cercava di regolarizzare il respiro, ed per sentirmi ancora di più, inclinò lievemente la testa, per lasciarmi più spazio.

Iniziai ad affondare le mie labbra, più profondamente, fino a torturargli quei piccoli lembi di carne, che la mia bocca risucchiava dentro. Ed lo sentì ansimare, e quel suono fu, così soave per le mie orecchie.

Iniziai a sentirmi eccitato, e lui ansimando sempre di più, allargò le gambe, permettendomi di incrociarle alle mie, e la percepì, la sua eccitazione, la sentì tra le gambe. Sfiorava la mia, così tanto da ricavarne piacere.

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