Capitolo 32

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Quattro anni dopo...

- Quando ti viene a prendere Mac? - mi chiese mia mamma.

Mac era il mio ragazzo da tre anni e mezzo e lo amavo da morire. Lo avevo incontrato al primo anno di università, e da lì e incominciato tutto. Non frequentavamo gli stessi corsi, e alla fine ammise che quando mi aveva visto fuori dall'università con Megan, la mia migliore amica da tantissimo tempo, si era infiltrato nella mia classe per potermi parlare. Era un ragazzo dolcissimo e lo amavo.

Diedi un'occhiata veloce all'ora. - Tra cinque minuti - le risposi per poi controllarmi velocemente allo specchio intero nella mia camera.

- Sei bellissima - mi rassicurò mia mamma con un sorriso dolce, lisciando le pieghe con una certa mania di perfezione che avevo sicuramente ereditato da lei. - Chissà cosa deve dirti di così importante - disse quasi a sé stessa, facendo già i suoi filmini mentali. Anche questo lo avevo preso da lei: sognare ad occhi aperti.

Ero in ansia anch'io, ovviamente. Mi aveva chiamato giusto questa mattina che questa sera mi avrebbe portato fuori a cena, ma da come me lo aveva detto si era capito che non sarebbe stato come una delle nostre solite uscite alla sera. Ed io non sapevo se esserne terrorizzata o no...

Se credevo che mi avrebbe chiesto di sposarlo? Sì, lo avevo pensato e non sapevo cosa avrei risposto. Da una parte sentivo di non essere pronta per affrontare un matrimonio, anche se amavo con tutta l'anima Mac, ma davanti ad un anello e una proposta non ero affatto sicura di saper rifiutare.

Sospirai. - Non lo so, ma sono nervosa - ammisi torturandomi le mani.

Mia mamma mi sorrise, passando una mano suoi miei capelli. - Tranquilla, andrà tutto bene e... - venne interrotta dal suono del campanello, segno che Mac era appena arrivato.

Mi scappò un gridolino dalla bocca. - Vai ad aprire e intrattienilo un po'! - le urlai mentre mia mamma usciva dalla mia camera ridacchiando.

Guardai il mio riflesso, cercando di trovare il coraggio da qualche parte.

Fissai i miei occhi a quelli della me nello specchio e mi ritrovai a potevo vedere quanto fossi cresciuta dietro ad essi.

Se pensavo di averne passate tante? Cavolo, sì! Ma questa era la vita, e io stessa sapevo quanto fosse inaspettata. Lo avevo provato sulla mia pelle. E, proprio quando pensavo che avrei perso me stessa, il destino mi ha mandato Mac per tirarmi fuori dal buco che io stessa, ma anche con l'aiuto di tutto quello che mi era successo, avevo creato. E adesso ero quella che ero. E ne andavo fiera.

Prima ero una sciocca ragazzina ingenua che sì, lottava per tutto quello che credeva giusto, ma che non sapeva neanche per cosa seriamente lo facesse. Rivedevo un po' della nuova "me" in quella ragazza, ma avevo imparato un sacco di cose nel corso degli anni. E una di queste era proprio non fidarsi facilmente.

La mia ingenuità mi aveva portato un sacco di guai che avrei potuto evitare. Ma sia chiaro: continuo a non pentirmi di niente, di nessuna mia scelta, anche se a volte mi ritrovo a pensare cosa sarebbe successo se non fossi stata così stupida.

Prima che mia mamma potesse ritornare nella mia camera per venirmi a prendere e portarmi giù per un orecchio, scesi le scale per andare incontro a Mac e mia mamma che parlottavano misteriosamente tra loro.

Appena mi videro smisero subito e mi sorrisero entrambi. Ricambiai il sorriso, anche se quello di mamma era abbastanza inquietante, a dirla tutta.

Alzai un sopracciglio. - Andiamo? - chiesi, scoprendo di essere anche impaziente oltre che ansiosa. Sì, la mia inconfondibile curiosità era rimasta sempre la stessa.

Stay With Me ❀ jdb & agbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora