Capitolo 27

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Incominciai a pentirmi per davvero di essere venuta qui.

Di aver inseguito Justin fino... fino in Giappone accidenti! Cosa mi passava per la testa??? Ero talmente convinta che avrei sistemato tutto e sarebbe andato tutto bene, che in un battito di ciglia ero finita perfino in un altro paese!

E, come se non bastasse, ci ero andata con uno stupido uomo d'affari inquietante e pieno di sé che continuava a guardarmi il culo.

Dovevo essere davvero impazzita... sì, sia per quello che ho appena detto, sia in generale, direi.

Lanciai un'ultima occhiata fugace a Justin che continuava a guardarmi come se fossi un'aliena con la pelle interamente viola sbarluccicante.

Non dava l'impressione di voler dire qualcosa e, sinceramente, incominciavo a sentirmi davvero, ma davvero stanca, come se non avessi dormito da mesi. Sentivo tutto il peso che avevo portato fino a quel momento piombarmi addosso come se fosse un grosso macigno pesante, dove l'unica mia speranza a cui potevo ancora aggrapparmi fosse Justin, la probabilità che forse sarebbe tornato tutto a posto. Ma era ovvio che non sarebbe finita così. Non ci sarebbe più stato un "noi" o "io e Justin". No, dovevo dimenticarmene e seppellire tutte le speranze che fino a quel momento avevo stupidamente nutrito.

- Okay... uhm... allora io... vado - mi girai, con la palese intenzione di uscire da quella stupida camera d'hotel da tremila stelle e non tornarci mai più.

Non mi voltai per guardarlo per quella che sicuramente sarebbe stata l'ultima volta, semplicemente appoggiai la mano sulla maniglia e velocemente la tirai giù, spalancando la porta e scappare fuori prima che le lacrime avessero il tempo di uscire dalle mie barriere.

Mentre correvo giù per le scale, sentivo le guance che si bagnavano velocemente, mentre cercavo di soffocare tutti i singhiozzi che mi scuotevano il corpo.

Se odiavo Justin Bieber?

Sì, forse lo odiavo in quel momento, ma non potevo incolparlo di niente. Era colpa mia e lo sapevo, ne ero consapevole.

Sbagliare è umano...

Già, sbagliare è umano... eppure avrei preferito di gran lunga non sbagliare affatto. Di aver detto quelle due paroline a Justin prima che il mio tempo fosse scaduto. Quando ne avevo avuto la possibilità.

Perché ero per caso stupida?!

Non feci nemmeno in tempo a rispondere la mia domanda (con un palese "si, ero una stupida, anzi la regina delle stupide") che ad un certo punto inciampai, forse su uno scalino mancato, su una piega di quella perfetta e costosa moquette, ma ruzzolai giù fino a quando non sentii una fitta alla testa.

Sentii vagamente qualcuno che pronunciava il mio nome, anzi ero sicura che lo stesse gridando.

Ma chi? Non conoscevo nessuno e, a parte Justin, nessuno conosceva me. Ma Justin non poteva essere, sia per il fatto che mai mi avrebbe seguita (come qualunque ragazzo nei libri farebbe, tra l'altro), sia perché la voce che aveva urlato il mio nome apparteneva indubbiamente ad una ragazza.

A meno che fosse un maschio con una voce molto femminile, ma preferirei scartarla come opzione...

Probabilmente sto delirando... pensai.

Poi tutto quello che mi circondava non fu altro che il buio.

Ma io odio il buio!

***
Piccolo capitolo in anticipo per per ringraziarvi per tutto quello che fate per me.

Vi voglio bene!

Spero di non mancare il solito aggiornamento nel weekend, altrimenti dovrete accontentarvi di questo mio capitolo penoso ehm...

Ma penso che riuscirò ad aggiornare, quindi ritirate i fucili, va bene?

Okay, al prossimo capitolo e commentate in tanti!

>>>Cosa pensate che succederà???

Stay With Me ❀ jdb & agbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora