Capitolo 4

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Durante il lungo tragitto non ho fatto altro che dedicarmi all' ascolto della radio: sono passata dalle Spice Girl a Selena Gomez. Anche se non ho prestato molta attenzione alle musica in sé, mi serviva solo per interrompere quel silenzio straziante. Più che altro stavo elaborando un modo per riportare in equilibrio la mia vita. Prima che affondi del tutto.

Mariana ci accoglie all'entrata più sorridente che mai.

Rafforzo la mia stretta sulla mano di Jorge.
Sono terrorizzata dalla piega che potrebbe prendere questa serata. Tra Sandra e le sue cattiverie, e mamma e papà che sospettino di me e mio marito, non so cosa sia peggio.

"Stai tranquilla" mi sussurra con la sua voce calda vicino all'orecchio. Inevitabilmente mi rilasso.

Dopo aver sorpassato tutti i saluti, raggiungo la cucina trovando già Sandra che sistema il cibo nei piatti. Speravo fortemente che dopo il ritorno dalla mia luna di miele si fossero separati, che Ruggero si rendesse conto della sua doppia faccia, che i miei genitori se ne rendessero conto, ma non accadde. La vipera deve essere brava in questo gioco di ruolo.

Lascia la pentola sul fornello e poi mi guarda, e il suo inevitabile sorrisetto si piazza sul suo viso. "Quanto tempo Martina", vuole aggiungere qualcos'altro, una cattiveria probabilmente, ne sono sicura; ma se la risparmia quando mamma si unisce a noi.

Prende due piatti e poi chiede anche a noi di portare le portate in sala da pranzo.

Evito con tutte le mie forze di ignorare lo sguardo della bionda, che sembra più velenoso del solito.

La cena procede tranquilla, forse anche troppo, ma non mi lamento.
Jorge è seduto accanto a me e posso confermare che è stato costantemente rigido anche se non lo ha dato a vedere, per via della recita che abbiamo messo in piedi.

Quanto vorrei tornare indietro e correggere il nostro schifo di passato e riportare in equilibrio il nostro matrimonio. Mi manca tanto.
Questa notte mi è stato molto difficile riuscire a dormire senza di lui. Il letto mi sembrava freddo, nonostante nella stanza circolasse aria calda per via del termosifone. Sentivo il costante bisogno di sprofondare il viso sul suo petto per cadere nel mondo dei sogni. Così alla fine ho finito per abbracciare il cuscino.

Mentre gli uomini vanno a godersi la loro partita di baseball in televisione, mamma mi prende in disparte, dicendomi di volermi parlare di una cosa importante.

Oddio... che abbia scoperto qualcosa?

Divento più rigida di una tavola di legno e la seguo a passi lenti e studiati verso la mia vecchia camera da letto.
Mentre lei chiude la porta dietro di sé, io prendo posto sul materasso soffice rivestito dal piumone rosa.

Comincio ad accarezzarmi le braccia, attendendo le sue parole.

"Tesoro... devi dirmi qualcosa?"

Lo sapevo. Sono sempre stata una pessima bugiarda.

Racchiudo il braccio destro nella mia mano sinistra, sperando di trovare un appiglio che mi faccia calmare.
Non voglio che si metta in testa pessime situazioni. Mi ci è voluto molto, dopo la violenza, riportare in casa Jorge come un anima pulita.

Sospiro pesantemente, ma continuo a tacere con lo sguardo basso.

Si siede al mio fianco, e a me sembra di ritornare indietro, a quando Lodovica era partita per l'Italia. Lasciandomi in una tremenda depressione. Allora mamma entrava in camera almeno due volte al giorno per prendersi un po' del mio dolore sulle sue spalle.

"Sai che non ti giudicherei mai. Parlamene"

E a quel punto, butto tutto fuori, liberandomi finalmente di tutto quel peso che porto dentro da ormai quattro anni.

Dopo il mio racconto, attendo le dolorose parole di mia madre, ma quando ritorno con l'attenzione su di lei non vedo la minima ombra di pregiudizio nei suoi occhi. Al contrario mi sorride amorevolmente e ad accarezzarmi il braccio.

"Martina, oramai sei una adulta. Tu sai perfettamente dentro di te cosa fare ma sei solo spaventata di come andrà a finire".

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Finalmente posso stendermi nel mio letto e spegnare il cervello per un po'.
Alex è venuto nel mio letto. Fuori sta piovendo a dirotto e si possono sentire a stento dei tuoni che lo spaventano sin da quando era molto piccolo.

Guardo il soffitto, senza realmente guardarlo, e ripenso alle parole di mamma. È vero, io dentro di me so già la risposta che voglio dare al mio futuro con Jorge ma so che da un lato mi libererò da tutto il dolore ma dall'altro perderò la persona che abbia mai realmente amato. Che cosa posso fare?

La mattina arriva più in fretta del previsto e so già che fra pochi minuti mio marito si sveglierà e la sottoscritta dovrà dirgli la decisione presa.

Irresistibile Blanco 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora