Capitolo 33

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Guardai Mac irrigidirsi e voltarsi per guardare, o meglio fulminare, chiunque avesse appena osato interrompere il momento.

Segretamente mi sentivo grata per questo contrattempo, così sarei riuscita a pensare meglio quello che avrei dovuto rispondere.

Ma quando mi voltai anch'io per vedere chi aveva parlato, o meglio gridato, mi pietrificai di colpo dal terrore misto insieme all'orrore.

Mai in vita mia avrei pensato che avrei avuto un'altra possibilità di rivederli. Justin Bieber e Dove Clafflin, il mio quasi ragazzo di cui avevo avuto una cotta gigantesca e quella che una volta credevo fosse la mia migliore amica.

Entrambi non avevano bisogno di presentazioni, comunque.

Justin era proprio all'entrata della terrazza, riservata solo a Mac e a me quella sera, e alternava lo sguardo da me a lui e viceversa. Aveva i capelli tutti spettinati, come se avesse passato gli ultimi dieci minuti a torturarli e a tirarli, e aveva una grande macchia scura sulla camicia bianca. Immaginavo fosse l'acqua del bicchiere che si era appena frantumato in mille pezzi.

- Prego? - fece Mac sorpreso quanto me, riconoscendo subito chi ci stava davanti: Justin Bieber, il cantante che tutti avevano sentito nominare almeno una volta.

Se gli avevo raccontato di quello che era successo con lui? Sì, lo avevo fatto, non c'erano segreti fra di noi, ma sapevo di aver minimizzato la storia e non poco. Alcune cose era meglio non dirle e basta.

E non avrei mai pensato che, fino a questo momento, sarebbe successo qualcosa che avrebbe messo in ballo quella conversazione di nuovo.

- Qui nessuno si sposa - disse con voce dura e ferma, molto diversa da quella che ricordavo. Ecco perché non l'avevo riconosciuta in un primo momento... - La questione è chiusa -

Mac strinse la mascella, chiaramente innervosito dalle parole di Justin. - Senti, non ti conosco, ma so chi sei e la storia che hai avuto con la mia Ariana, ma... -

- La tua Ariana? - rise Justin. - Che cos'è? Un cane, per caso? -

Mac lo guardò male. - No, è la mia ragazza. E poi, non è mai stata la tua, o sbaglio forse? - disse acido.

Lo guardai a bocca aperta, incredula delle sue parole. Sapevo che lui non era a conoscenza di quanto quella storia mi avesse fatto male veramente, ma mi sentii come se fossi stata appena tradita.

Però sapeva quanto non volessi parlarne, e lui lo aveva appena fatto con Justin stesso!

Anche Justin, però, non sembrava meno arrabbiato di me. Fece per dire qualcosa, ma guardai Dove che gli metteva una mano sul gomito come per trattenerlo e, con un'inaspettata fitta al cuore, lo vidi calmarsi, come se tutto quello che faceva dipendeva da lei.

- Lascia stare, Jay. Non ne vale proprio la pena - la sentii mormorare e mi venne un'improvvisa voglia di tirarle un pugno. Non ero mai stata una ragazza violenta, infatti questa mia reazione mi sorprese.

Strinsi i pugni sotto il tavolo mentre guardavo lui annuire, dandole ragione.

- Andiamo a casa - mormorò Dee a Justin, prendendogli la mano per esortarlo ad uscire dal ristorante. - Non perdiamo il tempo con questi idioti - aggiunse con acidità, ben attenta a farsi sentire.

E fu proprio in questo momento che persi definitivamente le staffe. - Chi ti credi di essere, scusa?! La regina Elisabetta, per caso? - sibilai cercando palesemente di trattenermi dall'urlare.

Potevo vedere che una vecchia parte di me, che faceva parte della vecchia Ariana, stava riemergendo dall'angolo in cui pensavo che non sarebbe mai più ritornata.

La pazienza non era mai stato il mio forte. Ero impulsiva e non pensavo quasi mai prima di agire, e fui delusa a scoprire che questo non era cambiato in tutti questi anni. Pensavo di essere una persona totalmente diversa, e da una parte era così, ma la verità era che ero sempre la stessa persona, ma migliore di prima.

Vidi Dove irrigidirsi e voltarsi lentamente verso di me. - Oh, Grande! - esclamò con un tono sarcastico. - Non ti avevo vista. Sai com'è, non ci faccio molto caso alle persone inutili come te -

Strinsi i pugni talmente tanto forte che le nocche sbiancarono di colpo e le unghie quasi a conficcarsi nei palmi. - A quanto pare non sei l'unica a pensarla così, sai? Solo adesso mi sono accorta della tua brutta faccia e mi hai rovinato davvero l'appetito - dissi con fare fintamente innocente.

La vidi mentre stringeva gli occhi verso di me. Se gli sguardi potessero uccidere... Dove sarebbe sette metri sotto terra, perché nessuno può competere con le mie occhiatacce. - Pensavo che in tutti questi anni avessi imparato a farti furba e chiudere finalmente il becco, Grande. Ma non è così, vero? -

Roteai gli occhi al cielo. Questa conversazione incominciava ad annoiarmi. - Di sicuro anche tu dovresti imparare a tenere la bocca chiusa. Sbraiti peggio di una gallina. E prendilo pure come un complimento, perché credo che non esista un solo animale a cui possa paragonare la tua voce fastidiosa. E, sia chiaro: non voglio insultare nessuna gallina -

Lei restò a guardarmi per un attimo e potevo vedere che, nella sua testolina, il minuscolo criceto che si ritrovava come cervello cercava di trovare una risposta. E lo trovavo abbastanza divertente.

Con uno sbuffo, si limitò a guardarmi male e a borbottare frasi sconnesse che, immaginavo, riguardassero ad una mia morte dolorosa e precoce.

Era ridicola.

Si girò e cominciò ad andare verso l'uscita del ristorante, senza guardare se Justin la stesse seguendo o no.

Lui rimaneva fermo sull'entrata senza dire una parola, limitandosi a guardarmi.

Ricambiai il suo sguardo, come per sfidarlo a dire qualcosa, ma scosse solamente la testa e si affrettò a raggiungere la sua fidanzata.

Con un sospiro lasciai uscire l'aria che non mi ero nemmeno accorta di trattenere.

Mi lasciai cadere la testa fra le mani.

Li odiavo.

***
Sinceramente non sono molto soddisfatta di questo capitolo, anche se direi che è uno dei più importanti, dal momento che Justin si è fatto finalmente vivo.

A quanto pare sia Ari, sia Justin sono fidanzati. Allora come andrà a finire?

Commentate in tanti pls!!

Come sempre, cercherò di aggiornare al più presto :)

Stay With Me ❀ jdb & agbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora